Un inventore sogna il volo, ma la sua creazione si trasforma in un incubo spaziale
I dirigibili vennero inventati dai francesi nel 1850, sostituendo a poco a poco le mongolfiere. Nel 1900 il tedesco Ferdinand von Zeppelin inventò il dirigibile ad armatura rigida, che sostituì gli antichi palloni aerostatici a zavorra. Méliès rappresenta la sua macchina volante.
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Nel capolavoro di Georges Méliès, "Le dirigeable fantastique, ou le cauchemar d'un inventeur", un eccentrico scienziato si addormenta nel suo laboratorio e si ritrova trasportato in un vortice onirico. A bordo di un dirigibile di sua invenzione, intraprende un viaggio mozzafiato tra le stelle. Tuttavia, il sogno si trasforma ben presto in un incubo quando il dirigibile viene travolto da una cometa in rotta di collisione. Lo scienziato si risveglia bruscamente, terrorizzato e ossessionato dalla sua creazione sfuggita al controllo.
Méliès, maestro dell'illusionismo cinematografico, esplora in quest'opera i temi del progresso sfrenato, dell'ansia da tecnologia e della fragilità umana di fronte all'ignoto. La storia, ispirata al mito di Icaro, riecheggia le paure di un'epoca in cui le invenzioni rivoluzionarie si susseguivano a un ritmo vertiginoso. Il dirigibile, simbolo del progresso scientifico, diventa metafora dei pericoli insiti nell'ambizione smodata e nell'incapacità di dominare le forze della natura.
Con il suo stile poetico e visionario, Méliès ci invita a riflettere sui limiti dell'ingegno umano e sul confine sottile tra sogno e realtà. "Le dirigeable fantastique" è un viaggio indimenticabile tra le pieghe della fantasia, un monito a non smarrire la bussola della ragione di fronte alle seduzioni della tecnologia.
Le dirigeable fantastique, ou le cauchemar d’un inventeur
Nel film di Méliès, uno scienziato si addormenta nel laboratorio e sogna di essere trascinato nello spazio da una macchina volante di sua invenzione. Incapace di governare la rotta, l’uomo assiste impotente all’avvicinarsi di una cometa. La collisione provoca una fragorosa fiammata e lo scienziato si risveglia di colpo. Ancora in preda allo spavento, l’uomo distrugge tutte le carte contenenti il progetto del dirigibile. Méliès riprende lo schema narrativo, impostato sul meccanismo del sogno, già sperimentato nella “Luna a un metro”, e tratteggia una nuova figura di bizzarro inventore che si arrende di fronte al timore di non riuscire a controllare il parto del suo ingegno. L’effetto è comico, ma lo spunto riflette l’atteggiamento mentale di un pubblico che non ha ancora familiarizzato con le prospettive più rivoluzionarie del progresso.
Il film è una sorta di racconto ispirato a Icarus. Invece di volare verso il sole con ali di cera e di piume, il nostro inventore cerca di conquistare le nuvole con una nave volante, ma una cometa distrugge tutte le sue ambizioni.
Il mondo del 1905 aveva già visto l’invenzione dell’automobile, della lampadina, del telegrafo, del telefono, dell’immagine ... è facile immaginare che un bel numero di persone si chiedeva dove questo carosello pazzo di nuova tecnologia stava portando il mondo.
Alla fine, questo è un racconto di ansia e follia.
"Le dirigeable fantastique, ou le cauchemar d'un inventeur" di Georges Méliès del 1906
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