L'ingegnere missilistico tedesco Wernher von Braun si arrende all'esercito americano a Ruette, in Baviera, il 2 maggio 1945.

Wherner von Braun si consegna agli americani

L'ingegnere missilistico tedesco Wernher von Braun si arrende all'esercito americano a Ruette, in Baviera, il 2 maggio 1945.

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La Germania aveva perso la guerra.

Il 31 gennaio 1945 il costruttore delle V-2 Wherner von Braun ricevette due ordini contraddittori: il primo, firmato dal comandante in capo della regione della Pomerania, gli comandava di restare a Peenemünde e di difendere l’isola fino all’ultimo dall’assalto dei russi; il secondo veniva da Kammler, l’aiutante di Himmler (che nel frattempo aveva preso il posto di Dornberger), che suggeriva di ritirarsi verso Nordhausen dove c’erano le gigantesche fabbriche sotterranee.

Wherner von Brown decise di seguire i consigli di Kammler partendo per Nordhausen. Partirono con lui tutti i tecnici con le loro famiglie: una carovana di 5000 persone. Von Braun fece imballare tutto ciò che era possibile e quando i russi entrarono a Peenemünde trovarono solo rovine.

Nonostante la sconfitta imminente, il 16 marzo von Braun partì per Berlino: voleva chiedere al ministero i fondi necessari per dei nuovi progetti ma a Naumburg la vettura uscì di strada. Wherner si salvò ma riportò la frattura della spalla e del braccio sinistro.

Nonostante il grave incidente, dopo una settimana fece ritorno nello Harz.

Sia gli americani che i russi si stavano avvicinando, Braun diede ordine di seppellire gli archivi nella miniera di Dürnten.

Ignorava che nel frattempo i servizi segreti di tre Paesi davano la caccia a lui e ai suoi tecnici. Ignorava che Kammler, comandante delle SS, ricercato come criminale di guerra, aveva in mente di salvarsi prendendo come ostaggi lui ed i suoi 500 migliori collaboratori.

In aprile von Braun si trasferì nella fortezza alpina di Oberammergau, nelle Alpi Bavaresi, proclamate da Goebbels « estremo baluardo della resistenza nazista, dal quale, con le nuove armi lanciata la controffensiva che assicurerà il trionfo al III Reich»

Il ministro della propaganda Goebbels, durante la seconda guerra mondiale e specialmente dopo i primi rovesci militari che resero critica la situazione della Germania, portava avanti una abile opera di propaganda riuscendo a convincere una buona parte del popolo tedesco ad accettare i sempre più gravi sacrifici imposti. Egli applicò un metodo di persuasione all'epoca ritenuto molto efficace, derivato dalle teorie del comportamentismo, basato sulla continua ripetizione di notizie parziali, o palesemente false, rigidamente controllate dal vertice: il futuro «radioso» della Germania, il pericolo delle «orde asiatiche» che non avrebbero avuto pietà della Germania, la crudeltà degli Alleati che chiedevano una «resa incondizionata», le «armi miracolose» erano alcuni dei tanti temi utilizzati che contribuirono ad alimentare la resistenza, quando l'esito della guerra era ormai compromesso, e ad allontanare l'ora della disfatta.

Morto Hitler, Goebbels gli subentrò al cancellierato, il 30 aprile 1945, rimanendo in carica solamente per quasi un giorno e mezzo.

Von Braun, arrivato nella Alpi bavaresi, fu sistemato in una caserma cinta da reticolati e guardata giorno e notte dalle SS di Kammler. Con lui c’erano tutti i suoi più validi collaboratori di Peenemünde. Era evidente che Kammler li teneva come ostaggi e li avrebbe venduti in cambio della propria vita al primo degli alleati che fosse giunto nella zona. Nel caso in cui quest’ultimi avessero rifiutato il baratto, aveva dato ordine ai suoi uomini di fucilarli tutti. Ma un giorno Kammler sparì e Dornberger riuscì a salvare von Braun e, dopo la notizia della morte di Hitler, si consegnarono agli americani.

 L'ingegnere missilistico tedesco Wernher von Braun , al centro, si arrende all'esercito americano a Ruette, in Baviera, il 2 maggio 1945.

L'ingegnere missilistico tedesco Wernher von Braun , al centro, si arrende all'esercito americano a Ruette, in Baviera, il 2 maggio 1945. Nella foto, da sinistra, l'agente del Corpo di controspionaggio statunitense Charles Stewart; Dr. Herbert Axster, capo di stato maggiore in tempo di guerra alla base missilistica di Peenemunde; Dieter Huzel, assistente di von Braun; Wernher von Braun; il fratello minore di Wernher, Magnus von Braun; e l'ingegnere Hans Lindenberg. (fonte NASA)

Von Braun fu sistemato in una caserma cinta da reticolati e guardata giorno e notte dalle SS di Kammler. Con lui c’erano tutti i suoi più validi collaboratori di Peenemünde. Era evidente che Kammler li teneva come ostaggi e li avrebbe venduti in cambio della propria vita al primo degli alleati che fosse giunto nella zona. Nel caso in cui quest’ultimi avessero rifiutato il baratto, aveva dato ordine ai suoi uomini di fucilarli tutti. Ma un giorno Kammler sparì e Dornberger riuscì a salvare von Braun e, dopo la notizia della morte di Hitler, si consegnarono agli americani.

Il giovane ingegnere sapeva di correre il rischio d’esser considerato criminale di guerra e di ritrovarsi a Norimberga. Ma sapeva anche che gli americani gli avrebbero perdonato ogni cosa purché fosse passato dalla loro parte. Così a Reutte, un paesino del Tirolo, si consegnò alle truppe USA con un centinaio di suoi collaboratori. Allo stesso tempo gli americani sottrassero ai sovietici gli impianti di Peenemünde.

FDC emessa dal Paraguay il 28 novembre 1977 in ricordo della morte di Wernher von Braun avvenuta il 16 giugno 1977.

I membri chiave del gruppo che lavorava alla base missilistica di Peenemünde si arresero agli Stati Uniti.

Il maggiore Robert Staver, un membro della squadra di artiglieria, in una sua lettera, ricorda di aver esultato quando l'esercito raggiunse gli scienziati missilistici nazisti.

Il più brillante tra loro era il capo scienziato e progettista, che aveva solo trentadue anni. Ma la carriera missilistica di Wernher von Braun risale agli anni '30, quando era il protetto di Hermann Oberth, il padre della missilistica tedesca. Von Braun e altri quattrocento esperti di missili furono portati a Garmisch per essere interrogati da Toftoy e altri membri della squadra di artiglieria”. (Lettera del maggiore Robert Staver del 4 settembre 1985)

C'era anche un lato oscuro negli scienziati missilistici. Il loro lato oscuro emerse quando le truppe americane entrarono nel campo di concentramento di Dora: detenuti trattati come schiavi che lavoravano fino alla morte nella fabbrica sotterranea di missili V-2 di Mittelwerk.

A Mittelwerk arrivarono, insieme all’esercito, due squadre. La squadra di intelligence tecnica degli ordigni aveva il compito di caricare i razzi V-2 trovati nei tunnel, rintracciare i tecnici, i documenti e cercare sulle colline gli scienziati missilistici che avevano lavorato nella fabbrica Mittelwerk.

La squadra per i crimini di guerra avevano il compito di indagare sui crimini commessi contro i prigionieri.

Alla fine, tuttavia, entrambi i gruppi hanno finito per cercare gli stessi uomini.

Particolarmente noto era il direttore tecnico di Mittelwerk, Albin Sawatzki.

Sawatzki identificò il personale chiave di Mittelwerk e gli ufficiali delle SS per nome. Sawatzki identificò Georg Rickhey come il direttore generale di Mittelwerk e il direttore di produzione Arthur Rudolph che era uno degli uomini responsabili del numero di ore che i prigionieri erano costretti a lavorare.

Gli obiettivi dei team tecnici e scientifici prevalsero e i tedeschi che avrebbero dovuto essere arrestati come sospettati di crimini di guerra sfuggirono alla giustizia.

Rickhey fu arrestato ma poi rilasciato. Rickhey possedeva quarantadue scatole di documenti di gestione della Mittelwerk che includevano informazioni sui razzi V-2 e sui rifugi a prova di bomba.

Quando la Germania nazista si arrese nel maggio 1945, Army Ordnance, CIOS e altre squadre scientifiche avevano valutato quasi tutti i principali obiettivi tecnici e scientifici. Ma quasi subito scoppiarono delle rivalità tra le quattro nazioni alleate, che si contendevano lo stesso bottino di guerra.

Come risultato di quella competizione, più di millecinquecento scienziati e tecnici tedeschi furono costretti a lasciare le loro case, e in alcuni casi le loro famiglie, e trasferirsi nella zona della Germania controllata dagli Stati Uniti.

Dopo la guerra ci fu un grido di protesta quando le truppe russe rapirono scienziati per lavorare in URSS, le autorità americane nascosero convenientemente il fatto che avevano fatto praticamente la stessa cosa.

 

Albin Sawatzki è stato un ingegnere tedesco,  responsabile della produzione in serie del missile A-4 a Mittelwerk . Poco prima della fine della guerra, Sawatzki evitò l'evacuazione di 450 specialisti missilistici nella fortezza alpina di Oberammergau e non attuò la distruzione del tunnel a Kohnstein ordinata dalle SS . Morì in circostanze sconosciute il 1 maggio 1945 a Warburg, Westfalia

 

Georg Johannes Rickhey è stato un ingegnere tedesco e direttore generale della Mittelwerk GmbH a Dora-Mittelbau . Divenne capo della Mittelwerk GmbH a Dora-Mittelbau nell'aprile 1944, supervisionando la produzione della bomba volante V-1 e del razzo V-2 . Il suo lavoro su queste armi lo vide insignito della Croce dei Cavalieri della Croce al Merito di Guerra insieme a Walter Dornberger e a Wernher von Braun .  Arrestato nel 1945, fu portato dall'esercito degli Stati Uniti a vivere alla Wright-Patterson Air Force Base , Ohio , dove lavorò secondo i termini dell'Operazione Paperclip .  Successivamente fu incriminato nell'ambito dei processi di Dachau del 1947 con l'accusa di aver lavorato a stretto contatto con le SS e la Gestapo. Fu assolto per mancanza di prove. Non tornò al suo lavoro negli Stati Uniti .

 

Arthur Louis Hugo Rudolph è stato uno scienziato di razzi tedesco prima per la Germania nazista (dal 1934 al 1945) poi per gli Stati Uniti. Durante la seconda guerra mondiale, Rudolph contribuì alla progettazione del missile tedesco V-2. Dal 1945 al 1958, Rudolph fu dipendente del Dipartimento della Difesa statunitense, dove lavorò al primo programma missilistico a Fort Bliss, Texas, poi a San Diego, California. Fu naturalizzato statunitense l'11 novembre 1954. Rudolph iniziò a lavorare per la NASA immediatamente dopo la sua creazione avvenuta nel 1958. Fu direttore del progetto per lo sviluppo del Saturn V. Successivamente, fu però condannato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per il suo ruolo di persecutore di schiavi nelle fabbriche-lager di Peenemünde, dove venivano costruite le V-2. Rudolph rinunciò alla cittadinanza il 28 novembre 1983 e divenne nuovamente cittadino della Germania dell'Ovest. Lasciò definitivamente gli USA nel 1984 e ritornò in Germania, dove gli fu risparmiata la condanna per crimini di guerra.

 

 

James Mc Govern, La drammatica scelta di von Braun fra americani e russi che incalzavano, La Stampa Sera, 17 settembre 1965

Linda Hunt, Secret Agenda

 

 



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