La difesa planetaria per proteggerci dagli asteroidi potenzialmente pericolosi
Un oggetto potenzialmente pericoloso è un asteroide (PHA) o una cometa (PHC) con un'orbita che può avere passaggi ravvicinati con la Terra e una grandezza sufficiente a provocare danni rilevanti ed estesi in caso di impatto.
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Un oggetto è considerato un PHO se la sua minima distanza all'intersezione dell'orbita (MOID) con la Terra è minore di 0,05 UA (circa 7.480.000 Km) e il suo diametro è almeno 150 m. Questa grandezza è sufficiente per causare danni devastanti in caso di impatto sulla terra, o uno Tsunami in caso di impatto sull'oceano. È previsto che eventi di impatto di tale portata possano verificarsi una volta ogni 10.000 anni.
Sessantacinque milioni di anni fa un asteroide sterminò tre quarti delle forme di vita sulla Terra. Dinosauri compresi. Il pericolo che viene dallo spazio non può essere sottovalutato. Lo sanno bene gli abitanti di Celjabinsk, soprattutto i quasi 1.500 feriti dalle schegge di vetro delle finestre, esplose per l'onda d'urto creata da una meteora entrata in atmosfera proprio sopra la città russa, nel 2013. Una potenza pari a 30 volte la bomba di Hiroshima.
Nonostante i telescopi di tutto il mondo tengano d'occhio gli oggetti spaziali che potrebbero entrare in collisione con il nostro pianeta, nessuno lo aveva visto arrivare e nessun allarme è scattato. Basti pensare che, finora, solamente tre meteoriti (asteroidi o pezzi di asteroide che raggiungono la superficie della Terra) sono stati visti e seguiti fino all'impatto. Uno nel 2008, nel deserto del Sudan, il secondo nel 2014 che precipitò nel Pacifico, e il terzo fu sul Botswana.
Cos'è la Difesa Planetaria?
Difesa planetaria è il termine usato per comprendere tutte le capacità necessarie per rilevare la possibilità e avvertire di potenziali impatti di asteroidi o comete con la Terra, e quindi prevenirli o mitigarne i possibili effetti. La difesa planetaria prevede:
- Trovare e tracciare oggetti vicini alla Terra che rappresentano un pericolo di impatto con la Terra;
- Caratterizzare quegli oggetti per determinarne la traiettoria dell'orbita, le dimensioni, la forma, la massa, la composizione, la dinamica di rotazione e altri parametri, in modo che gli esperti possano determinare la gravità del potenziale evento di impatto, avvertire della sua tempistica e dei potenziali effetti e determinare i mezzi per mitigare l'impatto; e
- Pianificazione e attuazione di misure per deviare o distruggere un oggetto in rotta di impatto con la Terra, o per mitigare gli effetti di un impatto che non può essere evitato. Le misure di mitigazione che possono essere adottate sulla Terra per proteggere vite e proprietà includono l'evacuazione dell'area dell'impatto e il movimento di infrastrutture critiche.
Deviare un asteroide
A volte, infatti, trovarli non basta. Un preavviso di pochi mesi o un anno potrebbe non essere sufficiente per evitare la catastrofe. Per questo è in atto un piano per intervenire "duro". Un'operazione in stile Armageddon: si tratta della missione DART.
Anche i cinesi hanno in atto un piano per deviare un asteroide: la missione Impactor.
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