Lo Sputnik 2 venne lanciato il 3 novembre 1957. A bordo c’era Laika

Lo Sputnik 2 fu il secondo satellite artificiale entrato in orbita della storia e passò alla storia per aver portato in orbita per la prima volta un essere vivente. Venne lanciato il 3 novembre 1957, a un mese di distanza dal primo satellite della storia, lo Sputnik 1.

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Argomenti trattati

Lancio dello Sputnik 2 con Laika a bordo

   Cronologia degli eventi

   Sputnik 2. In sintesi

   Il programma Sputnik

   Il lancio dello Sputnik 2

   I cani nel programma spaziale sovietico

   Lo Sputnik 2 e la propaganda

   Lo sputnik 2 tra propaganda e politica



 

Cronologia degli eventi

 

Le varie fasi della corsa allo spazio. (rosso) missioni dell’Unione Sovietica, (blu) missioni degli USA. Clicca sull’immagine per ingrandire.

Sputnik 2. In sintesi

Gli ingegneri sovietici pianificarono frettolosamente lo Sputnik 2 dopo che il premier Nikita Khrushchev aveva richiesto un volo in coincidenza con il 7 novembre 1957, il 40° anniversario della rivoluzione bolscevica russa. Usando ciò che avevano appreso dallo Sputnik 1 senza equipaggio, le squadre lavorarono rapidamente per costruire una navicella che includesse un compartimento pressurizzato per un cane. Lo Sputnik 1 aveva fatto la storia, diventando il primo oggetto artificiale in orbita terrestre il 4 ottobre 1957. Lo Sputnik 2 , sei volte più pesante rispetto allo Sputnik 1, avrebbe portato un essere vivente nello spazio.

Emissione filatelica URSS del 1957 commemorativo del lancio dello Sputnik 2. (Credit: collezione privata RDM)

 

Il programma Sputnik

Il programma Sputnik prese vita nel 1948 grazie all’ingegnere sovietico Sergej Pavlovič Korolëv che, basandosi sui progetti dei missili balistici nazisti V-2, progettò un sistema di razzi capaci di portare dei satelliti in orbita.

L’R-7 fu il primo ICBM della storia. Nel 1953 commissionato dall’esercito in quanto avevano bisogno di un missile che avesse la capacità di percorrere 8000 Km ed in grado di trasportare testate di 300 Kg. Korolëv  prese la palla al balzo per portare avanti parallelamente la ricerca di un vettore in grado di portare nello spazio un satellite artificiale.

Quando il ministero della difesa venne a sapere che anche gli americani stavano lavorando a questo progetto, iniziò a fare pressione su Korolëv  in quanto i russi dovevano essere primi a lanciare il satellite.

Il 21 agosto 1957 venne lanciato il primo R-7con successo. A questo punto il Cremlino diede l’ordine di lanciare il satellite. Il 4 ottobre 1957 venne lanciato lo Sputnik 1 battendo gli americani nella corsa allo spazio.

Lo Sputnik 1 venne lanciato dal cosmodromo di Bajkonur (nell’attuale Kazakistan) raggiungendo un'orbita ellittica bassa terrestre il 4 ottobre 1957. Rimase in orbita e continuò a trasmettere segnali per 21 giorni prima che le sue batterie si esaurissero, continuando poi a orbitare per altri mesi prima di rientrare nell'atmosfera, distruggendosi, il 4 gennaio 1958. 

Lo Sputnik 2 fu lanciato 3 novembre 1957, fu il secondo satellite artificiale entrato in orbita della storia e passò alla storia per aver portato in orbita per la prima volta un essere vivente.

In totale dal ’57 al ’61 furono lanciati dieci satelliti, tutti sotto la denominazione Sputnik, ed ognuno di esso portò a delle conoscenze fondamentali in campo spaziale, politico, militare, tecnologico e scientifico. Il tracciamento dalla Terra dello Sputnik 1, ad esempio, fornì agli scienziati informazioni sulla densità dell'atmosfera superiore (dedotta dalla sua resistenza sull'orbita) e molti dati sulla ionosfera – ottenuti tramite l'analisi della propagazione dei segnali radio.

Lo Sputnik 2 fu il primo satellite artificiale con a bordo un essere vivente. Purtroppo la cagnolina Laika morì dopo appena cinque ore dal lancio per un problema del circuito di areazione.

Il lancio dello Sputnik 2

Dopo il successo del lancio dello Sputnik 1 Korolëv andò al Cremlino e Krusciov gli disse:

"Non avremmo mai pensato che avresti lanciato uno Sputnik prima degli americani. Ma l'hai fatto. Ora, per favore, lancia qualcosa di nuovo nello spazio per il prossimo anniversario della nostra rivoluzione

 Korolëv disse al suo staff, e ai suoi operai, che non ci sarebbero stati disegni speciali, nessun controllo di qualità, ognuno avrebbe dovuto essere guidato dalla propria coscienza. Gli ingegneri facevano i disegni e li davano direttamente agli operai.

"Tutte le tradizioni sviluppate nella tecnologia missilistica sono state eliminate (durante i lavori sul secondo satellite)", ha scritto Boris Chertok, vice di Sergei Korolëv. "Il secondo satellite è stato creato senza un progetto preliminare o alcun tipo di progetto".

Gli ingegneri sovietici pianificarono frettolosamente lo Sputnik 2 dopo che il premier Nikita Khrushchev aveva richiesto un volo in coincidenza con il 7 novembre 1957, il 40° anniversario della rivoluzione bolscevica russa. Usando ciò che avevano appreso dallo Sputnik 1 senza equipaggio, le squadre lavorarono rapidamente per costruire una navicella che includesse un compartimento pressurizzato per un cane. Lo Sputnik 1 aveva fatto la storia, diventando il primo oggetto artificiale in orbita terrestre il 4 ottobre 1957. Lo Sputnik 2 , sei volte più pesante rispetto allo Sputnik 1, avrebbe portato un essere vivente nello spazio.

Dopo una serie di test sui motori a razzo, volti a selezionare i propulsori con le caratteristiche prestazionali più elevate, il razzo destinato a trasportare lo Sputnik 2 fu spedito a Baikonur il 19 ottobre 1957

I reclutatori di cani sovietici iniziarono la loro ricerca con un branco di cani randagi femmine perché le femmine erano più piccole e apparentemente più docili. I primi test determinarono l'obbedienza e la passività. Successivamente i medici valutarono la loro resistenza in capsule pressurizzate e le loro reazioni ai cambiamenti della pressione dell'aria e ai forti rumori che avrebbero accompagnato il decollo. Alla fine alcuni cani si adattarono alle condizioni estreme.

Alla fine, il team scelse Kudryavka (Little Curly) come cane cosmonauta dello Sputnik 2 e Albina (White) come riserva. Presentata al pubblico via radio, Kudryavka abbaiò e in seguito divenne nota con il nome Laika, "imbonitore" in russo. 

Tre giorni prima del decollo programmato, Laika è entrata nel suo spazio di viaggio ristretto che consentiva solo pochi centimetri di movimento. Pulita di recente, armata di sensori e dotata di un dispositivo igienizzante, indossava una tuta spaziale con cinture di metallo incorporate. 

Laika nella cabina dello Sputnik-2. Credito: RKK Energia

Il 3 novembre alle 5:30, fu lanciato lo Sputnik 2.

I rumori e le pressioni del volo terrorizzarono Laika: il suo battito cardiaco triplicò rispetto al ritmo normale. Il National Air and Space Museum conserva stampe declassificate che mostrano la respirazione di Laika durante il volo. Laika raggiunse l'orbita viva, girando intorno alla Terra in circa 103 minuti. Sfortunatamente, la perdita dello scudo termico fece aumentare inaspettatamente la temperatura nella capsula, mettendo a dura prova Laika. 

Morì subito dopo il lancio", rivelò nel 1993 il medico russo e addestratore di cani spaziali Oleg Gazenko. "La temperatura all'interno del veicolo spaziale dopo la quarta orbita ha registrato oltre 43°C".

Lo Sputnik 2 ha continuato a orbitare per cinque mesi.

Sei giorni dopo il lancio, il 10 novembre 1957, lo Sputnik 2 esaurì le batterie e smise di trasmettere dati. Con tutti i sistemi morti, il veicolo spaziale continuò a girare intorno alla Terra fino al 14 aprile 1958, quando rientrò nell'atmosfera

Molte persone avrebbero visto una scia infuocata dello Sputnik 2, mentre sorvolava New York e raggiungeva la regione amazzonica in soli 10 minuti durante il suo rientro.

Durante e dopo il volo, l'Unione Sovietica aveva mantenuto la finzione che Laika fosse sopravvissuta per diversi giorni.  Le trasmissioni sovietiche affermavano che Laika era viva fino al 12 novembre. Il New York Times ha persino riferito che avrebbe potuto essere salvata; tuttavia, i comunicati sovietici hanno chiarito dopo nove giorni che Laika era morta.

I cani nel programma spaziale sovietico

Nel corso degli anni cinquanta e sessanta del XX secolo, nell'ambito del programma spaziale sovietico, l'URSS utilizzò diversi cani per i voli spaziali suborbitali ed orbitali al fine di determinare se il volo nello Spazio per l'uomo fosse fattibile o meno.

In questo periodo l'Unione Sovietica lanciò nelle proprie missioni almeno 57 cani. La maggior parte degli animali sono sempre sopravvissuti, i pochi che sono morti sono stati persi per lo più a causa di guasti tecnici ad esclusione di Laika il cui volo non prevedeva atterraggio.

Nel programma spaziale sovietico fu scelto il cane  in quanto erano considerati animali ben adatti a sopportare lunghi periodi di inattività. Per abituarli agli spazi angusti delle navicelle spaziali, gli animali venivano messi in piccole gabbie per un periodo di 15-20 giorni. Venivano scelti cani randagi, piuttosto che animali abituati a vivere in casa, in quanto si riteneva che sarebbero stati in grado di tollerare meglio i rigori termici e le intense sollecitazioni del volo spaziale. Venivano scelti inoltre cani di sesso femminile, perché considerati più docili, e perché il meccanismo che doveva raccogliere l'urina e le feci degli animali era dotato di uno speciale dispositivo, progettato per funzionare solo con le femmine.

Gli animali prima del lancio venivano inoltre dotati di tute spaziali che portavano per un certo periodo di tempo, in maniera da abituarli, e venivano anche messi in macchinari che simulavano il lancio ed in speciali centrifughe che simulavano l'elevata accelerazione del lancio stesso.

I cani lanciati in orbita venivano alimentati con un nutriente gelatinoso ricco di proteine

 

Lo Sputnik 2 e la propaganda

Il 31 ottobre 1957 fu annunciato che in occasione delle celebrazioni del 40imo anniversario della rivoluzione bolscevica, l’URSS avrebbe lanciato un secondo satellite artificiale.

Il giorno dopo funzionari dell’ambasciata russa di Bonn annunciarono anche il nuovo Sputnik sarebbe stato più grande, avrebbe avuto a bordo dei cane ed avrebbe fatto rientro sulla Terra.

Titolo di “Stampa Sera” del 4 novembre 1957

Il cane siberiano, noto con il nome Laika, a bordo dello Sputnik 2. (fonte Stampa sera 4 novembre 1957)

 Il professore Arturo Crocco commentò l’avvenimento mettendo in risalto che si studiava già da tempo il comportamento degli animali nelle elevate altitudini: i russi lavoravano con i cani mentre gli americani con le scimmie e i porcellino d’India.

Il lancio nella stratosfera di animali viventi non è una novità assoluta. Durante lo scorso anno gli americani hanno inviato dei missili con a bordo scimmie e porcellini d’India fino ad una altezza di 200 Km: le cavie sono state poi recuperate per mezzo di paracaduti automatici.”

La Casa Bianca non fece alcun commento. Solo il ministro della difesa americano dichiarò che non ci sarebbe stato nessun cambiamento nel programma missilistico americano.

Alla notizia del lancio dello Sputnik 2, la stampa americana fece leva sul nazionalismo

Lo sputnik 2 tra propaganda e politica

Alla notizia del lancio dello Sputnik 2, la stampa americana fece leva sul nazionalismo

 

“È ora di mostrare i muscoli.... e non per una bravata!” (San Bernardino Sun, Volume 64, Number 55, 4 November 1957)

Importante fu l’attegiamento dei politici occidentali nelle trattative di pace e del processo di denuclearizzazione che si stava discutendo in quel periodo. Se da una parte i sovietici pensavano di intimorire gli americani con i successi dello Sputnik, si osservò un inasprimento dei rapporti bilaterali.

L’Unità del 6 novembre 1957

Il segretario di Stato americano Dulles fece una dichiarazione affermando che la superiorità tecnologica americana non esisteva più.  Con questa affermazione alcuni si attendevano una maggiore disponibilità alla denuclearizzazione  invece l’attegiamento di Dullas fu bellicoso

Egli ha espresso la speranza che alla prossima conferenza dei capi di governo della NATO, gli Stati Uniti siano in grado di proporre un piano per la creazione di un deposito atlantico di bombe atomiche (L’Unità del 6 novembre 1957)

Il Herald Tribune scrive:”Gli americani sono rimasti allibiti di fronte al nuovo trionfo della scienza sovietica, che on ha eguali dopo la scoperta copernicana del sistema solare. E’ inutile chiudere gli occhi… Siamo certi che il presidente rafforzerà il programma dei missili e metterà fine alla dannosa rivalità fra le varie armi, e che la responsabilità per l’attuazione di questo programma, incluso il controllo dei fondi, verrà affidata ad un solo uomo.”

Il New York Time scrive: “Si dovrebbe subito cominciare a unificare i programmi per i missili e i satelliti e portarli avanti sotto la guida di una personalità di primo piano.”

L’8 novembre ci fu un cambio di passo degli americani: il ministero della difesa dispose che fosse l’esercito a lanciare il primo satellite, indipendentemente dal progetto della marina Vanguard. L’esercito avrebbe utilizzato lo Jupiter C

 

 

 

Smithsonian Magazine, The Sad, Sad Story of Laika, the Space Dog, and Her One-Way Trip Into Orbit, 11 aprile 2018

Stampa Sera, 31 ottobre 1957

La Stampa, 1 novembre 1957

Roberto Paradiso, Noi abbiamo usato le matite!, 2021

 James J. Harford, "Korolev's Triple Play: Sputniks 1, 2, and 3", adattato da James J. Harford, Korolev: How One Man Masterminded the Soviet Drive to Beat America to the Moon (John Wiley: New York, 1997)

RussianSpaceWeb, Preparing Sputnik-2 for flight

San Bernardino Sun, Volume 64, Number 55, 4 November 1957

L’Unità, 6 novembre 1957

L’Unità, 9 novembre 1957

 

Lancio dello Sputnik 1, l’impatto mediatico e politico



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