Si ipotizza la presenza di un tracciato che risaliva le valle dell’Isonzo
Si ipotizza la presenza di un tracciato che risaliva le valle dell’Isonzo
#salcano, #gorizia
Pons Sonti non doveva esserci più o era ridotto a qualche moncone inagibile nel 967, quando l’imperatore Ottone I donò al patriarca di Aquileia Rodoaldo tutta una serie di possessi, tra i quali “il castello chiamato Farra con tutte le sue pertinenze”.
Il percorso sulla destra dell’Isonzo probabilmente costituiva la via di transito normalmente utilizzata tra Gradisca e Gorizia in età moderna, come indicato dalle fonti documentarie e da una carta cinquecentesca. Data la scarsità di dati disponibili la questione deve ritenersi però aperta.
E’ probabile che ci fosse un tracciato che risaliva la valle dell’Isonzo, permettesse di raggiungere gli insediamenti romani dell’area di Most na Soči (Santa Lucia d’Isonzo) e Kobarid (Caporetto).
Secondo S. Rutar, essa avrebbe rappresentato un’importante via mercantile che, partendo dal Pons Sonti e mantenendosi sulla sinistra idrografica dell’Isonzo avrebbe raggiunto Sv. Lucija per poi deviare lungo la Baška grapa. Secondo L. Bosio la valle dell’Isonzo avrebbe costituito un’importante via di transito già in epoca preromana.
Tuttavia a causa delle difficoltà del percorso non suggeriscono un uso intensivo della via quantomeno per gli spostamenti su lunga distanza.
Sovrapponendo alle carte storiche la mappa di distribuzione dei siti archeologici, appare evidente come la strada collegasse un luogo di sicura importanza strategica, il ponte di Piuma sull’Isonzo, al castrum di Sv. Katarina (un insediamento fortificato con torri sorse in epoca tardo romana sulle fondamenta di un insediamento preistorico).
Forse il primo riferimento all’esistenza del ponte di Piuma, noto dall’età moderna come “ponte del torrione” per la grande torre circolare fatta costruire sul finire del ‘400 dal conte Leonardo a guardia del suo accesso occidentale, va forse trovato nel privilegio con cui l’imperatore Ottone IV, nel 1210, concesse il diritto a tenere un mercato settimanale agli abitanti di Gorizia. Il conte Mainardo II esentò allora i borghigiani dalle prestazioni obbligatorie a cui erano tenuti per sette anni, a eccezione della manutenzione del ponte o, forse, dei pedaggi per il suo attraversamento.
Altre fonti indicano il ponte situato all’altezza di Lucinico. In ogni caso i documenti provano l’esistenza di una struttura stabile che già agli inizi del XIII secolo doveva favorire i traffici che si snodavano tra Gorizia, il suo retroterra e il Friuli, permettendo il rifornimento del mercato cittadino
La via lungo l’Isonzo. Clicca sull’immagine per ingrandire
Riccardo Cecovini, L’organizzazione del territorio lungo l’antica via Aquileia – Emona, tra il tardo antico e alto medioevo, Tesi dottorale UNITS 2015-2016
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