La guerra contro gli Avari e la morte di Erich del Friuli nell’assedio di Tersatto

La guerra di Carlo Magno, re dei Franchi e poi imperatore del Sacro Romano Impero, contro gli Avari, si compose di due battaglie: una nel 791 e una nel 796. L’assedio di Tersatto e la morte di Erich del Friuli.

#AltoMedioevo, #CarloMagno, #ErichdelFriuli, #Avari, #Croazia, #Carolingi, #AssediodiTersatto

I Franchi conquistano l’Istria

Nel 788 gli Avari, radunati in due eserciti, invasero la Bavaria e depredarono il Friuli. A questi Carlo Magno oppose due eserciti cacciandoli dalle due province. La frontiera a est continuava ad essere non sicura.

Il ducato friulano era nato, nell'organizzazione longobarda, come difesa dalle invasioni slave, ma per i Franchi il corso dell'Isonzo non sembrò una frontiera che potesse garantire stabilità, e per questo Pipino, figlio di Carlo Magno, completò tra il 788 ed il 789 la piena annessione della penisola istriana, dando compimento ad una influenza che i friulani avevano esercitato su quel territorio per tutto l’VIII secolo.

La guerra contro gli Avari

I nuovi marchesi friulani ricoprirono nell’ultimo decennio dell’VIII secolo un ruolo importante nella politica internazionale, e proprio su di essi ricaddero le responsabilità delle più importanti manovre militari nella Carniola austriaca (Austria orientale) e nell’attuale Slovenia orientale, scenari in cui si giocarono gli esiti della lunga campagna franca contro gli Avari.

Non ci sono molte notizie ma sembra che Erich si sia concentrato su operazioni di arresto delle cavallerie avare nella piana dei laghi carinziani, una zona facilmente raggiungibile dal tarvisiano  ossia attraverso la porta settentrionale del Friuli.

La prima guerra contro gli Avari del 791 è descritta da una lettera di Carlo Magno.

Quello stesso anno Carlo Magno scrisse alla moglie Fastrada, la quarta moglie  (sposò Carlo Magno nel 784, pochi mesi dopo la morte della terza moglie del sovrano, Ildegarda).

 […] Missus quidem dilectii filii nostri Pippini nomine illustrissimi nobis enunciavi de ejus sanitate ac domini Apostolici, vel de salvatione confinium nostrorum illis partibus positorum, unde valde laetificati extitimus.

Et insuper retulit nobis qual iter illae scarae, quas prius de Italia jussimus pergere partibus Avariae in illustrissimi confinia residendum perexerunt infra fines ipsorum decimo Kalendas Septembris, et inierunt pugnam cum eis, et dedit eis Deus omnipotens pro sua misericordia victoriam, et multitudinem de ipsis Avaris interfecerunt, in tantum, ut dicunt, quod in multis diebus major strages de ipsis Avaris facta non fuit.

Et expoliaverunt ipsum vallum, et sederunt ibidem ipsa nocte, vel in crastina usque hora diei tertia.

Et acceptis spoliis reversi sunt in pace; et centum quinquagints de ipsis Avaris vivos comprehenderunt, quos reservaverunt, ut nostra fiat jussio qual iter exinde agere debeant.

Fideles Dei ac nostri, qui hoc egerunt, fuerunt ille Episcopus, ille Dux, ille et ille Comites illustrissimi Dux de Histria, ut dictum est nobis, ibidem bene fecit cum suis ho minibus.[…]

Nella lettera racconta delle gesta del figlio Pipino e della battaglia contro gli Avari del 23 agosto 791. L’esercito di Pipino uccise molti nemici. Pipino distrusse un bastione e prese il bottino, quindi fecero ritorno con 150 prigionieri.

Nella lettera nomina alcune persone che si distinsero come il vescovo, il duca d’Istria e tutti i suoi uomini.

Secondo il Kandler, Carlo Magno si riferisce a Erich duca d’Istria. Mentre per il Benussi, Carlo Magno si riferisce a  Giovanni duca d’Istria. Il vescovo è il Patriarca Paolino.

Tuttavia la portata delle vittorie del 791 risultò di certo enfatizzata non essendosi infatti colpita una gran parte del khaganato, ma una porzione ristretta, altrimenti non si giustificherebbe la necessità di proseguire le ostilità. La campagna franca riprese vigore grazie al costante afflusso di reclute provenienti da ogni dove dell'ormai grande regno, costituendo un altro fattore per cui gli avari non avrebbero potuto resistere a lungo.

Nell'anno 796, Erich del Friuli con il suo esercito si recò oltre i confini orientali della Marca del Friuli per combattere contro gli Avari vincendo la battaglia e consegnò a Carlo Magno a Aquisgrana notevoli ricchezze.

La sconfitta definitiva degli Avari ci fu nel 799.

L’assedio di Tersatto (Fiume)

Nel 799 i popoli della Liburnia invasero l’Istria. Quando Carlo Magno conquistò l’Istria spostò i suoi confini, adiacenti alla Dalmazia. La Dalmazia a quel tempo includeva contemporaneamente città romane sulla costa e un entroterra slavo-croato che era solo formalmente soggetto al dominio dell'Impero bizantino. Nel trattato del 798, i Franchi riconobbero i diritti bizantini sugli slavi, ma negli anni seguenti sia gli Župan, i duchi croati, che le comunità romane colsero l'opportunità di ottenere la piena indipendenza da entrambe le potenze imperiali.

Erich, figlio maggiore di Geroldo di Vintzgau, era cognato di Carlo Magno da parte di Ildegarda, moglie del sovrano e sorella di Enrico; un altro fratello era Geroldo, prefetto di Baviera e comandante franco di alto rango.

Nel 789 Erich fu nominato da Carlo Magno duca del Friuli (dux Foroiulensis) e governatore dell'Istria e delle aree limitrofe. Nell'autunno del 799, il duca marciò dall'Istria lungo il litorale della Liburnia verso la città di Tersatto, che oggi è un quartiere parte della città di Fiume. Nel frattempo il suo avversario, il duca Višeslav, radunò le sue forze e si spostò a nord dalla sua sede di Nona.

Quando arrivò all'insediamento, Erich l'assediò e l'attaccò, ma fu respinto. Guidati dal duca Višeslav, gli abitanti di Tersatto scagliarono lance, frecce ed enormi pietre contro il nemico, riuscendo a uccidere molti assalitori. Le forze del duca abbandonarono le loro posizioni e caddero in un'imboscata tesa dalle forze di Višeslav. Erich fu ucciso e, assieme alla sconfitta delle truppe franche, si rivelò un duro colpo per l'impero carolingio.

Il patriarca d'Aquileia san Paolino II maledisse la terra in cui l'eroe fu ucciso e scrisse il Carmen de regula fidei, un'elegia per la sua morte.I confini del Sacro Romano Impero nel 814.

I confini del Sacro Romano Impero nel 814. Clicca sull'immagine per ingrandire.

Dopo la morte di Erich, alcuni storici indicano come suo successore Cadolao, francese di origine.

 

Francesco di Manzano. Annali del Friuli. Volume 1. 1858

KANDLER, Codice Diplomatico Istriano (da ora CDI), Trieste 1850

BENUSSI, L'Istria nei suoi due millenni di storia, Trieste 1924

Liruti. Notizie delle cose del Friuli. Volume 3. 1777

La descrizione della battaglia può anche essere trovata negli scritti del patriarca d'Aquileia san Paolino II. Nella sua opera "Versus de Herico duce".

Pearson.it. Carlo Magno e il feudalesimo

 



Continua a leggere


<---

I confini della Marca del Friuli. L’amministrazione carolingia e le concessioni di immunità. Il potere della Chiesa con l’amministrazione carolingia.

L’evoluzione della marca friulana nella strategia carolingia


--->

La successione di Erich del Friuli. Nell’802 i veneziani saccheggiano Grado ed uccidono il patriarca Giovanni

I Veneziani saccheggiano Grado nel 802 d.C.



 

 

 



Articoli correlati

 



 

 

 

Pin It