Sputnik 3, una rivoluzione scientifica in orbita

Sputnik 3: Il Primo Vero Laboratorio Spaziale

Il 15 maggio 1958 l’URSS lanciò il Terzo Satellite Artificiale della Terra. Mentre due precedenti satelliti sovietici erano stati lanciati nello spazio principalmente per considerazioni politiche, lo Sputnik-3 era stato progettato per essere un vero laboratorio scientifico. 

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Lancio dello Sputnik 3 con un laboratorio a bordo

   Cronologia degli eventi

   Il programma Sputnik

   Sputnik 3

      Prima del lancio

      La missione e i risultati scientifici

   Emissioni filateliche

   Reazioni della stampa

   I protagonisti: Sergei Pavlovich Korolëv

   I protagonisti: Sergei Vernov



Cronologia degli eventi

Le varie fasi della corsa allo spazio.

Le varie fasi della corsa allo spazio. (rosso) missioni dell’Unione Sovietica, (blu) missioni degli USA. Clicca sull’immagine per ingrandire.

Il programma Sputnik

Il programma Sputnik prese vita nel 1948 grazie all’ingegnere sovietico Sergej Pavlovič Korolëv che, basandosi sui progetti dei missili balistici nazisti V-2, progettò un sistema di razzi capaci di portare dei satelliti in orbita.

L’R-7 fu il primo ICBM della storia. Nel 1953 commissionato dall’esercito in quanto avevano bisogno di un missile che avesse la capacità di percorrere 8000 Km ed in grado di trasportare testate di 300 Kg. Korolëv  prese la palla al balzo per portare avanti parallelamente la ricerca di un vettore in grado di portare nello spazio un satellite artificiale.

Quando il ministero della difesa venne a sapere che anche gli americani stavano lavorando a questo progetto, iniziò a fare pressione su Korolëv  in quanto i russi dovevano essere primi a lanciare il satellite.

Il 21 agosto 1957 venne lanciato il primo R-7con successo. A questo punto il Cremlino diede l’ordine di lanciare il satellite. Il 4 ottobre 1957 venne lanciato lo Sputnik 1 battendo gli americani nella corsa allo spazio.

Lo Sputnik 1 venne lanciato dal cosmodromo di Bajkonur (nell’attuale Kazakistan) raggiungendo un'orbita ellittica bassa terrestre il 4 ottobre 1957. Rimase in orbita e continuò a trasmettere segnali per 21 giorni prima che le sue batterie si esaurissero, continuando poi a orbitare per altri mesi prima di rientrare nell'atmosfera, distruggendosi, il 4 gennaio 1958. 

Lo Sputnik 2 fu lanciato 3 novembre 1957, fu il secondo satellite artificiale entrato in orbita della storia e passò alla storia per aver portato in orbita per la prima volta un essere vivente, Laika.

Lo Sputnik 3 fu lanciato 15 maggio 1958. Questo satellite dodici strumenti scientifici e raccolse dati sull’alta atmosfera, sulla pressione, sulla presenza di particelle cariche, sui fotoni nei raggi cosmici, sui nuclei pesanti nei raggi cosmici, sui campi magnetici ed elettrostatici e sulle particelle meteoriche. Rimase in orbita fino al 6 aprile 1960.

Nonostante il fatto che la missione dello Sputnik 3 avesse avuto un ampio successo, non c'era alcun sostegno da parte del governo sovietico per le missioni successive. Kruscev era molto più interessato all’esplorazione sistematica dello spazio. Una volta raggiunti i primati spaziali relativamente “facili”, Krusciov incaricò Korolev e la sua squadra di raggiungere l’obiettivo successivo: le prime sonde sulla Luna.

Il programma Sputnik continuò comunque negli anni successivi. In totale dal ’57 al ’61 furono lanciati dieci satelliti, tutti sotto la denominazione Sputnik, ed ognuno di esso portò a delle conoscenze fondamentali in campo spaziale, politico, militare, tecnologico e scientifico.

Lo Sputnik 3.

Lo Sputnik 3 fu un satellite artificiale messo in orbita dall'Unione Sovietica il 15 maggio 1958. Fu utilizzato per la ricerca e l'esplorazione dell'atmosfera e dello spazio vicino.

Nei sei mesi successivi al lancio del secondo satellite dell'Unione Sovietica, lo Sputnik 2, l'attenzione del pubblico si concentrò sugli sforzi americani per recuperare il ritardo accumulato rispetto all’Unione Sovietica.

Alla fine di aprile 1958, l'ABMA (Army Ballistic Missile Agency) aveva messo in orbita due satelliti in tre tentativi. I satelliti americani fecero un’importante scoperta: la cintura di radiazioni di Van Allen della Terra.

Nel frattempo, dopo il controverso successo dello Sputnik-2 sulla scena politica mondiale, Korolev aveva rivolto la sua attenzione al progetto di un satellite scientifico in quanto sicuro che ci sarebbe stato l’appoggio del Cremlino dopo il successo dello Sputnik nel 1957.

Prima del lancio

Il laboratorio di fisica orbitante, chiamato Oggetto-D, era stato originariamente progettato per essere il primo satellite sovietico. I piani preliminari furono completati nel luglio del 1956, ma la costruzione e il collaudo della navicella spaziale e una dozzina di esperimenti scientifici richiesero quasi due anni, e così divenne il terzo satellite russo, conosciuto in Occidente come Sputnik-3.

L'oggetto-D era un satellite a forma di cono con un diametro alla base di 1,74 metri e una lunghezza di 3,57 metri. Con un peso di 1.327 Kg, il suo lancio causò ulteriore sgomento tra gli strateghi occidentali che aggiornarono le loro stime sulla capacità sul vettore R-7. Un telaio in lega di magnesio trasportava 968 kg di componenti elettronici, esperimenti di fisica e batterie chimiche ad alta densità (argento-zinco). Era ricoperto da un rivestimento di alluminio lucidato e riempito con gas azoto inerte.

Strumentazione esterna dello Sputnik-3

Strumentazione esterna dello Sputnik-3. (fonte Don P. Mitchell)

La missione e i risultati scientifici

Il primo tentativo di lanciare l'Oggetto-D avvenne il 27 aprile 1958 ma fallì dopo  88 secondi dall'inizio della missione.

Una copia del satellite fu lanciata il 15 maggio 1958. L’oggetto-D, noto con il nome di Sputnik-3, rimase in orbita fino al 6 aprile 1960.

A causa di un guasto nell’apparecchiatura dello Sputnik-3, solo dopo aver studiato in dettaglio i risultati scientifici dei primi satelliti americani e sovietici ci si rese conto di come la perdita del registratore avesse impedito agli scienziati sovietici di fare un'importante scoperta scientifica. Dopo la scoperta alla fine del 1958 da parte di scienziati americani che la fascia di radiazioni di Van Allen è in realtà composta da porzioni interne ed esterne distinte , il fisico sovietico Sergei Vernov si rese conto che lo Sputnik 3 aveva restituito le prime misurazioni dalla fascia esterna. Ma a causa della perdita del registratore, lui e i suoi colleghi non furono in grado di collocare i loro dati frammentari nel contesto più ampio necessario per riconoscere il significato delle loro osservazioni.

Con il senno di poi, il 6 marzo 1959 le autorità sovietiche affermarono che Vernov aveva scoperto la cintura esterna. L’affermazione sovietica fu respinta poiché tale dichiarazione non era stata fatta esplicitamente nel loro rapporto dell’agosto 1958 al meeting dell’International Geophysical Year (IGY) e non c’era modo di identificare in modo inequivocabile la cintura esterna dai dati sovietici pubblicati fino a quel momento. Tuttavia, una popolare battuta russa dell’epoca proponeva che la cintura di Van Allen venisse ribattezzata “Cintura di Van Allen-Vernov”.

In ogni caso lo Sputnik 3 trasmise un totale di 100.000 misurazioni dell'ambiente spaziale prima che il suo sistema di trasmissione dati primario fallisse il 3 giugno 1958. Il radiofaro a energia solare e il rilevatore di raggi cosmici associato continuarono a restituire dati utili fino a quando l'orbita finalmente decadde e il satellite bruciò il 6 maggio 1960.

Nonostante il fatto che la missione avesse avuto un ampio successo, non c'era alcun sostegno da parte del governo sovietico per le missioni successive. Kruscev era molto più interessato all’esplorazione sistematica dello spazio.

Alla fine, i tre satelliti scientifici quasi ultimati che dovevano seguire lo Sputnik 3 nell'orbita terrestre non furono mai lanciati.

Una volta raggiunti i primati spaziali relativamente “facili”, Krusciov incaricò Korolev e la sua squadra di raggiungere l’obiettivo successivo: le prime sonde sulla Luna.

Emissioni filateliche

Busta commemorativa della missione Sputnik-3

Busta commemorativa della missione Sputnik-3. Sia i timbri postali che il francobollo raffigurano la navicella spaziale sovietica Sputnik 3 e la sua data di lancio, 15 maggio 1958. Il 19 dicembre 1958 il satellite aveva fatto 3000 giri attorno alla Terra. (Da collezione privata DMR)

Reazioni della stampa

La stampa sovietica esplose con resoconti trionfanti sull'ultima novità spaziale. Quattro giorni dopo il lancio, il quotidiano Izvestiya pubblicò il disegno complessivo del satellite illustrando anche il suo processo di separazione dal veicolo di lancio. Ovviamente tutti i dettagli sul misterioso razzo che aveva trasportato l'ultimo satellite rimasero segreti.

Il 16 maggio la stampa italiana riporta il comunicato di Radio Mosca che confermava la riuscita dell’esperimento e che “lo Sputnik III non trasporta cani né altri esseri viventi”.

La Stampa del 16 maggio 1958

Da La Stampa del 16 maggio 1958

In questa occasione il primo ministro sovietico Kruscev ha commentato il lancio dello « Sputnik III»  mettendo in risalto la contrapposizione che esisteva tra USA e URSS.

Nel suo discorso Kruscev ha detto:

«Non è qui mia intenzione disprezzare o insultare gli Stati Uniti, ma non posso dissimulare la soddisfazione che questo nuovo successo mi procura. Se confrontiamo lo "Sputnik III" con i satelliti artificiali americani, fondandoci su un rapporto puramente matematico, giungeremo alla conclusione che occorre un grandissimo numero di satelliti a forma di arancia per eguagliare il volume di questo nostro ultimo Sputnik. Vorrei che negli Stati Uniti si comprendesse che noi non desideriamo svilire la scienza e la tecnologia americane, ma che siamo semplicemente e naturalmente orgogliosi del nostro sistema socialista, il quale ci consente di superare gli Stati Uniti nel campo scientifico come in quello tecnologico ». « Non mi stancherò di ripetere — ha proseguito Kruscev — che noi non intendiamo usare i nostri successi allo scopo di ricattare l'opinione pubblica mondiale, ma desidero al tempo stesso sottolineare che tutti gli sforzi per isolarci e ritardare il nostro sviluppo non hanno approdato a nulla. Hanno tentato di accerchiarci, ma con il solo risultato di trovarsi di fronte alla realtà dei nostri successi scientifici».

Radio-Mosca riportò anche le dichiarazioni dell'accademico Leonid Sedov, il quale affermava che lo « Sputnik III » era abbastanza grande da trasportare un uomo; ma lo scienziato ha aggiunto che è ancora troppo presto per pensare a lanciare nello spazio un satellite con a bordo un essere umano.

Il 18 maggio, tre giorni dopo il lancio, la Pravda ha divulgato in occidente lo schema dello Sputnik III specificando tutte le apparecchiature scientifiche che trasportava.

 Stampa Sera del 19 maggio 1958

Immagine tratta da Stampa Sera del 19 maggio 1958

I protagonisti: Sergei Pavlovich Korolëv

Sergei Pavlovich Korolëv (1907-1966) è considerato il fondatore del programma spaziale sovietico.

Sergei Pavlovich Korolëv

Sergei Pavlovich Korolëv ( 12 gennaio 1907– 14 gennaio 1966) è stato il principale ingegnere missilistico e progettista di veicoli spaziali durante la corsa allo spazio tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica negli anni '50 e '60.

Coinvolto negli studi sulla missilistica nell'URSS prima della Seconda Guerra Mondiale, Korolëv, come molti dei suoi colleghi, visitò le prigioni di Stalin e in seguito partecipò alla ricerca della tecnologia missilistica nella Germania occupata.

La sua incredibile energia, intelligenza, fiducia nelle prospettive del volo spaziale, capacità manageriali e abilità quasi mitiche nel processo decisionale lo hanno reso il capo del primo centro di sviluppo missilistico sovietico, noto oggi come RKK Energia. Secondo molti dei suoi contemporanei, a Korolëv va il merito di aver trasformato i razzi in uno strumento di esplorazione spaziale e di aver reso l'Unione Sovietica la prima nazione al mondo a viaggiare nello spazio.

Al culmine della sua carriera, Korolev guidò lo sviluppo del primo missile balistico intercontinentale al mondo, conosciuto oggi come R-7 , che divenne la base per una famiglia di razzi spaziali di lunga durata , portando in orbita i cosmonauti russi per i decenni a venire.

Negli anni successivi, Korolev guidò lo sviluppo di diverse generazioni di missili balistici, veicoli di lancio , satelliti scientifici , militari e per comunicazioni , sonde interplanetarie e veicoli spaziali con equipaggio. Nel 2016, la navicella spaziale Soyuz , da lui concepita agli albori dell'era spaziale, ha compiuto mezzo secolo di attività.

Korolev morì al culmine della sua carriera a seguito di un'operazione chirurgica fallita il 14 gennaio 1966. 

A causa della natura segreta dell'industria spaziale sovietica, il contributo di Korolev al programma spaziale fu ampiamente riconosciuto dalle autorità sovietiche solo dopo la sua morte.

Cartolina Commemorativa

Cartolina Commemorativa a 75 anni dalla nascita di Sergei Pavlovich Korolëv. (Collezione privata DMR)

 

I protagonisti: Sergei Vernov

 Sergei Nikolaevich Vernov 

Sergei Nikolaevich Vernov (11 luglio 1910 – 26 settembre 1982) è stato un fisico russo-sovietico pioniere nello studio dei raggi cosmici primari. Esaminò i raggi cosmici inizialmente con palloni aerostatici ad alta quota, poi con osservatori a terra e poi nello spazio e trovò modelli nella distribuzione degli ioni nelle cinture latitudinali e nelle cinture di radiazione a varie altitudini.

Sebbene sia stato il primo a identificare queste cinture di radiazioni, esse sono meglio conosciute nel mondo scientifico anglofono attraverso il lavoro di James van Allen e chiamate cinture di radiazioni di Van Allen . 

Un posto speciale nell'attività scientifics di S.N. Vernov è stato studiare i raggi cosmici al di fuori dell'atmosfera. Con l'inizio dell '"era satellitare", quest'area di ricerca divenne la sua principale. Sul terzo satellite artificiale della Terra, lanciato il 15 maggio 1958, fu installato un nuovo tipo di dispositivo basato su un contatore a scintillazione, che aveva uno scopo multiuso. Ciò ha permesso di rilevare una zona stazionaria di alta intensità nella regione polare e di decifrare qualitativamente la composizione della radiazione. Questa è stata la prima rilevazione della cintura di radiazione esterna della Terra.

Nel 1960, per la scoperta e lo studio della fascia di radiazione esterna della Terra e lo studio del campo magnetico della Terra e della Luna, S.N. Vernov è stato insignito del Premio Lenin.

 

 

RussianSpaceWeb, Sergei Korolev

Don P. Mitchell, Sputnik-3

Sputnik 3: The First Orbiting Geophysical Laboratory

Stampa Sera del 19 maggio 1958

La Stampa del 16 maggio 1958

Sergei Nikolaevich Vernov



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