Storia antica, fino al 475 d.C.
Storia Medievale, dal 476 al 1492
Storia Moderna, dal 1492 al 1850
Storia Contemporanea, dal 1850
Il caso della sede vescovile di Aquileia
I successori di Alboino e l’epoca dei Ducati
La lotta tra Smaragdo e il Patriarca Severo
599 Firmata la pace tra Longobardi e Greci
La divisione del Patriarcato di Aquileia del 607
L’incursione degli Avari e la storia della duchessa Romilda
Il Friuli dopo la morte di Gisulfo II.
Nascono le prime istituzioni di tipo feudale. L’editto di Re Rotari
Il Duca Lupo e la nuova incursione degli Ávari
I Longobardi distruggono Oderzo
689 Nella battaglia di Coronate, il re longobardo Cuniperto, cattolico, sconfigge il duca Alachis, ariano, che guidava un fronte composito di insorti dell’Italia nord-orientale, tra i quali c’erano anche molti aderenti allo scisma tricapitolino.
Il duca Vectari e la nuova incursione degli Slavi
Il ducato di Pemmone e la vittoria contro gli Slavi a Lauriana
Da Astolfo ad Anselmo di Nonantola
Carlo Magno diventa Re d’Italia.
Il duca del Friuli Rodgaudo e l’estrema resistenza a Carlo Magno
La Marca del Friuli, detta anche «Veronensis et Aquileiensis».
L’evoluzione della marca friulana nella strategia carolingia
Nasce il parlamento della Marca Friulana
La nobiltà nel Friuli carolingio
Pipino re di Francia attacca Venezia
La morte di Carlo Magno e la scuola in Friuli
S. Eberardo, il duca mediatore
Il Friuli sotto i Berengarii e gli Ottoni. Il periodo in sintesi
La fine dell’Alto Medioevo. Vescovi e monasteri nuovi protagonisti del governo locale
Berengario, Duca del Friuli e Re d’Italia
La prima invasione degli Ungari
25 marzo 922, si autorizza la fortificazione il Castello della Motta di Savorgnano
955 (circa) Dopo la vittoria sugli Ungari da parte di Enrico duca della Baviera e della Carinzia, il Friuli viene incorporato alla marca veronese. Nel 989 viene quindi annesso al ducato di Carinzia.
1019 Sarà il Patriarcato di Aquileia ed in particolare il Patriarca Volfango detto Poppo (o Poppone) ad intraprendere una importante opera di ricostruzione. I successivi anni saranno, per il Friuli, anni di rinascita sociale e materiale.
1076 Si scatena una “guerra civile” tra i principi tedeschi e l’imperatore dopo la scomunica di quest’ultimo da parte di Papa Gregorio VIII. Il Patriarca Sigerardo rimane fedele ad Enrico IV.
1077 A Pavia il
del 1077 l’imperatore Enrico IV concede al patriarca Sigeardo l’investitura feudale con prerogative ducali su tutta la contea del Friuli. E’ l’atto di nascita dello stato patriarcale friulano. Con questo atto il Friuli riacquistava la sua integrità territoriale e la sua autonomia politica.1077-1204 I successori di Sigeardo si mantennero fedeli alla politica di Enrico IV e poi del figlio Enrico V facendo dello stato friulano la pedina avanzata della politica imperiale in Italia. All’unità territoriale dello stato friulano (alla fine del XII secolo lo stato più ampio e compatto dell’Italia settentrionale) viene ad affiancarsi anche un unità etnica-culturale tale da poter essere ormai definita semplicemente “friulana”.
1204 Il Friuli si avvia al periodo di massimo splendore del patriarcato; il Friuli mai come in questo periodo raggiunse tanta autonomia e prestigio nella politica estera. Sotto il patriarcato di Volchero (1204-1218) grande impulso fu dato ai traffici commerciali ed alle attività produttive, fu migliorata la rete viaria e brillante fu anche l’attività culturale.
1218 Viene nominato patriarca Bertoldo di Andechs-Merania (1218-1251) il quale ebbe fin dall’inizio un occhio di riguardo per la città di Udine che in breve tempo passò da piccolo villaggio a metropoli. Le mire di conquista dei ghibellini Ezzelino III da Romano e Mainardo III, conte di Gorizia, costrinsero il patriarca a cercare aiuto nel partito avversario (quello guelfo) alleandosi con Venezia e con il duca di Carinzia.
1231 Il 6 luglio si tiene la prima seduta del “Parlamento della Patria”, al quale partecipano le città di Aquileia, Cividale, Gemona, Sacile, Tolmezzo e Udine.
1277 Pordenone passa agli Asburgo, divenendo a tutti gli effetti un enclave tedesco nel territorio friulano. Il Friuli divenuto elemento di forza della lega Guelfa si avvia ad un lento ma inesorabile declino.
1334 Con la nomina a patriarca di Bertrando di Saint Geneìs (1334-1350) viene nuovamente dato lustro e prestigio allo stato friulano. Amato dal popolo, conseguì numerosi successi sul piano militare e diplomatico senza mai trascurare i suoi doveri di vescovo.
1344 Fondazione dell’università degli studi di Cividale.
1350 Il 6 giugno Bertrando, ormai novantenne, viene ucciso da una congiura guidata dal conte di Gorizia, dal comune di Cividale e da altri feudatari friulani. Gli succede Nicolò di Lussemburgo (1350-1358) che instaurò subito un governo autoritario ed insolitamente violento. Furono perseguiti tutti i responsabili della morte di Bertrando; lo stesso conte di Gorizia fu costretto a restituire tutte le terre ed i castelli usurpati.
1365 Il vicedomino Francesco Savorgnan, grazie a numerose vittorie sul campo, mette fine alle mire espansionistiche degli Asburgo. Viene quindi nominato patriarca Marquardo di Randeck (1365-1381).
La comunità di Gemona nel 1300-1400.
La guerra tra Pordenone e Torre di Pordenone
Friuli 1410: l’inizio della svolta
Perché il Friuli divenne un campo di battaglia nel 1411
1419 Il 13 luglio l’esercito veneziano occupa Cividale e si prepara alla conquista di Udine.
1420 Il 7 giugno, dopo una strenua difesa, l’esercito veneziano conquista la città di Udine; subito dopo cadono Gemona, S.Daniele, Venzone, Tolmezzo. E’ la fine dello stato patriarcale friulano.
1445 Dopo lunghe trattative il patriarca Ludovico Trevisan accetterà il concordato imposto da Venezia mediante il quale veniva abolito di fatto il diritto di indipendenza del Friuli.
1472-1499 Il Friuli annesso alla Serenissima Repubblica si trova in balia delle incursioni turche: sono centinaia i paesi dati alle fiamme.
Storia Moderna. Dal 1492 al 1815
1500 La contea di Gorizia passa all’Austria.
1508 Inizia la guerra tra Austria e Venezia che rivendica i possedimenti goriziani. Pordenone viene inglobato nei territori veneziani.
1511 Rivolta contadina (27 febbraio) appoggiata dal filoveneziano Antonio Savorgnan. Sono dati alle fiamme numerosi castelli e ville nobiliari. Nello stesso anno si abbatte sul Friuli un tremendo terremoto (26 marzo), quindi la peste.
1521 Con la “Dieta di Worms” il territorio friulano viene spartito a metà tra Venezia ed Austria. Ai veneziani restano il Friuli Centrale, Monfalcone ed il Friuli occidentale. All’Austria, il Friuli Orientale con Aquileia.
1593 Viene fondata Palmanova.
1615-1617 Guerra di Gradisca. Austria e Venezia entrano nuovamente in conflitto. La guerra non porterà cambiamenti significativi ai confini.
1629 Il Friuli è colpito da una grave carestia.
1700 Un terremoto colpisce la Carnia.
1751 Definitiva soppressione del Patriarcato di Aquileia. Al suo posto sono creati gli arcivescovadi di Udine e Gorizia.
1754 La Contea di Gradisca viene riunificata a quella di Gorizia.
1797 Cade Venezia a seguito della campagna napoleonica in Italia. Con il trattato di Campoformio, Napoleone Buonaparte cede il Friuli all’Austria.
1805 Il Friuli entra a far parte del Regno italico creato da Napoleone.
Storia Contemporanea.
1815 Il Congresso di Vienna definisce nuovi confini: il Friuli ed il Veneto tornano all’Austria ed insieme alla Lombardia vanno a formare il Regno Lombardo-Veneto controllato dagli austriaci.
1838 Il mandamento di Portogruaro fino a questo momento sempre inserito nella “Provincia del Friuli” viene assegnato alla Provincia di Venezia.
1852 Il comune di Sappada viene staccato dalla Provincia del Friuli e assegnato alla Provincia di Belluno.
1866 Il Friuli occidentale e quello centrale entrano a far parte del regno d’Italia. Il Friuli orientale rimane invece sotto l’Austria.
1915-18 Prima Guerra Mondiale. In Friuli sono combattute cruente battaglie.
1918 Fallisce la proposta di un’ampia autonomia del Friuli orientale all’interno dell’Austria-Ungheria.
1919 Anche il Friuli orientale entra a far parte dell’Italia.
1923 Viene soppressa la Provincia di Gorizia.
1927 Viene ricostituita la Provincia di Gorizia (seppur con territori minori).
1939-45 Seconda Guerra Mondiale. Viene istituita la Repubblica libera della Carnia (1944) poi soffocata dai tedeschi.
1947 Nella Costituzione italiana viene prevista l’istituzione della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.
1954 La città di Trieste viene affidata all’amministrazione italiana.
1963 Viene costituita la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Il dibattito sullo statuto, nel tentativo di trovare un compromesso sul problema del territorio, era cominciato diversi anni prima, ma per ragion di stato (italiano) le rivendicazioni sull’autonomia friulana legata alla sua storia furono presto accantonate. Al territorio veniva concessa la specificità di regione autonoma al fine di garantire l’italianità della zona di confine e di Trieste. La minoranza triestina (3% del territorio e il 20% della popolazione) era così riuscita a prevalere sulla maggioranza friulana. Nello stesso anno vi fu anche il disastro del Vajont.
1968 Viene creata la provincia di Pordenone sottraendo diversi comuni a quella di Udine.
Il castello della Motta sorge su un crinale posto alla confluenza del torrente Torre e del Rio Motta. Il castello fa parte di quel complesso di siti fortificati che sorsero lungo la fascia pedemontana orientale del Friuli tra i sec. XI e XIV.
Leggi tutto: 25 marzo 922, si autorizza la fortificazione il Castello della Motta di Savorgnano
Nell’agosto del 899 ci fu la prima incursione degli Ungari. Improvvisamente attraversarono l’Isonzo e devastarono la Marca Friulana con inaudita ferocia
875-1000. La fine dell’Alto Medioevo. Il Friuli sotto i Berengarii e gli Ottoni. Il periodo in sintesi
Leggi tutto: Il Friuli sotto i Berengarii e gli Ottoni. Il periodo in sintesi
Berengario di Eberardo venne nominato marchese del Friuli nel 874. Apparteva alla casata degli Unrochingi e fu uno dei protagonisti del periodo dell'Anarchia feudale.
Dopo la morte di Carlo Magno, a muoversi fra imperatori, sovrani e vescovi c’è solo un uomo dotto. Che accoglierà eretici e fuggiaschi nel nome della cultura
Storia antica del Friuli. Fino al 475 d.C.
Il dominio dei Romani in Friuli
Si ritiene che il Friuli fosse abitato da tribù dedite alla caccia, all’allevamento del bestiame e all’agricoltura. Queste tribù saranno protagoniste della “cultura dei castellieri”.
Le origini del Friuli Venezia Giulia. Età della Pietra e del Bronzo
Il paesaggio tra l’alta pianura centrale e la linea delle risorgive nell’epoca antica
Neolitico ed Eneolitico del CAPUT ADRIAE
L’epoca dei castellieri in Friuli Venezia Giulia
1200 - 900 a.C. Presenza di un castelliere a San Giovanni di Casarsa (PN): il Ciastelàrs
Il castelliere di San Giovanni di Casarsa
1000 a.C. (circa) I Veneti, giunti verosimilmente dall’Illiria, occupano le terre degli Euganei.
L’origine del Friuli, il Lacus Timavi e Il mito del vello d’Oro e gli Argonauti
Castelraimondo e la via “submontana castella”
Il dominio dei Romani in Friuli
600 a.C. (circa) I Carni valicano le Alpi; successivamente penetrano in Friuli sottomettendo i Veneti. I Carni occupavano il territorio che abbracciava la Carinzia, il Carso e la Carniola (l’attuale Slovenia). Inoltre confinavano con i Veneti che vivevano nelle zone pianeggianti.
L’arrivo dei Celti e la diffusione dei Carni nel territorio friulano
Il popolo dei Carni e la necropoli di Misincinis
330 a.C. I Celti che abitavano la zona adriatica spediscono ad Alessandro in Babilonia un’ambasciata per chiedere la sua amicizia
301 a.C. I Veneti riportano una vittoria contro i Greci condotti da Cleomino Spartano
Cleonimo e la guerra contro i Veneti
221 a.C. Gli Istriani predano navi romane, vengono puniti.
Primo scontro tra Romani e Histri
186 a.C. 12000 galli scendono ed invadono le Venezie ma tre anni dopo furono cacciati dai Romani
12000 galli scendono ed invadono le Venezie
181 a.C. Viene fondata Aquileia, ultima delle grandi colonie romane dell’Italia settentrionale.
Aquileia diventa colonia romana
178 a.C. I romani conquistano Trieste strappandola agli Istri
169 a.C. Aquileia conta già 15.000 abitanti.
167 a.C. Il Palladio descriveva un ponte di pietre quadrate costruito sull’Isonzo, con un solo arco, in località Mainizza
148 a.C. Aquileia viene raggiunta dalla Via Postumia.
131 a.C. Aquileia viene raggiunta dalla Via Annia.
130 a.C. Gli Istri e i Giapidi vengono sottomessi da C. Sempronio Tuditano
116 a.C. Il console romano Marco Emilio Scauro pone definitivamente fine alla resistenza celtica. Tutto il Friuli viene lentamente “romanizzato”.
I Carni cedono all’avanzata romana
90 a.C. Il Console Lucio Giulio Cesare emana la Leges Iuliae. In forza di essa viene resa comune la cittadinanza romana a tutti i popoli, che nella guerra sociale, erano rimasti fedeli a Roma
51 a.C. I Giapidi, uniti coi Taurisci e coi Salasi, saccheggiano Trieste
58-42 a.C. Vengono fondate le città di Forum Iulii (l’odierna Cividale del Friuli), Iulium Carnicum (l’odierna Zuglio) e Iulia Concordia (l’attuale Concordia Sagittaria).
La pianura pordenonese nell’epoca romana
27 L’imperatore Augusto divide l’Italia, in “regiones”; Aquileia diviene la capitale della X Regione augustea “Venetia et Histria”. Importante porto fluviale, risulta strategica sia sotto il profilo commerciale che in quello militare. E’ ormai la quarta città d’Italia e una delle principali dell’impero.
167 La tribù germanica dei Quadi cinge d’assedio Aquileia senza riuscire però ad espugnarla.
238 Si svolge il Bellum Aquileiensis. Aquileia viene assediata da Giulio Vero Massimino detto il Trace, proclamato imperatore dalle sue truppe ma considerato usurpatore dal Senato romano. I cittadini di Aquileia usciranno vincitori dall’assedio.
313 Viene emanato l’editto di Costantino (o editto di tolleranza) che pone ufficialmente fine a tutte le persecuzioni religiose. Il Cristianesimo si diffonde in tutto il Friuli.
350 (circa) Il Vescovo di Aquileia Fortunaziano è ancora costretto a stendere il commento dei Vangeli in lingua rustica; questo a significare che erano ancora molti i caratteri locali della popolazione “romanizzata”.
381 Si tiene ad Aquileia un importante Concilio presieduto dal vescovo locale, Valeriano ed al quale partecipano numerosi altri vescovi tra cui il vescovo Ambrogio. Il concilio condanna pubblicamente l’eresia ariana e i suoi seguaci.
5 settembre 394 Spedizione di Teodosio contro il tiranno Eugenio. Battaglia nella valle del Vipacco
Il Respiro di Dio e la Battaglia del Frigido
401 I Visigoti guidati da Alarico saccheggiano il Friuli, pochi anni dopo sarà la volta degli Ostrogoti guidati da Radagaiso, quindi ancora i Visigoti (410).
452 Per mano di Attila re degli Unni, cade Aquileia, che viene saccheggiata e data alle fiamme.
Le invasioni barbariche e “il sacco di Aquileia”
L’origine dei Conti di Strassoldo tra realtà e leggenda. Il momento della ricostruzione dopo Attila
23 agosto 476 Odoacre fu acclamato re dal suo esercito
4 settembre 476 Il generale Odoacre depone l’imperatore Romolo Augustolo (l’ultimo dell’Impero romano d’Occidente)
Il lungo periodo delle invasioni barbariche e la caduta dell’impero romano.
Il Friuli sotto i barbari di Odoacre
480-481. Giulio Nepote viene ucciso e Odoacre conquista la Dalmazia
Giulio Nepote viene ucciso e Odoacre conquista la Dalmazia
15 novembre 487. Odoacre fece guerra contro i Rugi
L’inizio della fine di Odoacre
489-493 Teodorico, re dei Goti, muove alle conquista d'Italia; battaglia all'Isonzo tra Odoacre e Teodorico colla peggio del primo; Odoacre viene ucciso nel 493
Teodorico sconfigge Odoacre e la battaglia sull'Isonzo
490 Teodorico fece costruire la Rocca di Monfalcone
493 -535 Un lungo periodo di pace
498-506. Lo scisma laurenziano
Lo scisma laurenziano e gli interessi patrimoniali della Chiesa
500 Editto del re Teodorico
523-526 Declino e morte di Teodorico
Il declino e la morte di Teodorico
526 Dionigi il piccolo introduce l'uso del calendario "annus domini"
529 Giustiniano pubblica il codice delle leggi per l’impero d'Oriente.
2 ottobre 534 Dopo qualche anno di reggenza, Amalasunta diventa regina
Il dopo Teodorico e la storia di Amalasunta
535-553 La guerra greco-gotica
La prima guerra greco-gotica (535-539)
Prima la carestia e poi la peste giustinianea: Friuli e Istria decimate
La seconda guerra greco-gotica (551-553)
553 Papa Virgilio, cede alle richieste dell’ imperatore Giustiniano I di Bisanzio e firma la “condanna dei Tre Capitoli”.
559 Tra luglio e agosto tutto l’Oriente e l’Occidente fu colpito da inondazioni, tempeste, terremoti e pestilenze
565 Narsete, accusato dagli Italiani, viene rimosso dall'esarcato, vi subentra Longino.
Il governo di Narsete in Italia
566 In questi ci fu una peste orribile. Secondo Paolo Diacono, ci fu una strage e molti luoghi restarono deserti. Fu particolarmente grave in Liguria e nelle Venezie. In Friuli venne chiamata anguinaja o bubone.
La situazione del territorio friulano e della Venezia Giulia prima dell’arrivo dei Longobardi
568 Alboino, re dei Longobardi, su invito di Narsete, viene alla conquista d'Italia. Bande di Longobardi scorrono l'Istria superiore; molti riparano in Capodistria per timore di questi, e la città ha il nome di Giustinopoli in onore di Giustino Il imperatore.
I Longobardi invadono il Friuli; istituito il Ducato del Friuli
569 Muore a Grado il Patriarca Paolino I . Gli succede lo scismatico Probino
569 Gisulfo, nipote del re, è il primo Duca del Friuli. L’organizzazione del Ducato friulano si fonda su quattro “municipi”: Forum Iulii (Cividale), Aquileia, Iulium Carnicum (Zuglio) e Concordia. Vengono, in questo modo, riunite sotto lo stesso governo tutte le terre poste tra il Livenza ed il Timavo.
Il Ducato longobardo del Friuli
570 Muore Narsete. Una terribile carestia in tutta Italia contemporaneamente si diffuse una grave malattia nei bovini
La destituzione e morte di Narsete e il caso dei Longobardi in Italia
572 Alboino, re dei Longobardi, fu ucciso nel 572 in seguito ad una congiura organizzata dalla moglie Rosmunda e da un nobile del suo seguito, Elmichi.
La morte di Alboino e di Rosmunda
Il caso della sede vescovile di Aquileia
I successori di Alboino e l’epoca dei Ducati
La lotta tra Smaragdo e il Patriarca Severo
599 Firmata la pace tra Longobardi e Greci
La divisione del Patriarcato di Aquileia del 607
L’incursione degli Avari e la storia della duchessa Romilda
Il Friuli dopo la morte di Gisulfo II.
Nascono le prime istituzioni di tipo feudale. L’editto di Re Rotari
Il Duca Lupo e la nuova incursione degli Ávari
I Longobardi distruggono Oderzo
689 Nella battaglia di Coronate, il re longobardo Cuniperto, cattolico, sconfigge il duca Alachis, ariano, che guidava un fronte composito di insorti dell’Italia nord-orientale, tra i quali c’erano anche molti aderenti allo scisma tricapitolino.
Il duca Vectari e la nuova incursione degli Slavi
Il ducato di Pemmone e la vittoria contro gli Slavi a Lauriana
Da Astolfo ad Anselmo di Nonantola
Carlo Magno diventa Re d’Italia.
Il duca del Friuli Rodgaudo e l’estrema resistenza a Carlo Magno
La Marca del Friuli, detta anche «Veronensis et Aquileiensis».
L’evoluzione della marca friulana nella strategia carolingia
Nasce il parlamento della Marca Friulana
La nobiltà nel Friuli carolingio
Pipino re di Francia attacca Venezia
La morte di Carlo Magno e la scuola in Friuli
14 febbraio 842. Il giuramento di Strasburgo
Il giuramento di Strasburgo (Sacramenta Argentarie)
Il Friuli sotto i Berengarii e gli Ottoni. Il periodo in sintesi
La fine dell’Alto Medioevo. Vescovi e monasteri nuovi protagonisti del governo locale
Berengario, Duca del Friuli e Re d’Italia
La prima invasione degli Ungari
25 marzo 922, si autorizza la fortificazione il Castello della Motta di Savorgnano
955 (circa) Dopo la vittoria sugli Ungari da parte di Enrico duca della Baviera e della Carinzia, il Friuli viene incorporato alla marca veronese. Nel 989 viene quindi annesso al ducato di Carinzia.
1019 Sarà il Patriarcato di Aquileia ed in particolare il Patriarca Volfango detto Poppo (o Poppone) ad intraprendere una importante opera di ricostruzione. I successivi anni saranno, per il Friuli, anni di rinascita sociale e materiale.
1076 Si scatena una “guerra civile” tra i principi tedeschi e l’imperatore dopo la scomunica di quest’ultimo da parte di Papa Gregorio VIII. Il Patriarca Sigerardo rimane fedele ad Enrico IV.
1077 A Pavia il 3 aprile del 1077 l’imperatore Enrico IV concede al patriarca Sigeardo l’investitura feudale con prerogative ducali su tutta la contea del Friuli. E’ l’atto di nascita dello stato patriarcale friulano. Con questo atto il Friuli riacquistava la sua integrità territoriale e la sua autonomia politica.
1077-1204 I successori di Sigeardo si mantennero fedeli alla politica di Enrico IV e poi del figlio Enrico V facendo dello stato friulano la pedina avanzata della politica imperiale in Italia. All’unità territoriale dello stato friulano (alla fine del XII secolo lo stato più ampio e compatto dell’Italia settentrionale) viene ad affiancarsi anche un unità etnica-culturale tale da poter essere ormai definita semplicemente “friulana”.
Il cenone di capodanno del 1199 al castello di Andechs
1204 Il Friuli si avvia al periodo di massimo splendore del patriarcato; il Friuli mai come in questo periodo raggiunse tanta autonomia e prestigio nella politica estera. Sotto il patriarcato di Volchero (1204-1218) grande impulso fu dato ai traffici commerciali ed alle attività produttive, fu migliorata la rete viaria e brillante fu anche l’attività culturale.
1218 Viene nominato patriarca Bertoldo di Andechs-Merania (1218-1251) il quale ebbe fin dall’inizio un occhio di riguardo per la città di Udine che in breve tempo passò da piccolo villaggio a metropoli. Le mire di conquista dei ghibellini Ezzelino III da Romano e Mainardo III, conte di Gorizia, costrinsero il patriarca a cercare aiuto nel partito avversario (quello guelfo) alleandosi con Venezia e con il duca di Carinzia.
1231 Il 6 luglio si tiene la prima seduta del “Parlamento della Patria”, al quale partecipano le città di Aquileia, Cividale, Gemona, Sacile, Tolmezzo e Udine.
1277 Pordenone passa agli Asburgo, divenendo a tutti gli effetti un enclave tedesco nel territorio friulano. Il Friuli divenuto elemento di forza della lega Guelfa si avvia ad un lento ma inesorabile declino.
1334 Con la nomina a patriarca di Bertrando di Saint Geneìs (1334-1350) viene nuovamente dato lustro e prestigio allo stato friulano. Amato dal popolo, conseguì numerosi successi sul piano militare e diplomatico senza mai trascurare i suoi doveri di vescovo.
1344 Fondazione dell’università degli studi di Cividale.
1350 Il 6 giugno Bertrando, ormai novantenne, viene ucciso da una congiura guidata dal conte di Gorizia, dal comune di Cividale e da altri feudatari friulani. Gli succede Nicolò di Lussemburgo (1350-1358) che instaurò subito un governo autoritario ed insolitamente violento. Furono perseguiti tutti i responsabili della morte di Bertrando; lo stesso conte di Gorizia fu costretto a restituire tutte le terre ed i castelli usurpati.
1365 Il vicedomino Francesco Savorgnan, grazie a numerose vittorie sul campo, mette fine alle mire espansionistiche degli Asburgo. Viene quindi nominato patriarca Marquardo di Randeck (1365-1381).
La comunità di Gemona nel 1300-1400.
La guerra tra Pordenone e Torre di Pordenone
Friuli 1410: l’inizio della svolta
Perché il Friuli divenne un campo di battaglia nel 1411
1419 Il 13 luglio l’esercito veneziano occupa Cividale e si prepara alla conquista di Udine.
1420 Il 7 giugno, dopo una strenua difesa, l’esercito veneziano conquista la città di Udine; subito dopo cadono Gemona, S.Daniele, Venzone, Tolmezzo. E’ la fine dello stato patriarcale friulano.
1445 Dopo lunghe trattative il patriarca Ludovico Trevisan accetterà il concordato imposto da Venezia mediante il quale veniva abolito di fatto il diritto di indipendenza del Friuli.
1472-1499 Il Friuli annesso alla Serenissima Repubblica si trova in balia delle incursioni turche: sono centinaia i paesi dati alle fiamme.
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