La marca di Verona e Aquileia fino al 1077.

Il ducato di Carinzia e la Marca di Verona e Aquileia

Il ducato di Carinzia e la Marca di Verona e Aquileia fino al 1077. In questa data i patriarchi di Aquileia ottennero l'investitura feudale sul Friuli.

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A Ratisbona, nel luglio 976, Ottone prese decisioni di vasta portata sulla riorganizzazione dei ducati della Germania meridionale.

La Baviera fu ridotta nei suoi possedimenti di quasi un terzo. Come risultato di questa misura, il ducato di Carinzia fu creato ex novo.

Al ducato di Carinzia fu assegnato anche la Marca di Verona governato da Ottone di Worms, per volontà di Ottone II.

Il ducato di Carinzia intorno all'anno 1000, comprendente anche la Marca di Verona. Clicca sull’immagine per ingrandire

Vedendosi private delle contee di Verona e del Friuli, i duchi bavaresi persero anche la loro notevole influenza nell'Italia settentrionale e sulla politica regia italiana.

I margravi di Verona e di Aquileia

La marca di Verona fu istituita nell'888 dal re d'Italia Berengario I, che decise di porre la sua capitale a Verona, relegando a un ruolo subalterno la marca del Friuli, che in precedenza era stata il principale centro di potere dell'Italia nordorientale. Il territorio della marca si estendeva tra il fiume Adda, il fiume Po e i confini orientali del regno, ricalcando i confini dell'Austria longobarda. 

Al suo interno comprendeva circoscrizioni minori come la marca del Friuli, la marca di Trento e la marca d'Istria. 

Dal 978, invece, venne assegnata al neocostituito ducato di Carinzia, governato da Ottone di Worms, per volontà di Ottone II

Il nuovo ducato di Carinzia fu dato al nipote della stirpe salica Ottone di Worms.

Ottone di Worms (detto anche Ottone I di Carinzia) fu anche margravio di Verona dal 978 al 985 e dal 995 fino al 4 novembre 1004.  

Ottone I di Carinzia, detto anche Ottone di Worms, (950 circa – 4 novembre 1004) fu duca di Carinzia e margravio di Verona dal 978 al 985, nuovamente margravio di Verona dal 995 alla morte e nuovamente duca di Carinzia dal 1002 alla morte.

Ottone I di Carinzia.

Ottone I di Carinzia era l’unico figlio di Corrado il Rosso, duca di Lotaringia, e Liutgarda, figlia dell'Imperatore Ottone I di Sassonia. Nel 956 venne investito delle contee di Spira, Worms e Nahe.

A seguito della rivolta guidata dal duca Enrico II di Baviera nei confronti del cugino Ottone II, i territori meridionali, ossia quelli ribelli, vennero riorganizzati. La Carinzia venne separata dalla Baviera e unita alla marca di Verona ed elevata al rango di ducato. Ad amministrare il territorio l'imperatore chiamò suo cugino Ottone di Worms che venne così conosciuto come Ottone di Carinzia. Nel 983 dovette rinunciare alla Carinzia, assegnata al cugino Enrico III di Baviera in un concilio tenutosi a Verona. Nel 995, con la morte di Enrico II di Baviera, la marca veronese tornò sotto il controllo di Ottone. Dopo la morte dell'imperatore Ottone III di Sassonia, Ottone di Carinzia, che era nipote diretto di Ottone I, fu tra i principali candidati alla successione ma egli rinunciò favorendo l'ascesa di Enrico II al trono imperiale. In cambio egli ricevette dal nuovo imperatore la Carinzia.

Nel 1002 venne inviato dall'Imperatore Enrico II in Italia per combattere Arduino d'Ivrea che era stato incoronato Re d'Italia. Tuttavia, grazie ad alcune abili mosse di Arduino, l'esercito di Ottone venne bloccato nella valle dell'Adige e sconfitto, dopo aver cercato di accerchiare il nemico, nella valle del Brenta.

Due anni dopo Ottone morì lasciando le redini del suo ducato al figlio Corrado.

Corrado I di Carinzia (975 circa – 12 o 15 dicembre 1011) fu duca di Carinzia e margravio di Verona dal 1004 alla morte.

Corrado I di Carinzia

Terzogenito di Ottone I di Carinzia e Giuditta di Carinzia. I fratelli maggiori di Corrado erano Enrico di Spira († circa 990), noto per essere stato il padre di Corrado II il Salico, e Bruno di Carinzia, divenuto papa col nome di Gregorio V nel 996; il fratello minore era invece Guglielmo, arcivescovo di Strasburgo.

Quando suo padre morì, Corrado ereditò sia la Carinzia che la marca veronese essendo l'unico figlio superstite.

Adalberone di Eppenstein (margravio dal 1011 al 1035)

Il padre di Adalberone, Markwart III († 1000), fu un margravio di Stiria che viveva nel castello di Eppenstein nella valle del Mur, nell'Alta Stiria.

Gli Eppenstein fu il casato che diede origine anche alla nobiltà goriziana.

Markwart III  sposò Hadmudis, figlia del conte bavarese Adalberone di Ebersberg, che diede il nome al futuro duca.

Adalberone sposò Beatrix, figlia del duca Ermanno II di Svevia, della famiglia dei Corradinidi, Adalberone divenne parente dell'imperatore Corrado II Salico (re dei Franchi Orientali dal 1024 al 1039).

Genealogia della famiglia Eppenstein. Clicca sull’immagine per ingrandire

Come successore di suo padre Markwart III, Adalberone controllò, attorno al 1000, la marca di Stiria lungo il confine con il regno di Ungheria. Fu anche conte nella valle dell'Enns a di Judenburg, terre appartenenti, assieme alla valle del Mürz, al patrimonio dei conti di Eppenstein. Dopo la morte del cognato Corrado di Carinzia, l'imperatore Enrico II lo investì nel 1012 del ducato di Carinzia e della marca di Verona, comprendente il Friuli e il Trentino.

Adalberone ricevette anche la marca di Carniola e la supremazia sulla contea di Gorizia, compresa la protezione, in qualità di Vogt, del patriarcato di Aquileia.

Qualche tempo dopo, tuttavia, Adalberone scompare dalle fonti fino al momento in cui non viene espropriato del ducato di Carinzia: nel giugno 1035 a Bamberga venne accusato di tradimento dall'imperatore Corrado II e bandito con i suoi figli, venendo privati di tutti i loro titoli e domini. Il contesto in cui avvenne la destituzione e i motivi di questa non sono ben definibili. 

Corrado II di Carinzia (margravio dal 1035 al 1038)

Corrado II di Carinzia, detto il Giovane fu duca di Carinzia e margravio di Verona dal 1035 alla morte.

I genitori di Corrado erano il duca Corrado I di Carinzia e di Matilda

Nel maggio 1035, il duca Adalberone di Carinzia si ribellò contro il dominio salico e fu privato del suo ducato. Corrado il Giovane fu scelto per rimpiazzarlo ricevendo la Carinzia, anche se senza la marca di Stiria. Nel 1036-37 accompagnò l'imperatore nella sua spedizione nel regno italico e ottenne la custodia dell'arcivescovo Ariberto di Milano, arrestato tempo prima, il quale, tuttavia, riuscì presto a fuggire. Corrado morì poco dopo nel 1039. 

Enrico III di Franconia detto il Nero (margravio dal 1039 al 1047)

Enrico III di Franconia, detto il Nero (28 ottobre 1016 – Bodfeld, 5 ottobre 1056), è stato re dei Franchi Orientali dal 1039 alla morte, re d'Italia, re di Borgogna dal 1039 alla morte e imperatore dei Romani dal 1046 alla morte.

Figlio di Corrado II il Salico  e di Gisella di Svevia.

Guelfo III di Carinzia (margravio dal 1047 al 1055)

Egli era figlio di Guelfo II, conte d'Altdorf, e di Imiza, figlia di Federico di Lussemburgo. 

 Probabilmente per intercessione di sua madre Imiza Enrico III, imperatore romano, lo investì nel 1047 del ducato di Carinzia, accompagnato alla marca di Verona

L'anno della sua morte fu coinvolto in una congiura con il duca Corrado I di Baviera e fu privato del suo ducato.

Alla sua morte il ducato di Carinzia e la marca di Verona spettarono al duca Corrado III di Carinzia. 

Corrado III di Carinzia (margravio dal 1056 al 1061)

Nel 1055 si unì alla ribellione di suo cugino ezzonide, il duca Corrado I di Baviera, e del duca Guelfo III di Carinzia contro l'imperatore Enrico III. Alla morte di Enrico nel 1056, fu perdonato dalla vedova Agnese di Poitou e infeudato del ducato carinziano. Corrado, tuttavia, non riuscì a imporre la sua autorità sulla potente aristocrazia locale. 

Bertoldo I Zähringen (margravio dal 1061 al 1077)

Sostenne l'imperatore Enrico III, il quale, per ricompensa, gli promise il ducato di Svevia. Ma nel 1057 la sua vedova, Agnese di Poitou, assegnò il ducato a Rodolfo di Rheinfelden. La rinuncia di Bertoldo al titolo venne compensata con l'investitura a duca di Carinzia e margravio di Verona, anche se questa nomina rimase meramente formale.

 

I patriarchi di Aquileia, che già da secoli esercitavano l'autorità religiosa sul territorio, nel 1077 ottennero anche l'investitura feudale sul Friuli, che mantennero fino al 1420. In alcuni periodi storici i confini geografici e politici della Patria del Friuli si estesero sino in Istria, Valle del Biois, Cadore, Carinzia, Carniola e Stiria.



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