Progresso dei 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile
L'Agenda 2030 riconosce che sradicare la povertà in tutte le sue forme e dimensioni, compresa la povertà estrema, è la più grande sfida globale e un requisito indispensabile per lo sviluppo sostenibile.
Goal 01. Sconfiggere la povertà
L’aumento dei prezzi di grano e fertilizzanti rischia di causare una crisi alimentare globale
Entro il 2030, porre fine alla fame e garantire a tutte le persone, in particolare i poveri e le persone in situazioni vulnerabili, compresi i neonati, l'accesso a cibo sicuro, nutriente e sufficiente tutto l'anno
L’aumento dei prezzi di grano e fertilizzanti rischia di causare una crisi alimentare globale
Diversi sono gli ambiti di intervento considerati per raggiungere questo obiettivo: ridurre la mortalità materno-infantile, debellare le epidemie, contrastare sia le malattie trasmissibili, sia le malattie croniche, promuovendo benessere e salute mentale.
Sei modi per rendere le città più sane
Il Goal 04 si occupa del tema della istruzione di qualità, fattore rilevante per migliorare la vita delle persone e rendere attuabile uno sviluppo sostenibile. I target da monitorare riguardano diverse dimensioni: l’accesso per tutti all’istruzione di ogni ordine e grado, la qualità dell’istruzione impartita, il possesso delle conoscenze e delle competenze per l’occupazione e per lo sviluppo sostenibile; l’eliminazione delle disparità di genere nell’istruzione e la parità di accesso per i più vulnerabili; il monitoraggio delle strutture scolastiche, in modo che siano adatte alle esigenze di tutti.
Gli obiettivi del Goal 05 intendono eliminare ogni forma di discriminazione e violenza per le donne di tutte le età, nella sfera pubblica e privata, cosi come ogni forma di sfruttamento e pratica dannosa, i matrimoni precoci o forzati, le mutilazioni genitali. E importante garantire l’accesso alla salute sessuale e riproduttiva, riconoscere e valorizzare il lavoro domestico e di cura non retribuiti, fornendo servizi pubblici, infrastrutture e politiche di protezione sociale e promuovendo la condivisione delle responsabilità all’interno del nucleo familiare.
Il Goal 06 è focalizzato sulla disponibilità di acqua, risorsa vitale e indispensabile per tutte le forme di vita. Rendere l’acqua accessibile alla popolazione e agli ecosistemi è cruciale per garantire la loro sopravvivenza.
L’obiettivo di “assicurare l’accesso servizi energetici economici, affidabili, sostenibili e moderni” risulta di particolare rilevanza sia per garantire inclusione ed equità nella fruizione delle risorse energetiche, sia per le positive ricadute che un utilizzo più efficiente e razionale delle risorse può avere sullo sviluppo economico e sociale e in termini di sostenibilità energetica e ambientale.
Questo obiettivo è dedicato alla promozione di un nuovo modello di sviluppo economico che coniughi la crescita e la salvaguardia ambientale, garantendo inclusione ed equità nella distribuzione delle risorse economiche e delle condizioni lavorative.
Il potenziamento e l’ammodernamento delle infrastrutture è necessario a sostenere nel tempo l’erogazione di servizi che favoriscano la crescita economica e il miglioramento del benessere sociale, quali sanità, istruzione, approvvigionamento energetico e idrico, sicurezza e giustizia, trasporti, gestione dei rifiuti, ecc.
Obiettivo del Goal 10 è lo sviluppo di politiche e legislazioni nazionali finalizzate a ridurre le disuguaglianze riconducibili a reddito, sesso, età, disabilità, razza, classe, etnia, religione e opportunità. La riduzione delle disuguaglianze richiede anche il miglioramento dell’inclusione sociale, con una particolare attenzione al fenomeno migratorio.
Questo obiettivo si occupa del tema della sostenibilità urbana. Le città svolgono infatti un ruolo cruciale nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: la metà della popolazione mondiale e i tre quarti della popolazione europea vive in aree urbane. Le città sono le maggiori responsabili della crescente pressione sull’ambiente, con quote elevate di prelievi di risorse naturali e restituzioni di inquinanti, e delle connesse implicazioni sulla sicurezza e sulla salute pubblica. E quindi necessario gestire in modo organico, integrato e sistemico le complesse interconnessioni che intrecciano tutte le possibili dimensioni della vita delle persone sul territorio.
Promuove i modelli di Produzione e Consumo Sostenibile (PCS) finalizzati alla riduzione dell’impronta ecologica dei sistemi socio-economici (consumo di risorse naturali rispetto alla capacita di rigenerazione), al contrasto della povertà, al miglioramento degli standard di vita e dello sviluppo economico.
Si occupa del tema della crisi climatica monitorando le misure di mitigazione e di adattamento, il rafforzamento della resilienza, e supportando l’estensione, a tutti i livelli, della conoscenza dei temi connessi ai cambiamenti climatici.
Il clima, la disponibilità d’acqua e di cibo, persino l’aria che respiriamo, sono regolati dal mare; oceani sani e produttivi preservano gli ecosistemi marini e costieri, garantendo prosperità ai paesi e alle popolazioni che ne usufruiscono. Le forme di tutela si fondano sulla protezione, recupero e ripristino degli ecosistemi, contrastando gli effetti negativi provocati dai cambiamenti climatici, l’inquinamento proveniente dalle attività terrestri e le pratiche di pesca intensive. Le attività umane non regolamentate provocano l’esaurimento delle riserve ittiche e la perdita degli habitat naturali. È, quindi, necessario applicare rigorosamente politiche di gestione sostenibile della pesca, dell’acquacoltura e del turismo, adottando nel contempo misure di protezione per la conservazione della biodiversità marina e delle coste.
Questo goal punta alla salvaguardia degli ecosistemi terrestri e della loro biodiversità. La strategia non può essere circoscritta ai superstiti ambienti naturali o alle grandi riserve della biosfera, ma deve investire l’intero pianeta, colpito in ogni sua parte da diverse forme di degrado dell’ambiente e del territorio.
Le richieste di pace globale stanno crescendo mentre il mondo è testimone del più alto numero di conflitti violenti dal 1945, con circa 2 miliardi di persone che vivono in paesi colpiti da conflitti entro la fine del 2020.
Anno 2021
Anno 2020
IPCC 2019. Cambiamento climatico e territorio
Rapporto EEA. Contaminanti nei mari europei
IPBES: Biodiversity and Ecosystem Services
30x30. A blueprint for ocean protection
La globalizzazione 4.0 ci aiuterà ad affrontare i cambiamenti climatici
Ecosistema urbano. Rapporto 2018
IPCC 2018. Global Warming of 1.5°C
Clima ed il protocollo di Kyoto
Protocollo di Kyoto: punti in evidenza
La povertà in Italia e nel mondo
Che cos'è l'idrogeno e come si inserisce in un futuro decarbonizzato?
Le città, nei suoi spazi pubblici e nel tessuto edilizio, devono essere dei luoghi salutari.
L'aumento dei prezzi causato dalla guerra in Ucraina spingerà oltre 40 milioni nella povertà
11 dicembre 1997. I governi decisero collettivamente che il mondo aveva bisogno di limitare l’aumento medio della temperatura globale.
Sustainable Development Goals (SDGs)
L’Agenda 2030, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e costituita da 17 obiettivi finalizzati all’eliminazione della povertà, alla protezione del pianeta e al raggiungimento di una prosperità diffusa.
RAPPORTO SDGS 2021. Goal 01. Sconfiggere la povertà.
RAPPORTO SDGS 2021. Goal 02. Porre fine alla fame.
L’Agenda 2030, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e costituita da 17 obiettivi finalizzati all’eliminazione della povertà, alla protezione del pianeta e al raggiungimento di una prosperità diffusa.
RAPPORTO SDGS 2020. Goal 01. Sconfiggere la povertà. Dati FVG
RAPPORTO SDGS 2020. Goal 02. Porre fine alla fame. Dati FVG
RAPPORTO SDGS 2020. Goal 08. Promuovere una crescita economica duratura. Dati FVG
RAPPORTO SDGS 2020. Goal 09. Costruire infrastrutture resilienti. Dati FVG
RAPPORTO SDGS 2020. Goal 10. Ridurre le disuguaglianze. Dati FVG
RAPPORTO SDGS 2020. Goal 12. Garantire modelli di produzione e consumo sostenibili. Dati FVG
L’Istat ha pubblicato la seconda edizione del Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) adottati con l’Agenda 2030 il 25 settembre 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
L’Agenda 2030, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e costituita da 17 obiettivi finalizzati all’eliminazione della povertà, alla protezione del pianeta e al raggiungimento di una prosperità diffusa.
Agenda per lo sviluppo sostenibile 2015-2030
Agenda per lo sviluppo sostenibile 2015-2030: impatto umano sulla Terra
Agenda per lo sviluppo sostenibile 2015-2030: cambiamento tecnologico
Agenda per lo sviluppo sostenibile 2015-2030: disuguaglianza ed esclusione sociale
Agenda per lo sviluppo sostenibile 2015-2030: difficoltà di governance globale
Rapporto ISTAT
RAPPORTO SDGS 2019. Sconfiggere la povertà. Dati FVG
Il mondo non può aspettare che la nebbia dell'incertezza geopolitica e geo-economica si dissolva. La scelta di cavalcare il presente nella speranza che il sistema globale “ritorni indietro” si corre il rischio di perdere delle finestre cruciali per affrontare le sfide urgenti.
Su questioni chiave come l'economia, l'ambiente, la tecnologia e la salute pubblica, le parti interessate devono trovare modi per agire rapidamente e con uno scopo all'interno di un panorama globale instabile. Questo è il contesto in cui il World Economic Forum pubblica la 15a edizione del Rapporto sui rischi globali.
World Economic Forum - Global Risks 2020. Un mondo instabile
World Economic Forum - Global Risks 2020. I rischi economici
World Economic Forum - Global Risks 2020. Affrontare la minaccia climatica
World Economic Forum - Global Risks 2020. Pericoli causati dalla perdita di biodiversità
Il rapporto presenta i risultati dell’ultima indagine effettuata dal World Economic Forum sulla percezione globale dei rischi, in cui circa 1.000 esperti del settore pubblico, del settore privato, del mondo accademico e della società civile valutano i rischi che affliggono il mondo. La maggioranza prevede un peggioramento degli scontri economici e politici tra le maggiori potenze. Nell'arco di un orizzonte di dieci anni, i problemi estremi legati alle condizioni climatiche e ai cambiamenti climatici sono considerati le minacce più gravi.
World Economic Forum - Global Risks 2019: un grido di allarme
World Economic Forum - Global Risks 2019: fuori controllo
World Economic Forum - Global Risks 2019: non c’è spazio per la nostalgia
World Economic Forum - Global Risks 2019: testa o cuore?
World Economic Forum - Global Risks 2019: Rischio biologico
World Economic Forum - Global Risks 2019: aumento del livello dei mari
World Economic Forum - Global Risks 2019: possibili shocks futuri
IPCC 2019. Cambiamento climatico e territorio
pubblicato nell'agosto 2019
Presentato il rapporto "Cambiamento climatico e territorio" del comitato scientifico dell'Onu sul clima. A pagare le conseguenze del riscaldamento globale saranno soprattutto le popolazioni più povere
Il riscaldamento globale causato dall'uomo farà aumentare la siccità e le piogge estreme in tutto il mondo, pregiudicando la produzione agricola e la sicurezza delle forniture alimentari. A pagarne le conseguenze saranno soprattutto le popolazioni più povere di Africa e Asia, con guerre e migrazioni. Ma anche il Mediterraneo è ad alto rischio di desertificazione e incendi
IPCC 2019. Cambiamento climatico e territorio. Il rapporto in sintesi
IPCC 2019. Cambiamento climatico e territorio. Inquadratura e contesto
IPCC 2019. Cambiamento climatico e territorio. Interazioni terra-clima
Pubblicato nel maggio 2019
Verso un ambiente marino pulito e non tossico
"Il più allarmante tra tutti gli assalti dell'uomo sull'ambiente è la contaminazione di aria, terra, acqua e mare con materiali pericolosi e persino letali"
Per decenni, i paesi europei hanno condiviso una visione comune di un ambiente marino non inquinato ma, nonostante gli sforzi, la scoperta e l’utilizzo di nuove sostanze chimiche hanno portato ad una situazione preoccupante dei nostri mari.
Questo rapporto rappresenta un primo tentativo di mappare le "aree problematiche" di contaminazione e le "aree non problematiche" dei mari europei.
Rapporto EEA. Contaminanti nei mari europei. Origine dei contaminanti in mare
Rapporto EEA. Contaminanti nei mari europei. Contaminanti, agenti del cambiamento
30x30 per salvaguardare i nostri oceani
Rapporto pubblicato da Greenpeace nell'aprile 2019
L'alto mare comprende il 43% della superficie terrestre e il 70% dello spazio vitale del pianeta. Questi enormi spazi ospitano un mondo marino complesso.
La vita marina in alto mare guida la pompa biologica dell'oceano, catturando il carbonio in superficie e immagazzinandola in profondità - senza questo servizio essenziale, la nostra atmosfera conterrebbe il 50% in più di anidride carbonica e il mondo sarebbe più caldo.
Gli oceani stanno affrontano lo sfruttamento crescente da parte di una manciata di nazioni prevalentemente ricche: la pesca e l'emergente industria mineraria dei fondali marini si stanno unendo alle minacce derivanti dai cambiamenti climatici, dall'acidificazione, dalla plastica.
I santuari oceanici sono uno strumento chiave per proteggere gli habitat e le specie, ricostruire la biodiversità degli oceani, aiutare gli ecosistemi a recuperare e mantenere la propria vitalità.
Avviando uno strumento internazionale giuridicamente vincolante per la protezione della vita marina e degli habitat al di fuori della giurisdizione nazionale, le Nazioni Unite hanno l'opportunità di creare e governare santuari oceanici in alto mare.
Gli scienziati chiedono che almeno il 30% degli oceani di tutto il mondo venga protetto come santuari oceanici. Lo studio 30x30 spiega come questo obiettivo può essere raggiunto.
30x30: Perché gli oceani sono importanti?
30x30: l’alto mare in pericolo
30x30: l’importanza dei santuari oceanici
30x30. Due aree particolarmente a rischio: l’Oceano Meridionale e il Mediterraneo
30x30. La vita nei mari profondi
30x30. I Servizi eco sistemici: il servizio ecosistemico vitale
30x30. Lo stato attuale dei mari (I)
30x30. Lo stato attuale dei mari (II)
30x30. Lo stato attuale dei mari (III)
un rapporto speciale dell'IPCC sugli impatti del riscaldamento globale di 1,5 ° C rispetto ai livelli preindustriali e relativi percorsi globali di emissione di gas serra, nel contesto del rafforzamento della risposta globale alla minaccia del cambiamento climatico, sviluppo sostenibile e gli sforzi per sradicare la povertà
IPCC 2018. Global Warming of 1.5 °C. Cosa sappiamo. (prima parte)
IPCC 2018. Global Warming of 1.5 °C. Cosa sappiamo. (II parte)
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