Posta all'estremo nord-est della penisola italiana, i confini sono rappresentati, in linea di massima, dal Friuli orientale (comprendente la Bisiacaria), Trieste, l'Istria, le isole del Quarnaro e la città di Fiume, comprendendo dunque le terre poste fra Alpi e Prealpi Giulie, Carso, Alpi Dinariche e Alto Adriatico orientale (Golfo di Trieste e Golfo di Fiume). Il nome è stato ideato nel 1863 dal linguista goriziano Graziadio Isaia Ascoli per contrapporlo al nome Litorale, creato dalle autorità austriache nel 1849 per identificare una regione amministrativa più o meno coincidente.
Un leone conteso
Un cimelio medievale è diventato, nel XIX e XX secolo oggetto di contese legate all’italianità di Trieste
Un leone conteso - prima parte
Un leone conteso - seconda parte
Un leone conteso - terza parte
Il primo alfabeto slavo: il glagolitico
Il glagolitico venne creato intorno all'862-863 nel Monastero di Polychron per tradurre la Bibbia e altri testi sacri.
Il primo alfabeto slavo: il glagolitico
Il primo alfabeto slavo: vari tipi di glagolitico
Il primo alfabeto slavo: il glacolitico in Istria
Cronologia e utilizzo del glagolitico nei libri ecclesiastici
Cronologia tratta da Pietro Kandler
Storia antica, fino al 475 d.C.
Storia Medievale, dal 476 al 1492
Storia moderna
Storia contemporanea
Evento |
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789 |
· Carlo Magno s'impadronisce dell'Istria, meno Capodistria, Pirano, Umago che rimangono ai Bizantini. L'Istria, staccata cosi da Venezia, è sottoposta ai duchi del Friuli. Alterazione nella costituzione provinciale; alle città si tolgono le giurisdizioni su altri agri, limitate le giurisdizioni per entro i comuni medesimi, tolto l'uso dei beni pubblici, trasportati stabilmente gli Slavi in parte della provincia. |
792 |
· Carlo Magno esonera le terre della chiesa Aquilejese da ogni imposizione di mansionatico e di fodero.
791 Annessione dell’Istria al Ducato friulano. Torna a rifiorire la città di Cividale, adesso chiamata Civitas Austriae e non più Forum Iulii, termine che invece andrà ad identificare il nome dell’intera regione.Trieste e l’Istria diventano carolinge
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801 |
· Carlo Magno, coll'assenso del papa attribuisce al patriarca di Aquileja S. Paolino, i vescovati di Cittanova e di Pedena, di Rovigno e di Tarsatica. |
802 |
· Pace avviata tra Carlo Magno ed Irene di Costantinopoli, trattata con Niceforo, conclusa con Michele dodici anni più tardi. L'Istria, La Liburnia, la Dalmazia rimangono a Carlo Magno meno le città marittime. |
804 |
· Placito tenuto dai messi di Carlo Magno, per udire le lagnanze degli Istriani contro il governo del duca e dei vescovi. La costituzione provinciale dell'Istria viene in massima parte restituita, non così le giurisdizioni sugli agri attributi. Gli obblighi per le cose di mare verso i dogi di Venezia durano. |
815 |
· Lodovico imperatore, conferma agli Istriani la costituzione e le costumanze loro di governo e di chiesa. |
817 |
· Lodovico imperatore dona ai papi Roma col ducato. |
820 |
· I Croati occupano il paese tra l'Arsa e la Cettina. |
827 |
· Sinodo di Mantova, che vorrebbe le chiese istriane soggette al patriarca d'Aquileja. Massenzio patriarca Aquilejese, proietto da Lottario, tenta di sottrarre i vescovi istriani all'obbedienza di Grado. |
830 |
· Papa Gregorio IV conferma al Patriarca di Grado la giurisdizione metropolitica sulla Venezia insulare e sull’Istria. · Spedizione dei Veneti contro i pirati Narentani, presa dell'isola di Veglia. |
839 |
· Altra spedizione contro i Narentani. |
840 |
· I Croati sono fatti indipendenti dai Franchi. |
844 - 855 |
· Lottario e Lodovico concedono ai vescovi di Trieste la giurisdizione sull'agro distrettuale di Trieste da Opchiena a Lonche. Sembra che avvenga alcun che di simile col vescovo di Pola. |
862 |
· La chiesa greca si separa dalla chiesa latina. |
876 |
· Pirati Narentani scorrono le coste dell'Istria e distruggono Cittanova, Sipar, Rovigno. |
898 |
· Metodio di Tessalonica inventa i caratteri slavi, usati nei libri di chiesa. |
900 |
· Scorrerie di Ungheri nella Venezia; Padova ne è distrutta. |
911 |
· Re Berengario dona ai vescovi di Trieste i due castelli di Vermo, che sembrano essere al Timavo superiore. |
929 |
· Re Ugo dona ai vescovi di Trieste i castelli di Umago e di Sipar, l'isola Paciana alle foci dell’Isonzo. |
929 |
· Re Ugo dona ai vescovi di Parenzo i castelli di Pisino, e forse ancora altri. |
931 |
· Re Ugo e Lottario donano al patriarca Orso di Aquileja il castello di Muggia. |
932 932 |
· Ratto delle donzelle veneziane. · Il comune di Capodistria riconosce solennemente l'obbligo di corrispondere cento orne di vino al doge di Venezia. |
933 |
· Wintero, marchese d'Istria, insieme alle città marittime di questa provincia la rompe coi Veneti, fa pace e promette esenzioni, e la regolare corresponsione dei tributi. |
944 |
· I Veneziani proibiscono che si comprino uomini in Istria, né che si trasportino su navi Venete. |
948 |
· Re Lotario dona ai vescovi di Trieste, questa città con poteri di baronia maggiore. Trieste non cessa perciò di appartenere al marchesato d'Istria. |
960 |
· Scorrerie di pirati alle coste dell’Istria. |
961 |
· Unione d'Italia e di Germania in Ottone I. La corona imperiale passa ai re di Germania. |
967 |
· Ottone I dona lsola a Vitale Candiano doge di Venezia. · Ottone I accorda ai vescovi ed alle chiese Istriane la giudicatura sulle proprie terre, come l'avevano sui servi propri. · Trattato fra Ottone pel regno d'Italia ed i Veneziani, che regola i diritti reciproci. Vi sono compresi gli Istriani. |
974 |
· Ottone conferma alla chiesa di Grado gli antichi possedimenti che questa aveva nell’Istria. |
976 |
· Isola passa al patriarca Radaldo di Aquileja. |
977 |
· Capodistria fa pace col doge di Venezia Pietro Orseolo. |
983 983 |
· Ottone III dona Orsera ai vescovi di Parenzo, dona loro altre baronie, c le peschiere di Torre e di Cervera. · Rinnovazione dei trattati fra i Veneziani, ed il reame d'Italia. |
990 |
· Parlamento istriano tento al così detto Traghetto di S. Andrea. Vi intervengono tre vescovi, i giudici di Parenzo, Capodistria, Trieste, Pirano, Cittanova. · S’introduce in Europa l'uso delle cifre arabiche. |
992 |
· Le città marittime dell’Istria riconoscono i diritti che vi avevano i Veneziani. |
997 |
· I Veneziani condotti dal doge Pietro Orseolo, costringono colle armi le renitenti città istriane a riconoscere i diritti loro. |
1001 |
· Salcano (che comprendeva Gorizia), viene donato per una metà alla chiesa di Aquileja, per l'altra a Weribent, conte del Friuli. |
1002 |
· Il Castello di Ruvin viene donato ai patriarchi di Aquileja. |
1007 |
· Pestilenza in Venezia. |
1008 |
· Il patriarca d'Aquileja vuole recuperare colla forza la diocesi di Rovigno; papa Sergio conferma i di-ritti del vescovo di Parenzo. |
1016 |
· Sinodo provinciale Aquilejese. V’intevengono i vescovi di Cittanova e di Pedena, fatti suffraganei di Aquileja da Carlo Magno. |
1024 |
· Popone, patriarca di Aquileja, facendo valere le pretese di metropolita su Grado, lo prende a viva forza. |
1017 |
· Concilio Romano sulle questioni di diritto metropolitico Ira Grado ed Aquileja. In contumacia del patriarca di Grado si decide che Aquileja sia metropoli di tutta l'Istria. |
1028 |
· Il Carso dall'Isonzo a Fiume, viene donato ai patriarchi di Aquileja. Castus, Veprinaz, Moschenizze, Fiume dati ai vescovi di Pola, verosimilmente in quest’epoca. · I vescovi istriani, passano di fatto sotto il .metropolita d'Aquileja; compresa Pola che viene staccata dall'arcidiocesi di Ravenna, per decreto di Corrado il Salico. Verosimile regolazione di altre chiese, per cui l'arcidiaconato di Duino, passerebbe dalla chiesa di Trieste a quella di Aquileja, Fiume ed Albona, da quella di Pedena a quella di Pola. |
1038 |
· Costituzione dei feudi di Corrado I. · Corrado I dona ai vescovi di Cittanova la baronia di S. Lorenzo in Daila. |
1040 |
· Enrico re dona o conferma ai vescovi di Trieste la giurisdizione civile e penale su Umago. |
1041 |
· Il patriarca Popone dona Isola al monastero di dame di S. Maria fuori le mura di Aquileja. |
1043 |
· I Benedettini al Leme, arricchiti di beni per liberalità di Azzica e di Wilpurga contesse. |
1044 |
· Concilio Romano, nel quale viene revocato il decreto che riconosce Aquileja per metropolitana dell'Istria. |
1053 |
· Concilio romano di Leone IX. Grado è riconfermata metropoli dell'Istria. |
1060 |
· Marquardo di Eppenstein conte di Gorizia, fonda l'abbazia di Rosacis nel Friuli, dell'ordine benedettino. |
1060 - 1070 |
· Da patti corsi fra il marchese ed i provinciali si vedono prendere posto nel parlamento i vescovi ed i magnati, per cui sembra che i baroni avessero rappresentanza. |
1066 |
· Sdregna è donata dall'imperatore Enrico IV ad Adalberto |
1067 |
· Enrico IV, dona li vescovi di Frisinga, Covedo, Lonche, Ospo, Rosariol, Trusculo, Sterna, S. Pietro. |
1072 |
· Il conte Caselino dona Portole all'abbazia di Moggio. |
1077 |
· Il marchesato d'Istria, viene fatto ereditario della casa Carintiana degli Eppenstein. |
1093 |
· Enrico imperatore concede ai patriarchi d'Aquileja la nomina dei vescovi di Pola. |
1096 |
· Giovanni, figlio di Randolfo, dona il castello di Nigrignano alla chiesa d’Aquileja. |
1099 |
· Il comune di Pirano forma propri statuti. |
1100 |
· Cominciano a scriversi le lingue volgari, e ad usarsi gli stemmi gentilizi. |
1101 |
· Il marchese Wolrico dona S. Siro (Socerga) alla chiesa d'Aquileja. |
1102 |
· Wolrico, marchese d'Istria, ultimo come sembra della sua casa in Istria, divide i suoi beni fra La chiesa d'Aquileja e tre suoi fedeli. Aquileja ebbe avulta la valle d'Arsa, fino al lago, e le castella intorno Pinguente; tutto il Carso da Cittanova e Buje fino presso Sdregna. Dei tre fedeli, Mainardo ebbe Rozzo, l Alberto li due castelli presso Rozzo, Adalberto minore Calisedo e la pesca in Leme. |
1105 |
· Malamocco sprofonda nel mare per terremoto |
1110 |
· Imp. Enrico dona alla chiesa Aquilejese Portole, e Mahrenfels. |
1112 |
· Engelberto sembra volersi usurpare il marchesato d’Istria dal Timavo al Quarnaro. Wolrico marchese ed Enrico suo fratello, ambi senza figli, e che risedevano altrove, gli muovono contro, gli danno battaglia al Timavo e lo vincono. Transigono, in seguito a che formasi La contea d’Istria del tutto diversa dal marchesato, però vassalla di questo, col distretto di Pedena, e con baronie minori avute dai vescovi di Pola, di Parenzo e di Aquileja. AI marchesato rimangono oltre l'alto dominio feudale sull’intera provincia, per cui ogni esercizio di potere si ritiene emanato dal marchese, l'alto governo e percezioni nelle città parecchie baronie, fra Capodistria e Marenfels, alcune ville nella Polesana. Intorno questi tempi, sembra che Cittanova si emancipasse dal governo dei marchesi. Scopliaco e Tupliaco vengono donate ai vescovi di Pedena. · Artuico da Pirano dona il Castelvenere al marchese Wolrico. |
1118 |
· Fondazione dell'ordine dei Templari, i quali hanno poi stabilimenti in Adelsberg, in Corniale, in Reifenberg, in Vipacco, ed in Istria al Risano, a S. Clemente di Muggia, a S. Maria di Campo, in Parenzo, in Pola. In Pola ebbero commenda. |
1120 |
· Mainardo, conte di Gorizia, fonda io Percenico una commenda di Teutonici, e prepara le tombe di sua famiglia in Rosacis. |
1124 |
· Giovanni Comneno, imperatore di Costantinopoli, cede ai Veneziani i diritti che vantava sulle città istriane. |
1127 |
· Il marchesato d'Istria passa alla casa degli Sponheim. |
1139 |
· Regolazione di confini fra Trieste e Duino. |
1145 |
· I Veneziani muovono ostilmente contro Pola. |
1150 |
· I Veneti tornano ad assalire Pola, della quale si dice che abbia corso i mari. Tutte le città marittime dell’Istria rinnovano la promessa di fedeltà, tributo , e tangente di flotta per tenere netti i mari. |
1152 |
· Il vescovo Wernardo di Trieste dona ai canonici parte delle decime capitolari a lui spettante. |
1156 |
· Sinodo d’Aquileja del patriarca Peregrino. · L'Austria viene alzata a ducato. |
1160 |
· Le città istriane al mare, tentano sottrarsi agli obblighi verso i Veneziani; vi sono costretti colla forza. |
1160 – 1170 |
· Il conte Mainardo d'Istria, muove all’assalto di Parenzo in odio al vescovo Pietro. Pone il campo in Cimarè, poi si ritira |
1160 |
· Enrico imperatore conferma ai vescovi di Parenzo le donazioni fatte da Ottone. |
1168 |
· Parenzo rifiuta a Venezia il tributo. |
1171 |
· Bernardo, vescovo di Trieste, dona ai canonici le decime dl alcune case a lui spettanti. |
1173 |
· Il marchesato d'Istria passa alla casa degli Andechs. |
1176 |
· Guerra tra Parenzo e S. Lorenzo pel castello di Calisedo al Leme; Alberto, conte d'Istria, pronuncia sentenza. |
1177 |
· Battaglia navale di Salvore fra Imperiali e Veneziani colla peggio di quelli. · Federico I. ed i Veneziani confermano gli antichi trattati, e ne stipulano di nuovi tra la repubblica ed il reame d'Italia. · Il papa decide questione tra i capitoli di Trieste e di Capodistria per la Pieve di Sizziole. · Papa Alessandro III, recandosi a Venezia, fa sosta nel monastero di S. Maria di Valle, ed in Rovigno ove celebra messa nella chiesa di S. Germano. Concede indulgenza plenaria alla chiesa di Salvore in memoria di battaglia fra Veneziani ed Imperiali ed alla chiesa di S. Maria di Valle. |
1178 |
· Papa Alessandro III conferma ai vescovi di Parenzo i loro possessi. |
1180 |
· I patriarchi di Grado e d'Aquileja transigono nelle questioni pel diritto metropoliltco sull'Istria. L'Istria rimane fermamente ad Aquileja. · La famiglia dei Sergi, per investiture avute dai vescovi, dai conti d'Istria e dagli imperatori, comincia a mostrarsi potente. Dai vescovi di Pola ebbero tutto l'agro tributario di quella città. |
1183 |
· Pietro, vescovo di Parenzo, investe Matilde e Cunegonda, figlie del conte Mainardo d'Istria, del castello di Castiglione presso Orsera. · Pace di Costanza, alla quale interviene il marchese d'Istria. |
1187 |
· Il castello di Calisedo viene dato ai vescovi di Trieste. |
1193 |
· I Pisani s'impadroniscono di PoIa; i Veneti condotti da Enrico Dandolo li cacciano, e diroccano le mura di Pola dal lato del mare. |
1194 |
· Bertoldo, marchese d’Istria, pronuncia nelle questioni fra il comune di Parenzo ed il vescovo. |
1197 |
· Enrico, vescovo di Mantova, per delegazione dell'Imperatore decide lite fra l'arcivescovo di Ravenna, il conte Engelberto ed Enrico di Pola per alcune possessioni in Pola. |
1200 |
· Volchero patriarca non viene riconosciuto dagli Istriani; usa dapprima le armi chiamando Engelberto conte d'Istria, scomunica la provincia poi viene a patti ed è riconosciuto. · Capodistria, fatta capitale in luogo di Pola e residenza del governo civile, si costruisce il pubblico palazzo. Instituita Il carica di governatore che durava due anni, e fu il primo Armano Moruccio di Arcano. I Capodistriani tumultuano, si patteggia che il governatore dovrà essere o istriano o friulano. |
1202 |
· Enrico, marchese d'Istria, per avere preso parte all'uccisione dell'imperatore Filippo, viene posto al bando. Il marchesato d'Istria dichiarato caduco, viene dato ai patriarchi d'Aquileja. · l patriarchi d'Aquileja, i conti di Gorizia, i vescovi di Trieste cominciano a coniare moneta. · Pace tra Engelberto e Mainardo conti di Gorizia e d'Istria da un lato, ed il patriarca dall'altro. Il castello di Gorizia passa in piena proprietà dei conti. · I Veneti movendo alla Crociala esigono da tutte le città istriane promessa di fedeltà e cooperazione di tenere purgati i mari. |
1203 |
· Ricognizione dì confini della terra di S. Mauro, ossia dell’agro di Parenzo. |
1207 |
· Insorgono difficoltà tra Istriani e Veneti per i tributi di quelli. |
1211 |
· Il patriarca Volchero dona ai vescovi di Parenzo due castelli al Leme, uno dei quali aveva nome Castel Parentin, l'altro Moncastello. · Il patriarca Volchero, venuto in persona in Istria, provvede al governo. Irritato contro i Veneziani vieta ogni navigazione per alcuni anni. Accresce il potere dei Sergi dando loro Sissan, S. Vincenti, Valle, Rovigno, la custodia di Due Castelli e li nomina suoi vicari. |
1212 |
· II patriarca Bertoldo rinnova la costituzione del marchesato d'Istria. · Formazione della contea di Pola con mero e misto impero, della quale sono investiti i Sergi. |
1214 |
· Federico imperatore conferma ai patriarchi d'Aquileja i diritti di alta regalia nell'Istria. |
1216 |
· Il patriarca si pacifica coi Veneti e fanno patti pel mutuo commercio nell'Istria. |
1218 |
· Tratto di commercio tra il patriarca ed i Veneziani per l'Istria. |
1222 |
· La contessa Matilde d'Istria dona Bavanzolo presso Montona ai monaci di S. Pietro in Solve affinché preghino per l’anima del conte Engelberto. |
1223 |
· Parenzo viene recintato di nuove mura essendo podestà Wernero da Gillaco. · Il vescovo di Trieste pronuncia sentenza in causa di confini fra Duino e Trieste. |
1224 |
· Monfiorito di Castropola, venuto a questione con Adalberto vescovo di Parenzo a motivo di Due Castelli che erano feudo di Parenzo, e la di cui custodia era a lui confidata, entra a forza in Parenzo e getta in mare le carte dell’archivio vescovile. |
1225 |
· S. Antonio di Padova viene in Gorizia e fonda il convento di quei Francescani. Visita Trieste, Parenzo, Pola e vi fonda conventi. |
1228 |
· Federico imperatore pronuncia che il diritto di alto governo nell'Istria spetta soltanto al patriarca. · Pola viene presa dai veneti guidati da Giacopo Tiepolo, viene arsa. |
1230 |
· L'ultimo degli Andechs rinuncia al patriarca d'Aquileja Bertoldo, che era pure di Andechs, i diritti sul marchesato e sulla contea d'Istria. · Pola e Capodistria tumultuano contro il patriarca. |
1231 |
· Capodistria muove guerra a Pirano; nell’anno seguente compromette nel patriarca. |
1232 |
· Pola viene posta al bando per tenersi inobbediente al patriarca. · Federico Il Imp. ordina che non sia lecito ai luoghi soggetti al patriarca di eleggere podestà, consoli e rettori senza il consenso di questo. |
1233 |
· I Veneziani costringono novellamente Trieste a promettere fedeltà e servigio di mare. · Il comune di Trieste, ridotto a mal partito per le guerre, arruola al consiglio, genti plebee. |
1236 |
· La città di Trieste si emancipa verso denaro dal dominio vescovile, però vi ritorna. |
1237 |
· Papa Gregorio s'interpone perché vengano restituiti al vescovo di Trieste alcune baronie occupate da Bernardo duca di Carintia. |
1238 |
· I baroni istriani pretendono inutilmente l'esercizio delle giurisdizioni maggiori. · Capodistria è in ostilità col patriarca per la nomina del podestà. fa pace confermata dall’imperatore, ottiene lo nomina del podestà purché sia dell'Istria o del Friuli, ottiene molte baronie con cui amplia le sue giurisdizioni e l'agro. |
1239 |
· Il vescovo di Trieste vende al patriarca Hrenovizza e Morouz. |
1242 |
· Pola si pone in ribellione verso Venezia; nel seguente anno viene domata. |
1246 |
· Bertoldo patriarca decide essendo in Pola, questione tra il comune di Parenzo ed il vescovo. · Bertoldo conferma la costituzione provinciale dell'Istria. |
1248 |
· Peste orribile. |
1251 |
· Assunto al patriarcato Gregorio da Montelongo, l'Istria tutta è in movimento, Pola e Capodistria in aperta sommossa; il patriarca viene a patti. Capodistria ottiene il governo di Portole, di Pinguente, di Buje, e di Due Castelli. Pola si riscatta dai tribuni al patriarca mediante annua aversuale di 2000 lire; il patriarca ristruttura le mura di Pula e vi costruisce una torre per tenere in freno la città. |
1252 |
· Il patriarca Gregorio fa permute col vescovo di Pola, ottiene diritti sul castello di Pola. |
1253 |
· Trieste si affranca in gran parte dal dominio dei vescovi verso somma di danaro. |
1254 |
· Il Patriarca Gregorio fa dono a Capodistria di altre baronie. |
1256 |
· Il patriarca Gregorio conferma agli Istriani i patti, concede che Capodistria si scelga podestà anche fra Veneti; altri comuni hanno diritto di scegliersi podestà. |
1257 |
· Questione fino all'ostilità fra Parenzo e Montona per regione di confini. Transigono. |
1258 |
· Novaco di Montona viene dato ai Sergi. |
1262 |
· Il comune di Trieste elegge a suo capitano per gli otto anni successivi il conte Mainardo di Gorizia. · Muggia si arma unendosi ai Veneziani contro i Genovesi. Il patriarca lo vieta inutilmente. |
1263 |
· Costruzione della chiesa di Muggia nuova, ossia di Borgo del Lauro. Però rimane soggetta alla plevania di S. Maria di Muggia vecchia. |
1264 |
· Alberto, conte d'Istria, divenuto maggiore d'età conferma da Pinguente la convenzione fatta da Mainardo suo tutore col patriarca Gregorio. |
1265 |
· Il conte Alberto d’Istria dà investitura ai Sergi del feudo così detto di S. Apollinare in Pola. |
1267 |
· Il conte Alberto divide coi fratelli le possessioni di famiglia; ha per sé la contea d'Istria, quella di Mottling e Rechberg nella Svevia. · I Capodistriani muovono contro Parenzo; Parenzo per sottrarsi si dà in dominio dei Veneziani che l'accolgono; prima soggezione di città istriane alla sovranità Veneta. · Il patriarca d’Aquileja e il conte Alberto si collegano contro Capodistria; il conte abbandona il par-tito del patriarca e si unisce a Capodistria, fa prigioniero in Rosacis il patriarca. Pace ad interposizione del re di Boemia e dell'arcivescovo di SaIisburgo. · I Veneziani esigono da Trieste, Pirano, Capodistria, Cittanova, Rovigno, Muggia e Veglia e le spese di armamento di una galera. Pola doveva per sé darne una. |
1268 |
· Il comune di Pola crea i Sergi in capitani del popolo. Discordie civili fra Sergi e Gionatasi. · Buje si dà in dominio di Capodistria. |
1269 |
· Umago si dà in dominio dei Veneti. |
1270 |
· Costruzione di pubblico palazzo in Parenzo. · Cittanova si dà ai Veneti. |
1271 |
· I Gionatasi, capi del partito popolare, uccidono a tradimento i Sergi nel venerdì santo in tempo di processione. |
1273 |
· Il patriarca vieta ai Piranesi di prendere a podestà un Veneto. |
1274 |
· Guerra coi Veneziani. Il patriarca ed il conte Alberto vengono a scissure; nel seguente anno fanno pace in Cividale; pace tra patriarca ed alcune città istriane. |
1275 |
· Divieto al console dei Veneziani in Pola di esercitare alcuna giurisdizione. |
1277 |
· Ricognizione di confini tra il conte Alberto d'Istria, il patriarca Bertrando ed i Veneziani. |
1278 |
· Capodistria, collegata col conte d'Istria e cogli Isolani, tenta di nuovo l'impresa di Parenzo, distrugge Castelvenare, guasta Pinguente; Capodistria viene espugnata dai Veneti, sceglie a suo podestà per parecchi anni il conte Alberto. Il quale, fatta lega col patriarca, ricupera Capodistria e S. Lorenzo, manda Egidio dei Turchi dinanzi Parenzo, assedia Montona. Il conte fa pace coi Veneti a condizione che i castelli e luoghi ritornino agli antichi padroni, rompe la lega coi Capodistriani, rinuncia la podestà, ed abbandona la città. I Veneziani la ripigliano, costruiscono il castel Leone. · Montona si dà ai Veneti, i quali si danno tosto a piantare od aumentare il bosco. Durante questa guerra, il castello di Pietra Pelosa viene distrutto, cosi quello di Carsano presso l'odierno Gollaz, Carsmano ed Enrico di Pietra Pelosa che uccisero Bianchino e Conone signori di Momiano, vengono decapitati. · Fioravanti, gastaldo di Rovigno, riconosce di avere in feudo dal patriarca la notaria di Rovigno. |
1279 |
· I Veneti abbandonano l'assedio di Trieste soccorsa dal patriarca; nell’anno successivo tornano inutilmente all’assedio. |
1280 |
· Escrescenza di acque, terremoto lo fortissimo che atterra qualche edifizio. · Il vescovo di Parenzo ed il comune vengono a transazione. |
1281 |
· Isola e S. Lorenzo al Leme si danno ai Veneziani che vi pongono podestà. · Il patriarca Raimondo ed il conte Alberto, venuti a differenze, scelgono a compositori il conte Mainardo di Gorizia e Gerardo da Camino. |
1282 |
· I Veneti assediano inutilmente Trieste. · Papa Martino IV scomunica l'Istria |
1283 |
· Pirano si dà ai Veneti. · Nascinguerra, detto Fiorella, viene eletto a capitano generale di Pola. · Raimondo patriarca fa lega col conte d'Istria, con Trieste e con Muggia contro i Veneziani, e prende Capodistria. I Veneziani la ricuperano ed atterrano le mura dal lato del mare. |
1284 |
· I Veneti prendono l'isola dinanzi al Timavo e vi si fortificano, cangiandone il nome di Belguardo in Belforte |
1285 |
· Primo zecchino veneto d'oro. |
1285 |
· Armistizio coi Veneti. |
1286 |
· La famiglia Morosini viene privata delle baronie che aveva nell'agro di Pola di dominio del vescovo, le quali vengono date ai Gionatasi. I Morosini appellano, la curia dei pari del vescovo dà loro ragione. |
1287 |
· I Veneti s'impadroniscono del castello di Montecavo presso Trieste. |
1288 |
· Marino Morosini pei Veneti assedia Trieste, Muggia è presa da questi, guasto S. Giorgio. |
1289 |
· Raimondo patriarca insieme al conte Alberto d'Istria muove contro i Veneti che assediavano Trieste e vi avevano costruito il forte di Romagna; questi si scioglie dalla Lega, sospetto di essere stato comperato dai Veneziani; torna a collegarsi correndo voce che fosse stato pagato con moneta falsa. Trieste è liberata dall’assedio. Il nipote del conte Alberto muore in battaglia. · I Veneti da una parte, il patriarca col conte d'Istria e col comune di Trieste dall’altra, trattano per le cose d'Istria. |
1290 |
· Raimondo patriarca concede ai Sergi detti CastropoIa il diritto del notariato di Pola. |
1291 |
· Costruzione del palazzo pubblico in Pirano. · Rodolfo imperatore conferma ai vescovi di Parenzo le donazioni imperiali. · Trieste invoca la protezione del patriarca e del conte Alberto. I Veneti ed il patriarca compromettono nel Papa, fanno tregua, e durante questa ognuno conserva il suo possesso. Muggia e Montecavo vengono restituiti dai Veneti. |
1295 |
· Trieste si emancipa totalmente dal dominio vescovile, verso danaro; prende in custodia il castello di Montecavo che era di ragione del vescovo. |
1296 |
· I Veneti vengono all'assedio di Trieste, il conte Alberto la soccorre. · Il vescovo di Trieste dà al patriarca la metà di Muggia e ne ha in ricambio S. Canciano alI'Isonzo. |
1297 |
· Il popolo di Parenzo venuto a contese col vescovo Bonifazio, assale condotto dal podestà il palazzo del vescovo, il quale si salva colla fuga. I Parenzani bruciano Orsera. · Trieste ricusa il tributo per la marina ai Veneziani. |
1299 |
· I vescovi di Trieste, signori d'Umago, transigono con quel comune per ragione delle decime. |
1300 |
· Costruzione di magnifico palazzo pubblico in Pola, del quale rimane un'ala. Rimane ancora la figura di un cavaliere che potrebbe essere di Alberto II conte d'Istria. |
1301 |
· Terremoto. · Fontico in Pirano. · Enrico, conte d'Istria, rinnova ai Sergi l'investitura del feudo di S. Apollinare. |
1303 |
· I patriarchi vietano sotto pene il guasto dell'anfiteatro e del teatro di Pola. · Questioni tra il conte d'Istria ed il vescovo di Parenzo pel luogo di Torre Nuova. |
1305 |
· Il monastero di Leme, deserto dei monaci, viene dal vescovo di Parenzo dato ai Templari. |
1307 |
· Enrico II conte di Gorizia concede al comune di Gorizia la giurisdizione civile nella cittadella, esimendola dall’autorità del Gastaldo comitale. Gorizia fa propri statuti. |
1309 |
· I papi trasferiscono la residenza in Avignone. · Sentenza di Napoleone Orsini nelle questioni fra il vescovo di Trieste ed il monastero della Cella. |
1310 |
· Pace tra patriarca e Veneziani per le cose d'Istria. · Sinodo d'Aquileja del patriarca Ottobono. Sinodo diocesano di Parenzo del vescovo Graziadio. · I beni dei Templari vengono loro tolti e dati in amministrazione all'arcivescovo di Ravenna. |
1311 |
· I Templari vengono condannati. |
1312 |
· Sergio Il viene fatto capit. generale e perpetuo di Pola. È investito dal vescovo di Pola del feudo cosi detto Morosini cioè dell'agro distrettuale di Pola. |
1313 |
· La libertà di Trieste corre pericolo per la congiura del Ranfi, che sembra volessero ricuperare ai vescovi il dominio della città. I Ranfi vengono uccisi, le donne infamate, la loro casa spianata, il terreno dannato a rimanere vacuo. · Il vescovo di Trieste Pedrazzani si presenta al senato Veneto e rivendica Sipar. Ultima moneta dei vescovi di Trieste. |
1314 |
· I beni dei Templari vengono dati all'ordine di S. Giovanni di Rodi o di Malta. S. Michele di Leme ritorna al vescovo di Parenzo, cosi sembra anche S. Vincenti, che prima era abbazia di Benedettini. |
1315 |
· Parecchie famiglie nobili passano dall'Italia nell'Istria. |
1319 |
· Pola si da’ai Veneti che non vi si mantengono. |
1322 |
· S'instituiscono in Trieste i vice-domini per garantire la sincerità degli atti. |
1326 |
· Si forma il porto d'Isola, e si costruisce il molo. |
1328 |
· I Genovesi in guerra coi Veneti s'impadroniscono di Pola. Cessa la carica di capitano del popolo. · Drusacio d'AIbona, tenta di ribellare questa città al patriarca. È condannato in contumacia. |
1329 |
· Corrado di Reifenberg vende al patriarca la metà di Muggia che teneva dai vescovi di Trieste. Una parte di quella decima era tenuta da Albertino Morosini di Venezia. |
1330 |
· Il vescovo di Trieste ricupera Sipar usurpato dai Piranesi. · Rovigno si di ai Veneti. · Peste. · Il patriarca condanna i Sergi, Dignano, Valle, Due Castelli ed Albona per aver preso e distrutto il castello di Barbana spettante al conte d'Istria. |
1331 |
· Pola si dà ai Veneti, i Sergi vengono confinati a Treviso. Dignano viene staccato da PoIa, ed ha podestà · Valle si dà ai Veneti. |
1332 |
· Il vescovo di Pota toglie i feudi della sua mensa che avevano i Sergi, e li dà ai Gionatasi. |
1333 |
· Si abolisce in Trieste la carica di consoli del comune. · Il vescovo di Trieste investe Andrea Dandolo delle baronie che aveva sulla costa d'Istria. |
1336 |
· Il ducato del Carnio passa all'Austria. |
1338 |
· Trieste cade in potere dei Veneti; nel seguente anno si libera, fa pace coi conti di Gorizia. · Il patriarca Bertrando conferma a Carlo Orthendorf di Pisino la metà del castello di Carsano. |
1339 |
· Il conte Alberto d'Istria chiede al vescovo di Cittanova l'investitura dei feudi che rilevava da quella chiesa. · Primo orologio da torre posto in Milano. |
1340 |
· Transazione per confini tra S. Lorenzo ed Orsera. |
1341 |
· Albona compila statuti. · II patriarca Nicolò muove contro Pisino. |
1343 |
· Guerra tra il conte Alberto d'Istria ed i Veneziani pel castello di S. Lorenzo tributario del primo, sud-dito dei secondi. Il conte Alberto cade prigioniero. |
1348 |
· Discordie civili in Pola. · Terremoto grandissimo. |
1349 |
· Nasce in Capodistria Pietro Paolo Vergerio il Seniore. |
1350 |
· I Veneti di nuovo in Trieste per breve tempo. · Riforma delle leggi municipali. |
1352 |
· I Triestini si collegano col conte di Gorizia ed invadono il Friuli. · Il vescovo Antonio Negri, sostenuto dal patriarca vuole rivendicare gli antichi diritti di dominio su Trieste. La città è interdetta e scomunicata, poco mancò non si venisse alle mani. Le questioni si compongono mediante quindici arbitri a soddisfazione del comune; i vescovi portano poi costantemente il titolo di conti di Trieste. |
1353 |
· Capodistria si ribella ai Veneti; ripresa viene punita e perde il diritto di municipalità. |
1354 |
· Trieste risolve di darsi all'imperatore Carlo IV ed all'impero; Carlo nomina in suo vicario per Trieste il patriarca Nicolò suo fratello. · Paganino Doria pei Genovesi prende Pola, Parenzo, Capodistria ed altre città dei Veneti, ponendole a ruba ed a fuoco. Distruzione di Muggia, di Due Castelli, di S. Giorgio. |
1355 |
· Guerra fra Veneziani ed il conte Alberto d’Istria. Nella pace si promette che siano rase le mura di Treviso e di Mugliano, che non si erigano castelli o fortezze intorno Valle, che si pongano fine alle contese tra Veneti e Montonesi, i quali ultimi erano tributari del conte, che Antignana sia restituita al conte e non venga fortificata. |
1356 |
· Lodovico re d'Ungheria, alleato del patriarca, muove guerra ai Veneziani anche in Istria. · Primo orologio pubblico in Trieste. |
1357 |
· Per ordine del generale Berlucio Civrani nella guerra mossa da Lodovico d'Ungheria, i conventi fuori le mura di Pola devono trasportarsi entro la città. |
1358 |
· I Veneti comprano Grisignana dai Rarfenberg. · Pace Ira Lodovico, Il patriarca ed I Veneziani. Il re cede ai Veneziani i luoghi che aveva occupati nell'Istria Carsano e Sumberg, tolti ad Albona e dati al conte d Istria. |
1360 – 1361 |
· Peste orribile in Istria. |
1361 |
· Guerre tra Lodovico patriarca e il duca d’Austria per terre che questi teneva dalla chiesa Aquilejese, cioè Windisk, Graiz, Las, Auersperg, Triun, Vipacco, Tolmino. Per giudizio di Carlo IV imperatore queste terre rimangono ai duchi d'Austria |
1363 |
· Parenzo rinnova, secondo tradizione, le leggi municipali perite nell’invasione genovese |
1364 |
· Il conte d'Istria patteggia cui duchi d'Austria la successione reciproca in caso di morte senza figli. |
1365 |
· Il conte Alberto d’Istria conferma alla contea le antiche leggi provinciali. |
1365 |
· Trieste riforma il corpo delle leggi municipali |
1366 |
· Trieste interviene alla prima messa del patriarca Marquardo. Sembra lo avesse in suo signore. Il signore di Prem e di Duino riconosce il duca d’Austria in suo alto padrone · Il patriarca Marquardo dà leggi civili al Friuli. |
1367 |
· I Veneti prendono Trieste. Liberata si dà al patriarca d’Aquileja. |
1368 |
· I Veneti vengono all'assedio di Trieste, i Genovesi li scacciano, entrano in Trieste che tosto abbandonano. Il convento della cella e il palazzo vescovile vengono distrutti |
1369 |
· Trieste, stretta d’assedio dai Veneti, vuol darsi a Carlo IV, si determina si darsi ad Alberto duca d’Austria. Non vedendosi soccorsa da questi né da altri, perduti i castelli di Moncolano e di Montecavo, si rende ai Veneti salva la vita, e dura qualche anno in soggezione. |
1370 |
· Umago viene abbruciato dai Genovesi |
1371 |
· Moncolano viene totalmente distrutto dai Veneti. · Marenfels viene dato a Marzigo qu. Ottone di Cornomel, morto Erardo di Ebenstein senza eredi. |
1372 |
· I Triestini, udite le nuove di guerra funeste ai Veneti, li cacciano, si danno al patriarca Marquardo, al quale si concede di fabbricare un castello nella parte più alta della città. Bertoldo Morechio è questore pel patriarca. |
1374 |
· La linea dei conti d’Istria si estingue, la contea passa alla casa d’Austria, come pure il Carso, per cui Trieste è circondata da possessi austriaci. Dissapori fra i duchi d’Austria ed i Veneziani per le cose d’Istria. |
1376 |
· Tregua di un anno fra il duca d'Austria ed i Veneziani ad intervento del re d’Ungheria. |
1377 |
· Trieste ricade ai Veneziani |
1378 |
· I papi lasciano Avignone, e ripigliano stanza in Roma. |
1379 |
· Liberatasi da questi ritorna Trieste al dominio del patriarca cui promette cento orne annue di vino e cento marche d'argento; giura e consegna il gonfalone. I Veneziani vengono all'assedio di Trieste, la quale inutilmente dichiara di darsi a all'Austria. Apre le porte ai Veneti. · I Genovesi in guerra coi Veneti, attaccano la flotta di questi nel canale dei Brioni e la rompono; i vincitori prendono ed ardono Pola, Parenzo. |
1380 |
· Matteo Maruffo, ammiraglio genovese, prende Trieste, e la consegna al patriarca Marquardo. I Genovesi tentano Pirano e Parenzo inutilmente; Capodistria si dà loro; maltrattano l'Istria. l Veneti ricuperano Capodistria assistiti dai Piranesi e Parentini; ricuperano Pola. |
1381 |
· Il patriarca Marquardo ricupera momentaneamente quasi tutta l'Istria, anche Pola. · I Veneti rientrano in Trieste, la quale insorge, arrestato il podestà veneto. Il conte di Savoja è scelto ad arbitro nelle questioni tra patriarca e Veneziani; pace di Torino, Trieste é emancipala dal patriarca e dai Veneziani. |
1382 |
· Trieste si dà spontaneamente ai duchi d’Austria; cessa la carica di podestà, rimane unica quella di capitano. Primo capitano austriaco Ugone di Duino. · Passata Trieste alla casa d'Austria, il duca Leopoldo dichiara al capitolo che non abbia ad eleggersi vescovo il quale a lui non sia gradito, e pratico delle cose austriache · Il comune di Trieste chiede l'introduzione di domenicani per avare studio di filosofia; la domanda non ha effetto. |
1384 |
· Il vescovo di Parenzo dà in feudo il castello di S. Vincenti ad Andrea Morosini. · Capodistria riforma i suoi statuti. |
1386 |
· Leopoldo, duca d'Austria, conte d'Istria, signore di Trieste, muore a Sempach in battaglia contro gli Svizzeri. |
1388 |
· Alberto duca d'Austria concede a Trieste la metà delle multe e dazi della città. |
1391 |
· Pola e Dignano transigono in causa di confini. |
1394 |
· Capodistria ottiene di venire governata colle leggi patrie, non però da proprie magistrature. |
1396 |
· Battaglia infelice di Nicopoli contro i turchi, Enrico principe di Bar, dei Reali di Francia, vi è fatto prigioniero. È liberato nel seguente anno, passa a Capodistria, vi muore ed è sepolto in S. Francesco. |
1397 |
· Peste in Venezia. |
1399 |
· Si estingue la linea dei signori di Duino, le loro terre passano ai Walse austriaci. |
1400 |
· Ramberlo conte di Walse è investito dai vescovi di Pola, di Fiume, Castua, Veprinaz, Moschenizze, che prima tenevansi da quelli di Daino. |
1401 |
· Pirano rifà le leggi statutarie. |
1403 |
· Capodistria rientra in grazia dei Veneti, e ricupera il governo municipale a consiglio. · Terremoto. · Sull’isola di S. Nicolò nel porto di Parenzo si costruisce lanterna per uso dei naviganti. |
1410 |
· I Castropola vengono abilitati a frequentare Pola più di una volta I’anno. |
1411 |
· Isola si cinge di mura. |
1412 |
· Gontiero di Herberstein è fatto capitano generale della spiaggia Austriaca dell'Istria, per timore di Turchi. · Fasana, nell'agro polense, viene quanto al porto aggiudicata a Dignano. · Buje si dà ai Veneti. · Sigismondo re d'Ungheria a richiesta del patriarca Lodovico de Tech in guerra coi Veneziani, scorre l'Istria, si presenti dinanzi Capodistria, Isola, Parenzo, Pola. Suo generale Pippo Scolari. Prende Valle e Dignano. |
1413 |
· Peste a Venezia · Capodistria ottiene di recintarsi di mura. |
1414 |
· Il castello di Montecavo si ribella a Trieste e viene unito al Carnio |
1418 |
· Buje ottiene podestà. |
1419 |
· Il governo Veneto conferma la pace conclusa da Capodistria col conte di Gorizia pei castelli di Raifuenberg, Schwarzenegg e Castelnovo · Il duca Ernesto concede che le vettovaglie entrino in Trieste immuni da dazio |
1420 |
· Filippo Arcelli, generale dei Veneziani, conquista loro quanto d’Istria rimaneva ai patriarchi, Pinguente, Portole, S. Giovanni del Corneto, Muggia. Albona si dà volontaria ed ottiene podestà. L’Austria prende in possesso la Val d’Arsa che era dei patriarchi, unendola alla contea d’Istria |
1421 |
· Trieste rinnova gli statuti, e li fa tradurre dal latino in italiano. · Pola provvede per ripopolare l’sola dei Brioni · Filippo Arcelli, generale muore in Capodistria e viene sepolto ai francescani · Il governo veneto accorda a Capodistria di mandare podestà a Pinguente ed a Portole, e che il custode di Pietrapelosa sia pagato colle rendite di Pinguente e di Portole |
1422 |
· In Venezia si instituisce il primo lazzaretto contro la peste orientale · Il senato veneto delibera che le leggi municipali di Capodistria vengano riformate |
1423 |
· Si accorda a Capodistria di mandare podestà a Due Castelli ed a Buje, però dovevano essere persone nobili. Si riformano gli statuti di Capodistria. |
1426 |
· Ricostruzione della pubblica loggia a Trieste. · Il conte di Gorizia dà Castelnovo in pegno a Trieste per 2000 ducati |
1428 |
· In Pola si ristabilisce il premio di ducati venticinque d’oro per mantenere in uso l’antica corsa di cavalli nel giorno di S. Giovanni · Pietro Paolo Vergerio muore in Ungheria |
1431 |
· Restauro delle mura di Pola, rifazione degli statuti municipali di questa città. · S. Lorenzo e Grisignana vengono soggetti al capitano di Raspo, che era la chiave dell’Istria · Ricostruzione di parte delle mura di Capodistria, ed armamento di questa città. |
1435 |
· Questioni per confini fra Albona e Fianona terminate con sentenza. |
1436 |
· Federico, duca d'Austria, poi imperatore III di questo nome, giunge in Trieste e parte per Terra santa; il vescovo Marino di Trieste lo accompagna. |
1437 |
· Correzione e conferma degli statuti di Pinguente. · Pinguente chiede che il senato di Venezia, non il consiglio di Capodistria, le mandi podestà; non é ascoltala. |
1439 |
· Appianate le contese per confini fra Rozzo e Lupoglau |
1440 |
· II patriarca Antonio Mezzarota cede al Veneziani il dominio dell’Istria verso indennità in denaro. · Il marchesato di Pietra Pelosa in Istria viene donato al Piranese Vanto de Gravisi in premio di fedeltà. |
1443 |
· Si instituisce in Capodistria la compagnia detta della calza. |
1444 |
· Federico imperatore conferma alla contea d'Istria le costituzioni e privilegi. |
1446 |
· Medolino chiede di venire staccata da Pola, e di avere proprio podestà, non è esaudita · Il vescovo Aldegardi incorpora al capitolo di Trieste, le pievi di Cossana, Ternova, Tomai, Jelsane e Senosezh · Papa Eugenio IV concede all’imperatore Federico III ad dies vitae la nomina dei vescovi di Trieste e di Pedena. Cessa nel consiglio municipale di Trieste il diritto di presentazione che sembra essere stato esercitato altre volte, e certamente nel 14i6. Al capitolo é conservato il diritto di elezione alternativamente coll'imperatore. |
1447 |
· Si apre fiera franca annua in Pola, che viene tenuta nell'anfiteatro; durava otto giorni. |
1448 |
· Ricognizione di confini intorno S. Lorenzo. |
1449 |
· Peste in Trieste. |
1450 |
· Cittanova rifà gli statuti municipali. · Fra Mauro Camaldolese disegna la carta topografica dell'agro di S. Michele di Leme, e delle adiacenze. |
1451 |
· Discordie tra i Veneti e l'Austria per i confini dei loro possessi in Istria. · Costruzione della porta di Triborgo in Trieste. · Federico III ordina che gli Israeliti portino un segno giallo sul petto. · Si comincia a ricostruire il duomo di Pola. |
1458 |
· Si vieta di rompere ed asportare le arche di pietra che sono intorno Pola. · Buje viene recintata di mura. |
1459 |
· Federico III imperatore d'assenso di papa Pio II dà il monastero di S. Pietro in Selve ai monaci di S. Maria al Lago d’Arsa. · Le divergenze fra il comune di Trieste ed il vescovo e capitolo per le decime terminano con transazione. In luogo delle decime che cessano si assegna al vescovo e capitolo il dazio sulle legne, sulla paglia e sul carbone. · Papa Pio Il conferma alla chiesa di Salvore l'indulgenza accordata da Alessandro III nel 1177. Conferma al capitolo l'incorporazione delle pievi di Jelsane, Ternova e Tomai. · Papa Pio II cangia l'elezione dei capitolari di Trieste per modo che le vacanze del primo mese dell'anno, siano provvedute dal papa, del secondo dal vescovo, del terzo dal capitolo. Concede al capitolo l'uso della mozzetta. |
1461 |
· Fondazione del vescovato di Lubiana escorporandolo dalla diocesi d’Aquileja. |
1462 |
· Venezia introduce stabilmente la redecima del clero per le guerre turche. |
1463 |
· Il capitolo di Trieste transige coi conti Walse per le pievi di Cossana, Ternova, Tomai, Jelschane, Se-nosezha; queste fossero vere plevanie, il patronato spettasse ai Walse; i pievani pagassero pensione. Papa Pio Il approva la transazione. · Guerra fra Trieste e Venezia. Papa Pio II s'interpone, si conchiude la pace a condizioni umilianti. Trieste perde Castelnovo e Moccò che restino ai Veneziani. · Prima guerra dei Turchi contro i Veneziani nella Dalmazia; molti villici della terra ferma riparano nelle isole; sembra che poco stante una tribù passasse a Salvore. E sarebbe questa la prima delle colonie slave trasferite dai Veneziani. |
1464 |
· Federico III accorda a Trieste lo stemma che ha presentemente. · Il diritto di nominare il podestà di Albona passa dal consiglio municipale al consiglio maggiore di Venezia. |
1466 |
· Il canonico Pietro Prem lega al convento di S. Cipriano di Trieste la metà della villa di Santa Croce. |
1467 |
· Peste. |
1469 |
· Guerre civili in Trieste. Il padre del vescovo Bonomo di nome Giovanni Antonio, muore ingiustamente appeso alle forche. · Scorrerie di Turchi in Friuli. S'introduce la stampa in Venezia. |
1470 |
· Nasce Piero Coppo, coreografo dell'Istria, in Venezia. · L'imperatore Federico III in Trieste. Il poeta triestino Rafaele Zovellioni gli recita un carme saffico in latino. · I Turchi, fattisi padroni della Bossina e di buona parte della Dalmazia, minacciano l'Istria, scorrono il Carso. · Trieste comincia a costruire una fortezza. Pirano si cinge di mura. |
1473 |
· I Veneziani costruiscono Gradisca come baluardo contro i Turchi. |
1477 |
· Sisto V incorpora al capitolo di Trieste la pieve di Rozzo. · Peste. |
1478 |
· Capodistria compie le mura. · Federico III accorda al monastero di S. Cipriano di Trieste, di nominare il suppano di S. Croce. |
1479 |
· Peste. |
1480 |
· Flavio Bionodo pubblica la corografia dell'Istria. |
1482 |
· I Turchi saccheggiano Rozzo. · L'Istria viene creata provincia dell'ordine dei Serviti. Primo provinciale P. Antonio de Castro Plebis, essendo generale dell'ordine Torniello Novaria. |
1483 |
· Marino Sanuto visita l'Istria e ne stende descrizione, stampata nel 1847 da S. Rawdon Brown. · Federico III ordina a Trieste di riparare le mura, torri e porte della città, per timore di Turchi. · Costruita la porta di mare di Pirano. |
1484 |
· Peste in Venezia. · Morte del generale servita Torniello Novaria. |
1486 |
· Ostilità fra Trieste e Venezia. |
1487 |
· I Triestini prendono Tersatto, per darlo al re d'Ungheria. |
1490 |
· Federico III vieta che nel territorio di Trieste si introducano mandre di animali, perché recano guasto ai boschi. · Stampa in Venezia del primo Portolano che abbraccia l'Istria, attribuito ad Alvise da Mosto, però é più antico. · Scoperta della miniera d'Idria. |
1491 |
· Federico III imperatore riconosce che Trieste non è soggetta al Carnio. |
1492 |
· Dignano rifà i propri statuti. |
1496 |
· Girolamo Muzio nasce in Padova da Cristoforo Muzio Giustinopolitano e si dice da Capodistria, perché aggregato a quel comune. |
1497 |
· Peste in Trieste. |
1499 |
· Novella scorreria di Turchi sul Carso. |
1500 |
· Si introducono i monti di pietà in Perugia. · S'introducono nel rimanente dell'Istria le riserve papali. Il papa riserva a sé la nomina dei vescovi. |
1506 |
· Massimiliano imperatore muove in Istria contro Veneti, prende Pola che tosto è lasciata. · Il comune di Trieste manda cinquanta giovani a custodia della regina Bianca Maria. · Si attiva la miniera di mercurio in Idria. |
1508 |
· Continua la guerra tra Austriaci e Veneti. Trieste, Duino, Pisino, Adelsberg cadono in potere dei Veneti che tosto si ritirano. |
1509 |
· Bartolomeo Alviano generale Veneto dona alla chiesa di Montona un altare portatile con paletta, ad uso militare che era già del generale Colleoni Bergamasco. |
1510 |
· Il castello di Raspo, presidio dell'Istria montana, è distrutto dagli Austriaci. Il capitano di Raspo prende stanza in Pinguente. |
1511 |
· Terremoto fortissimo · Peste. · Damiano Tarsia, castellano veneto di Castelnuovo, conquista sugli Austriaci Piemonte, Barbana, Carsano, Razzize, Draguch, Verch, Sovignacco, Lindaro. |
1512 |
· Il capitano di Raspo, viene stabilmente trasferito in Pinguente. · Gli Austriaci occupano Aquileja, Gradisca, Tolmino, Flitsch. |
1514 |
· Tregua fra Veneti ed Austriaci conchiusa dal vescovo Bonomo. |
1517 |
· Andrea Antico da Montona inventa la stampa in legno delle note musicali. · Massimiliano imperatore ordina che le merci venienti dal Carnio o dal Carso, passino per Trieste. |
1518 |
· Tregua di cinque anni tra Venezia e Massimiliano. · Giovanna e Carlo re di Spagna concedono ai Triestini commercio e vantaggi nel regno di Napoli. · Castel Venere viene donato ai conti Furegoni. |
1519 |
· La giudicatura di S. Lorenzo in Daila viene tolta ai vescovi di Cittanova e data al podestà di Umago. · Carlo V promette ai Triestini di operare per la Iibertà di navigazione dell'Adriatico, impedita dai Veneziani. |
1520 |
· Il vescovo di Trieste rinuncia all'Imperatore il diritto di dogana che aveva in Trieste, verso compenso in danaro. · Carlo V conferma alla contea d'Istria le costituzioni e privilegi provinciali. |
1522 |
· L'imperatore concede a Trieste di tagliare legname per la marina nei boschi di Adelsberg, Duino, Reifenberg. · Gorizia viene aggregata alla Germania, e collocata nel I circolo. Duino, Prem, Senosetsch, Vipacco e Postoina passano da Gorizia al Carnio. |
1523 |
· Pace tra l'Austria e Venezia. Libertà del navigare promessa dai Veneziani, e non tenuta. · Ferdinando I imperatore conferma alla contea d'Istria le costituzioni e privilegi. · Statuto pel castello di S. Vincenti regolato da Pietro Morosini. |
1528 |
· Pietro Coppo pubblica la prima carta corografica dell'Istria, unendola al suo portolano. |
1529 |
· Pace di Milano fra l'Austria e Venezia. Piemonte, Visinada, Castagna, S. Maria di Campo, Medolino, Rosara, Barbana restano ai Veneziani, che nel seguente anno le vendono all'incanto. |
1531 |
· Rovigno riforma li statuti che vengono approvati dal Principe Veneto. |
1532 |
· Il governo Veneto instituisce i provveditori, e Sopraprovveditori alle legna e boschi. |
1533 |
· Ferdinando imperatore instituisce un magistrato sui boschi delI'Istria per provvedere alla conservazione di questi. · Costruzione della porta di Marzana in Pirano. |
1535 |
· Transazione per confini nell'Istria tra Austria e Venezia. |
1536 |
· Sinodo diocesano in Pola del vescovo Giov. Batt. Vergerio. · Pietro Paolo Vergerio da Capodistria, Nuncio apostolico, stende in Napoli la bolla di convocazione del concilio di Trento. È fatto vescovo di Modrussa, indi di Capodistria. |
1537 |
· Andrea Divo da Capodistria pubblica in latino la traduzione letterale dell'Iliade di Omero e la dedica al vescovo P. P. Vergerio |
1540 – 1548 |
· Giambattista Goina di Pirano scrive la descrizione dell’Istria. · Si costruisce in Pirano un braccio della Darsena sopra galera donata dal governo Veneto. · Conchiusa dai Veneti la seconda pace col Turco per la Dalmazia, parecchie colonie di Morlacchi passano dal contado di Zara nell'agro di Cittanova e di Umago, nell'agro Parentino e Montonese. |
1540 |
|
1543 |
· Peste |
1545 – 1546 |
· Concilio di Trento. |
1545 |
· P. P. Vergerio, vescovo di Capodistria, si reca alla sua sede e viene ordinato con grande solennità. Inteso a riforme, incontra difficoltà, è calunniato, e riconosciuto innocente. Si reca al concilio, non viene ammesso. · Il concilio di Trento ordina ai Veneziani di restituire Castelnovo e S. Servolo all'Austria, Cristoja e Momiano agli antichi possessori. Castelnovo e S. Servolo passano al Carnio. |
1546 |
· Rinnovazione della fiera di S. Orsola in Capodistria; permesso di tenerla entro la città. · La villa di Torre viene dai Veneti venduta all'incanto. · P. P. Vergerio abbandona il cattolicesimo; vorrebbe conservato l'episcopato nella chiesa, abolita la messa, il culto dei santi, il celibato. Trae al suo partito G. B. Vergerio vescovo di Pola che muore nell'eresia. Parecchi anche del clero inclinano alle novatori. |
1547 |
· I Triestini per ordine dell'imperatore si recano ad assediare in Duino l'Hoffer. Soccorso dai Torriani, i Triestini si ritirano. |
1548 |
· Il castello di Momiano passa per vendita dai Raunicher ai Rota. · Si ordina al Vergerio di recarsi in Roma ad inquisizione; fugge e si ricovera nella Valtellina. D. Annibale Grisoni, inquisitore degli eretici, in Capodistria |
1549 |
· Vergerio con sentenza in contumacia è deposto dal vescovato. · Girolamo Mozio scrive contro di Vergerio le Vergeriane. · L'inquisitore Grisoni, e Fra Clemente da Brescia procedono contro i sospetti. |
1550 |
· Il principe Veneto accetta il santo offizio per concordato con Giulio III. · L'inquisitore Grisoni passa a Pola per inquisire contro i novatori. · Apertura del monte di pietà in Capodistria. · Ferdinando I rinnova le leggi statutarie di Trieste. · Prosegue alacremente la costruzione del castello di Trieste. · Ferdinando ordina che tutte le merci dirette verso l'Istria passino per Trieste. |
1553 |
· Vergerio ricovera in Tubinga favorito dal duca Cristoforo di Wurtemberg. |
1554 |
· Pestilenza. · Arciduca Carlo caccia gl'israeliti dall’Austria interiore, da Gorizia e dall'Istria. · Si apre in Capodistria il libro dei battezzati. |
1556 |
· Le costituzioni provinciali di Gorizia vengono ridotte a codice. |
1559 |
· I Turchi scorrono fino a KIana. · Albona viene fortificata. |
1560 |
· Il comune di Trieste alza colonna in onore di Ferdinando I imperatore. · La contea d'Istria viene dati in pegno al barone Adamo di Witischerich. |
1561 |
· Nasce in Capodistria Santorio Santori. |
1562 |
· Leonardo Fioravanti, Sabba di Franceschi. Vincenzo dall'Acqua ottengono concessioni dal governo Veneto per cento ventiquattro famiglie destinate a ripopolare Pola. · Pietro Favonio di Capodistria perora dinanzi il concilio di Trento. Il discorso viene stampato in Brescia. |
1563 |
· Il magistrato dei beni incolti prende in possesso nell'Istria Veneta i beni deserti, per darli a novelli abitanti. Nella Polesana si occupano 135,632 campi. · Si costruisce in Rovigno la porla di terra d'ordine toscano. · Trattazione per la libertà dei mari fra Austriaci e Veneziani. Non ha effetto. · La miniera d'allume di Sovipaco viene abbandonata. |
1565 |
· Il concilio di Trento viene pubblicato in Aquileja, per tutta l'Arcidiocesi. · Pietro P. Vergerio muore in Tubinga fuori della comunione cattolica. |
1567 |
· Il governo Veneto pronuncia che le liti feudali per le baronie che i vescovi di Trieste avevano nell'Istria Veneta debbano decidersi dal podestà di Capodistria. · Carlo Arciduca conferma alla contea d'Istria i privilegi provinciali. |
1568 |
· Il canonico Devescovi di Rovigno, navigando verso Venezia colle carte capitolari, annega nel golfo. |
1570 |
· La dottrina cattolica è interamente ristabilita in Capodistria. · L'architetto bolognese Serlio visita e disegna le antichità di Pola. · Giovanna e Carlo re di Spagna confermano i privilegi che i Triestini avevano nel regno di Napoli. |
1572 |
· Regolazione di confini al Monte Maggiore. |
1573 |
· In Capodistria s'instiuisce la compagnia del Bombardieri. |
1576 |
· Colonie di Morlacchi passano da Zaravecchia a Torre del Quieto. |
1577 |
· Si apre Fontico in Grisignana. |
1578 |
· Francesco Calergi, nobile di Famagosta, propone di trasportare in Istria cento famiglie greche, specialmente per ripopolare Pola, e ne ottiene licenza dal senato Veneto. |
1579 |
· Il vescovo di Pola fa ricerca che i predicatori protestanti sulle terre della sua diocesi poste nella contea d'Istria vengano arrestali. L'arciduca Carlo aderisce. |
1580 |
· Colonie di greci passano da Candia in Pola ed in Parenzo. · Attivazione di miniera di ferro al Monte Maggiore; dopo sei anni viene abbandonata. · L'arciduca Carlo fonda in Lipizza una razza di cavalli. |
1581 |
· Fame nell’Istria interna |
1582 |
· Instituzione della Sacra Inquisizione per l'Istria colla residenza in Isola. |
1583 |
· Il calendario Gregoriano regolato nell'anno precedente, è adottato in Trieste. |
1584 |
· Creazione del magistrato di Capodistria |
1586 |
· Le chiese istriane lasciano il rito Aquilejese ed adottano il romano. |
1588 |
· Fondazione della chiesa di rito greco - orientale in Pola, soggetta all'arcivescovo di Filadelfia in Venezia. |
1589 |
· Il ponte Cra il castel Leone e la città di Capodistria viene costruito in pietra, con tre arcate levabili secondo progetto di Giulio Savorgnani. |
1590 |
· Estinta la famiglia dei Giroldi feudatari di Calisedo, di alto dominio dei vescovi di Trieste, il governo Veneto vieta ai vescovi di disporne. |
1592 |
· Nuove colonie passano dall'Albania negli agri di Parenzo, di Pola e di Rovigno. |
1593 |
· Il governo Veneto avvoca a sé l'alto dominio di Calisedo, assertamente in rappresaglia di baronie venete avvocate dagli Austriaci. · Rodolfo Il imperatore conferma i privilegi alla contea d'Istria. |
1595 – 1596 |
· Venezia dà al capitano Bernardo Barili il terreno di Fontane, sul quale si trasportano Morlacchi. |
1597 |
· Ferdinando II conferma i privilegi alla contea d'Istria |
1598 |
· istituzione di prepositura in Altura di Pola, per i Morlacchi trasportati. |
1599 |
· Scorrerie di Uscocchi in Albona e Rovigno. I conti Pola vendono il quartese di Rovigno a certo Quinziano. |
1600 |
· Ultima peste in Trieste. · Due Castelli viene abbandonato dagli abitanti che riparano in campagna. · Ostilità fra Austriaci e Veneti; questi ultimi entrano nella contea d'Istria, e saccheggiano Finale. |
1611 |
· La signoria di Marenfels passa al principe Giov. Uldarico di Eggenberg. |
1612 |
· Guerra tra Austria e Venezia, detta a motivo degli Uscocchi, ma più veramente per la libertà dell'Adriatico. · Trasporto di Dalmati in Istria. · Scorrerie di Uscocchi alle spiagge dell'Istria. · Instituzione dei deputati sulla Valle e bosco di Montona, togliendoli alla giurisdizione del capitano di Raspo. · Ferdinando Imp. raccomanda la città di Trieste al re di Spagna, per la manutenzione dei privilegi. |
1616 |
· Si apre In Capodistria il registro dei morti. · Inquisitore in Capodistria Fra Gregorio Dionisi da Cagli. |
1617 |
· Pace tra Austria e Venezia a condizioni incerte. · Colonie di Croati e Morlacchi collocato nella contea d’Istria lungo il confine veneto. |
1620 |
· Costruzione del mandracchio di Trieste per opera dell'architetto Giacomo Vintana goriziano. · Capodistria alza busto in bronzo ad onore di Nicolò Donato, e colloca il suo ritratto dipinto dal Tintoretto nella sala di consiglio. · Il padre Francesco Glavinic, istriano, rinviene in Gratz dodici cassette di caratteri glagolitici, ed altrettante di cirillici preparate dai protestanti. Le reca in Fiume per la stampa di messali slavi; poi passano a Roma. · Raccomandazione dei privilegi di Trieste fatta dall'imperatore al re di Napoli. |
1621 |
· Prima Gazzetta in Venezia |
1622 |
· La baronia di Schwarzenegg o Sesana è comprata dai conti Petazzi. |
1623 |
· Colonia di Albanesi passa a Dracevaz nel Parentino. |
1624 |
· Altre colonie passano dalla Dalmazia all'Istria. · Bellai è dato ai Ginnani di Ravenna. |
1626 |
· Regolazione di confini fra Trieste e S. Servolo. · Il podestà di Capodistria viene incaricato di visitare ogni sedici mesi la provincia; meno Pirano perché soggetto al capitano di Raspo. |
1627 |
· È compiuta la costruzione della fortezza di Trieste si comincia a costruire il forte detto di S. Vito. · Nasce in Trieste Giovanni Maria Manarutta, storico triestino, che nell’ordine Carmelitano ha nome = Fra Ireneo della Croce =. |
1628 |
· Nuovi abitanti trasportali dalla Dalmazia e da Treviso in S. Vincenti. |
1630 |
· Costruzione della fortezza di Pola ideata ed eseguita dall’ingegnere Deville. · Regolazione di confini fra Trieste e Schwarzenegg. · Arrivo in Trieste della regina Maria di Spagna, destinata sposa a Ferdinando III |
1630 - 1631 |
· Peste in Istria, eccetto Trieste e Pirano; ultima, però fierissima. |
1632 |
· Divisione dell'agro Albonese in dodici contrade o sottocomuni. · Maria Radoslovich viene appiccata e bruciata in S. Vincenti siccome strega. |
1633 |
· Ferdinando Il ordina che ai contratti con cristiani ed israeliti debba intervenire persona di magistratura. |
1634 |
· Si aprono i monti di pietà di Trieste e Pirano. |
1635 |
· Morlacchi trasportati nella villa di Filippino presso Dignano. · Ferdinando Il dà nuovo istituto al capitanato di Castua di ragione dei Gesuiti di Fiume. |
1636 |
· Ferdinando d'Avalos, viceré di Napoli,conferma ai Triestini i privilegi che avevano in quel reame. |
1638 |
· Il governo Veneto raccomanda al podestà di Capodistria due olandesi che s'impegnano di ridurre bianco il sale. |
1638 |
· Cessa la carica di capitano di Pola, unita a quella di conte. |
1642 |
· Costruzione di castello sull'isola di S. Andrea nel porto di Pola. |
1644 |
· La contea d'Istria viene ipotecata alle Antonio e Girolamo Flangini conti di S. Eldorico per 550,000 fiorini. · Si tralla di rinnovare l'accademia di Trieste; inutilmente. |
1645 |
· Incendio nella fortezza di Pola. · Ferdinando III concede a Trieste oltre la fiera ordinaria, altra nel dì della SS. Trinità, ed un mercato settimanale. |
1646 |
· Rinnovazione dell’accademia di Capodistria. · Il vescovo Tommasini compila i commentari dell'Istria. |
1647 |
· Il principe Eggenberg compera la contea principesca di Gradisca con patto di reversibilità al cessare della famiglia. · Quattrocentotrenta Morlacchi con 4500 animali vengono trasportati nell’agro Polense. |
1648 |
· Pietro Borisi ottiene la giurisdizione civile di Fontane col titolo di contea. |
1649 |
· I Lantieri comperano dall'erario Reifenberg, i Breuner Tolmino. |
1650 |
· Colonia di Montenegrini passa da Cernizza in Peroi di Pola. Ultima traslazione di Slavi. |
1651 |
· Cade improvvisamente la facciata del pubblico palazzo di Pola. |
1653 |
· Venezia conferma i privilegi di Pola. |
1660 |
· Imperatore Leopoldo I in Trieste. Ambasciata veneta d’onore. Trieste alza colonna con statua in bronzo in onore di Leopoldo, ed in memoria della conferma degli statuti. Leopoldo imperatore conferma alla contea d’Istria le antiche costituzioni e privilegi. · Si aprono in Venezia le botteghe da caffè · La contea d’Istria viene venduta al principe Ferdinando di Porcia |
1662 |
· In Capodistria si abbellisce l'emissario della fontana nella piazza del ponte. |
1663 |
· Si costruisce in Capodistria il teatro. · Si propone al governo Veneto di rendere navigabile il Quieto. Non ha effetto. |
1664 |
· I conti Pola ricuperano il quartese di Rovigno. |
1665 |
· La contea d'Istria viene comperata dagli Stati del Carnio, i quali tosto la rivendono al principe Vicardo Auersberg, riservati i diritti d'alto governo. La contea viene assoggettata, non unita al Carnio. |
1667 |
· Accademia dei Risorti in Capodistria |
1668 |
· Si stampano gli statuti municipali di Capodistria. |
1669 |
· Da Candia passano colonie nell’Istria |
1670 |
· La carica di procuratore della contadinanza in Capodistria diventa d’elezione di quel consiglio municipale. · Prospero Petronio di Capodistria stende la descrizione dell’Istria che rimane inedita, ed or si teme perduta. |
1678 |
· Costruzione in Rovigno del portone della pescheria vecchia. |
1681 |
· Peste in Gorizia. Non penetra in Trieste. |
1687 |
· Due fuste Dulcignotte sbarcano in Cittanova, e fanno schiavi il podestà e 36 persone, condotte in Albania. |
1690 |
· Il palazzo pubblico di Trieste arde per caso. Viene ricostruito con sussidi di privati. |
1692 |
· Nasce in Pirano il celebre violinista Giuseppe Tartini. |
1694 |
· Il padre Ireneo della Croce presenta al consiglio di Trieste la prima parte delle sue storie triestine; il consiglio ne decreti la stampa · Assegnazione di quartiere chiuso agli israeliti di Trieste. |
1695 |
· Costruzione di nuova Sinagoga in Trieste. · Biagio Totto, detto Caenazzo, introduce in Rovigno la pesca delle sardelle. |
1696 |
· L’imperatore avoca alla camera la privativa del primo acquisto del sale in Trieste. |
1698 |
· Stampa delle storie di Trieste del P. Ireneo. |
1700 |
· La città di Rovigno si amplia; formazione dei borghi Carrera, Dietro castello, Drio Vier |
1701 |
· La contea di Pisino viene comperata dalla camera arciducale della Stiria |
1707 |
· Trieste rinnova il libro d’oro, cioè a dire l'albo del consiglieri municipali che viene continuato fino al 1809. |
1708 |
· La camera arciducale della Stiria permuta la contea di Pisino con Czakaturn e Murokoz; Pisino viene in dominio di Ercole Taurinetto marchese de Prie. |
1709 |
· Freddo grandissimo, deperimento di olivi, |
1711 |
· Altro freddo straordinario |
1713 |
· L'istituto veneto delle notifiche a constatazione della data certa, viene esteso all’Istria Veneta. · Muore in Venezia il P. Ireneo della Croce, storico di Trieste. |
1716 |
· Quattordici persone vengono dannate a morte in Castua per stregoneria, fra queste la moglie del capitano. La sentenza viene eseguita. |
1717
|
· Imperatore Carlo VI proclama la Iibertà dell'Adriatico, e promuove i commerci di terra e di mare dei suoi stati. · Due navi austriache vengono spedite da Ostenda alle Indie orientali per esplorare il commercio con quelle regioni. |
1718 |
· Trattato di commercio tra Austria e Turchia. · Estinta la linea degli Eggenberg, la contea di Gradisca ricade all’Austria per devoluzione. · Prima pianta del porlo di Trieste incisa in rame. Servì come allegato alla domanda pel portofranco. |
1719 |
· Trieste e Fiume vengono proclamati porti franchi. Decretazione di una flotta da guerra austriaca nell'Adriatico. Formazione della compagnia orientale. |
1720 |
· Nasce in Capodistria il conte Gian Rinaldo Carli. · Si dà mano a stampare li statuti di Rovigno; la stampa è sospesa per ordine del governo Veneto. · Trieste riconosce la successione nella linea femminile di Absburgo. · Tentativi in Albona di estrarre pece di cui alcuni anni in precedenza si fa scoperta nella costiera di S. Zaccaria. L'esperimento non ha effetto. · Costruzione del Lazzaretto detto di S. Carlo in Trieste. |
1722 |
· Girolamo Davanzo è assunto come regio costruttore di navi in Trieste; e fu il primo. · Prima legge cambiaria per Trieste, instituzione dei Tribunali mercantili in Trieste e Fiume. |
1723 |
· Rinaldo Boyer Ugonotto francese, secondo costruttore regio di navi, in sostituzione al Davanzo. |
1727 |
· Ristampa in Udine degli statuti di Trieste. · Varamento della nave da guerra l'Elisabetta costruita nel navale regio di Trieste. · Carlo VI viene di persona in Trieste; ambasciata veneta di onore. La città gli alza colonna con statua in memoria. |
1729 |
· Carlo VI concede a Trieste annua fiera privilegiata, che ha nome di S. Lorenzo. · Ammiraglio della flotta austriaca in Trieste è l'inglese Deighman, cui succede il genovese Parravicini. |
1730 |
· Il lazzaretto di S. Carlo In Trieste è compiuto. · Istituzione in Trieste delle pese pubbliche per uso del commercio. · Ampliazione dei privilegi del portofranco di Trieste, e della fiera franca di S. Lorenzo. |
1731
|
· Carlo VI fa comperare le saline di Trieste per disporvi la nuova città. · Conferma della fiera franca di Trieste, cessazione dei diritti di transito. |
1733 |
· lnstituzione in Trieste dell'officio detto di consegna delle merci. · Cessazione dei vicedomini in Trieste. |
1734 |
· Pietro Nocelli, terzo regio costruttore in luogo del fuggiasco Boyer. |
1736 |
· lmp. Carlo VI costituisce la città nuova di Trieste, togliendola alla giurisdizione del magistrato; ne è approvato lo scompartimento e si fonda il libro fondiario. · Concessione di due fiere franche in luogo di una per Trieste. · La flotta da guerra austriaca viene sciolta, licenziata la truppa ed i marinari, i vessilli depositati nelle chiese di Trieste. |
1740 |
· Freddo grandissimo. |
1744 |
· Costruzione del molo di S. Carlo in Trieste sul corpo della nave da guerra in disarmo, detta il S. Carlo, affondatasi per caso. · introduzione in Trieste delle misure austriache. |
1745 |
· I comunali della contea di Gorizia vengono venduti agli stati provinciali. |
1748 |
· Cessa in Trieste l’officio di Capitano,si istituisce l'Intendenza commerciale por il cosi detto litorale, cioè Trieste, Aquileja, Fiume. · Fissazione della tariffa di stalia di merci nei magazzini eriali. |
1749 |
· Imperatrice M. Teresa cede per f. 20,000 al comune di Trieste le giurisdizioni sulla città nuova, la quale da lei s’intitola Teresiana. |
1750 |
· La bandiera imperiale viene inalberata sui navigli triestini. |
1751
|
· Maria Teresa permette i matrimoni misti, con ciò che tutti i figli vengano educati nella religione cattolica. · Patente generale contro l'usura per gli stati austriaci. · Costruzione in Trieste del gran braccio della lanterna, che ha nome di molo Teresiano, sopra altro molo dei tempi romani, le cui rovine erano visibili in tempo di bassa marea. |
1752
|
· Primo regolamento dei sensali per la città di Trieste. · La legge generale sul notariato veneto viene attivata anche nell'Istria Veneta. · Cessazione del patriarcato d’Aquileja; in luogo di cui vengono create due arcidiocesi, l'una in Gorizia alla quale si sottopongono Trieste, Pedena, Trento e Como di Lombardia; l'altra in Udine cui sono soggetti i vescovi sul territorio veneto dell'Istria. |
1753 |
· Instituzione di scuola per matematica e nautica in Trieste nel collegio dei gesuiti. Primo professore il P. Saverio Orlandi da Fiume. |
1754
|
· Il conte Gian Rinaldo Carli pubblica dissertazione sull’antico vescovato di Emonia ossia Cittanova. · Giuseppe Tommasini apre tipografia in Gorizia. · Primo regolamento contro gl'incendi, per la città di Trieste. · Le contee di Gorizia e di Gradisca, finallora tenute separate, si fondono in un solo stato. |
1755 |
· S'instituisce in Trieste la borsa pei mercanti, primo regolamento per la stessa. Si tratta di aprire banca di prestito. · Regolazione di consolati, fissazione della tariffa pei medesimi. |
1757 |
· Istituzione del monte di Pietà per Pinguente. |
1758
|
· Prima legge austriaca per la marina mercantile, legge che viene improntata su quelle di Francia e di Ragusa, e che poi viene rifatta nell'editto politico di navigazione. · Il conte Giov. R. Carli, intento a muovere le industrie in Istria, fonda un lanificio presso Capodistria, che poi non dura a lungo. · Capodistria ottiene in derogazione alle leggi venete sul notariato, di creare propri notari. · Regolamento di procedura nelle cause mercantili di Trieste. · Regolamento detto del commercio e dei falliti per Trieste. · Maria Teresa intendendo alla propagazione del setificio, promuove la coltivazione dei gelsi in Trieste. |
1759 |
· Aumento di consoli austriaci in porti di altri potentati. |
1762 |
· Il governo austriaco vieta l'esportazione delle querce, volendo promuovere la costruzione navale. · Il marchese Gravisi pubblica notizie biografiche di Ottonello Vida. |
1763 |
· Freddo grandissimo che porta eccidio negli olivi. |
1764 |
· Si costruisce in Trieste il palazzo di governo nel sito ove già erano gli offici dell'arsenale imperiale. |
1765
|
· Pubblicazione della seconda legge di cambio per Trieste traendola da quella del 1763 delle provincie tedesche. · Maria Teresa fa levare la grande carta geografica della contea d’Istria e del territorio di Trieste. · Viene aperta in Trieste la stamperia governale, di F. M. Winkowitz. |
1766
|
· Il cavaliere Antonio Montecuccoli compra per f. 240,000 la contea di Pisino. · Il governo austriaco adotta speciali provvedimenti rurali ed economici per Aquileja. · Prima istillazione di camera d’assicurazione in Trieste. |
1767 |
· Maria Teresa riforma gli statuti municipali di Trieste. |
1768 |
· Il celebre antiquario Giovanni Winkelmann, di passaggio in Trieste diretto da Vienna a Roma, viene ucciso nel grande albergo, da certo Arcangeli, pistoiese, pur di passaggio in Trieste, che lo voleva derubare. · Il governo veneto adotta provvedimenti restrittivi pel clero regolare. Rinnova il divieto di acquisti, interdice la questua a parecchi ordini; vieta la nomina a superiore monastico che non fosse suddito veneto; vuole che i conventi privi di rendila vengano soppressi; che il clero regolare riconosca la diretta giurisdizione dei vescovi; interdice la vestizione a chi non conta ventun'anni, la professione a chi non ne conta Venticinque. |
1769
|
· Instituzione della società agraria di Gorizia. · Il monte di pietà di Trieste, manomesso per infedeltà, cessa onninamente · Regolazione del fiume Isonzo mediante arginature · Maria Teresa conferma i privilegi del portofranco di Trieste, ed attiva discipline in proposito. · Costruzione del grande lazzaretto S. Teresa in Trieste, promulgazione di nuove leggi sanitarie. · Fondazione del conservatorio dei poveri in Trieste, per ammalati, puerpere, derelitti e spossenti. Introduzione del dazio detto dei poveri. · II conte Rodolfo Coronini di Gorizia pubblica il primo volume delle sue opere miscellanee nelle quali censura severamente il P. Ireneo, cronografo di Trieste. |
1770
|
· Forte burrasca di scirocco denuda il terreno presso Sipar fra Umago e Salvore, ed espone a giorno le rovine di antica città. · Tartini muore in Padova, ed ha più tardi l'onore della statua nel prato della Valle. · Viene promosso il commercio di Trieste colla Lombardia. |
1771 |
· Prima legge di coscrizione militare nella contea di Gorizia. |
1772
|
· Introduzione in Trieste del sistemi ipotecario mediante tavole provinciali. · Fondazione del monte di pietà in Rovigno. · Nuovo regolamento dei sensali per Trieste. · Costruzione di nuovo ospitale in Trieste, passato poi in caserma. · Statuti per la comunità serbica di Trieste. |
1773 |
· L'ordine dei Gesuiti viene soppresso in tutto l’orbe cattolico, cessano i collegi di Trieste, di Gorizia, di Fiume, cessano i seminari del clero di Trieste e di Fiume. Il giovane clero è educato privatamente da più sacerdoti. · Cessa il ginnasio ed il liceo di Trieste, continua la scuola di matematica e nautica. |
1774
|
· Apertura del conservatorio dei poveri di Trieste. · Pubblicazione dell'editto politico di navigazione peI litorale austriaco. · Regolamento giudiziario per II contea di Gorizia. · S'introducono nel Goriziano le scuole in lingua tedesca. · In Gorizia si pubblica il primo foglio periodico, intitolato “Gazzetta Goriziana” che dura due anni. |
1775
|
· I padri armeni aprono stamperia in Trieste anche per la lingue orientali. · Regolazione della borsa mercantile di Trieste. · Maria Teresa concede privilegio per la formazione di una Compagnia delle indie. Partono vascelli e prendono possesso di colonie austriache nei mari indiani. · Maria Teresa concede privilegio di 25 anni alla nuova compagnia di zuccheri. |
1776 |
· Fiume viene dato all’Ungheria. · Costruzione della cisterna di Pirano ad opera dell'architetto Simone Battistella. |
1777 |
· Apertura di ginnasio in Trieste a cura del governatore Zinzendorf che dura quattro anni. · Instituzione di ospitale generale a Gorizia, nel quale li concentrano quelli d'Aquileja, di Gradisca, di Cormons ed altri minori. |
1778 |
· Prima raffineria di zuccheri in Trieste diretta dal francese Sauvaigne. · La contea di Orsera, baronia dei vescovi di Parenzo, viene tolta a questi, e data in amministrazione al podestà di S. Lorenzo. |
1779
|
· Fondazione della società di Diana Cacciatrice in Gorizia. · Fondazione a Gorizia della colonia Sonziaca degli Arcadi. · Si scopre presso Albona miniera di carbon fossile. |
1780
|
· Abolizione in Trieste del dazio detto della pesa. · Primo giornale triestino, intitolato der Weltkorrespondent, in lingua tedesca, di breve durata. · Apertura della strada di Opchiena, or detta la vecchia; abbandono delle strade di Prosecco e di Basovizza |
1781 |
· La patente così detta di sudditela viene pubblicata ed attivata tanto in Trieste che nella contea di Pisino. · Gli Israeliti vengono abilitali a coprire la carica di deputati di borsa in Trieste. |
1782
|
· Freddo grandissimo che fa perire assai olivi. · L'Accademia degli Arcadi Sonziaci viene trasferita da Gorizia in Trieste. · Costruzione della cisterna di Visinada. |
1783
|
· S'introduce in Trieste il corso negli ultimi giorni di carnevale. · Rinnovazione del divieto d'esportare querce da Trieste. · La contea di Gorizia ,viene unita a Trieste, per cui nuova pianta di dicasteri politici e giudiziari. · Nuovo regolamento pei sensali di Trieste. · Soppressione dell'ospitale di Gorizia: i beni passano a quella casa dei poveri. · Giornale italiano in Trieste, col titolo “L’Osservatore Triestino” che dura tuttora. · La colonna dell'aquila sulla piazza di Trieste alzata in onore di Ferdinando I, viene tolta perché d'impedimento al passaggio frequente di carri · Il governo veneto fa levare carta geografica dell'Istria veneta da ingegneri militari. |
1784
|
· Altro regolamento dei sensali per Trieste. · Cessa in Gorizia la magistratura civica di gastaldo vi subentra un borgomastro. · Giovanni Valle da Capodistria pubblica in due fogli La carta dell'Istria, traendola da quella rilevata d'ordine del governo Veneto. |
1785
|
· lnstituzione di loggia massonica in Trieste al segno dell'àncora. · Legge per le locazioni e sloggi di stabili urbani a Trieste. · L'ospitale di Trieste viene convertito in caserma. |
1786
|
· Attivazione della miniera di allume di Sovignaco nell'Istria Veneta, sulla quale fece fino al 1781 vari saggi il P. Adeodato Gallici delle scuole pie, il quale ne lasciò il merito al tenente del genio Pietro Turini. Il senato concede al Turlni l'investita della miniera e privilegi gli dona 5000 ducati. · Legge austriaca generale sulla caccia. · Attivazione in Trieste d'una casa di poveri. · Inalberamento della bandiera austriaca sui navigli mercantili in luogo della imperiale. |
1787 |
· L'Abbate Toderini pubblica la 'La Topografia Veneta” nella quale molte cose dell'Istria. |
1788
|
· Le diocesi di Trieste e di Pedena vengono soppresse, si crea La diocesi di Gradisca coi vescovati di Trieste, di Pedena, e di Gorizia, meno di questa alcune frazioni siccome l'arcidiaconato di Reifniz, Neustadtl che passano a Lubiana. · IL conte Gian Rinaldo Carli pubblica le Antichità Italiche che principalmente illustrano le cose istriane. · Andrea Giuseppe Bonomo Stettner pubblica l'illustrazione delle monete dei vescovi di Trieste. · La Repubblica Veneta investe i Marchesi Polesini del feudo di Novacco e Zumesco. |
1789 |
· Costruzione del navale Panfii in Trieste. |
1790 |
· Leopoldo Il Imp. restituisce l'antica condizione del Governo Municipale di Trieste, mene poche modificazioni. · La Contea di Gorizia viene staccata da Trieste e ricupera la propria esistenza politica. |
1791 |
· Ai vescovi di Trieste non viene concesso di fare uso del titolo di conti di Trieste che portavano in segno dell’antico dominio sulla città. · Regolamento pei Brieftraeger di Trieste |
1792 |
· Terzo ginnasio di Trieste aperto nel convento dei Francescani. · Giovanni Valle pubblica la carta geografica dell’Istria in un sol foglio |
1794 |
· Instituzione in Isola di un Liceo al quale il governo veneto assegna l’edifizio del già convento di S. Caterina |
1795 |
· Morte del conte G. Rinaldo Carli in Lombardia. |
1796 |
· La biblioteca degli Arcadi-Sonziaci di Trieste viene donata al comune. Prima biblioteca pubblica in questa città. · Si dispone nuovo rione nella città che dall’imperatore ha nome di Francesco |
1797
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· I Francesi in Trieste. Vi vengono Napoleone Bonaparte allor generale in capo, Murat poi re di Napoli, Bernadotte poi re di Svezia. · Medaglia coniata in Francia per memoria della presa di Trieste. · L’Austria prende in possesso e protezione l’Istria Veneta. · Cangiamento del sistema amministrativo dell'Istria Veneta, cessano i Podestà come delegati del governo, il nome passa alla carica maggiore di comune. Istituzione di tribunali provvisionali, divisione dell'Istria Veneta in sette scompartimenti. Il tribunale provvisionale di Pinguente è dichiarato tribunale boschivo per tutta l’Istria. Abolita la procedura orale nelle cause civili, mantenuta nei processi criminali. |
1798 |
· Il gran maestro di Malta Fra Ferdinando barone di Hompesch, cacciato dai Francesi, ripara in Trieste. |
1799 |
· Le principesse reali di Fracia Maria Adelaide, e Vittoria Luisa, zie di Luigi XVI, riparano in Trieste, muoiono la prima in quest’anno, l'altra nel seguente, e vengono depositate in duomo nella tomba dei Burlo. |
1800 |
· Costruzione del nuovo Teatro di Trieste su disegno dell'architetto veneto Antonio Selva, l'esterno su disegno dell’architetto di Trieste, Matteo Pertsch. · Il vajuolo infierisce. |
1801 |
· Costruzione dell'edifizio di borsa in Trieste su disegno dell'architetto A. Molari Maceratese. · Nuovo Regolamento del dazio vini in Trieste. |
01/07/1803 |
· Viene attivalo nell'Istria Veneta il Regolamento generale italiano di procedura, colle leggi addizionali emanate dal 15 dicembre 1796 in poi. |
1804
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· Seconda raffineria di zuccheri in Trieste. · Gli stati posseduti dalla Casa d'Austria si compongono ad Impero ereditario che ha nome dall'Austria. · Cessa il governo dell'Istria Veneta, la quale viene unita a Trieste. Per l'Istria si instituisce un capitanato circolare. Primo capitano il conte Giuseppe Castiglioni. · Nuovo Regolamento pei sensali di Trieste, e per la Borsa mercantile. |
1805
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· Guerra tra Austria e Francia, i Francesi prendono Trieste, che poco stante ritorna all'Austria e l'Istria Veneta. · Il generale Solignac pel maresciallo Massena in Trieste, e la fa presidiare da truppa di mori americani. Taglia di quattro milioni. · lnstituzione nell'Istria Veneta di un governo provvisorio, indi di un magistrato civile, nella persona dell'avvocato Angelo Calafati. · La contea di Gorizia viene abbinala al Carnio. · Il tribunale civico provinciale di Trieste finora unito al Magistrato civico, ne viene separato. · Regolazione della Guardia Civica di Trieste, benedizione solenne delle bandiere. |
1806
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· L'Istria Veneta passa al Regno d'Italia, e forma proprio dipartimento conservando il nome d'Istria. È eretta in ducato, gran feudo, che viene dato con titolo nobiliare al maresciallo Bessieres. · Abolizione di tutte le leggi municipali, e di tutte le leggi Venete ed Austriache. Introduzione del Codice Napoleone e di tulle le leggi del Regno d'Italia. · Abolizione dei fedecommessi nell'Istria Veneta. · Abolizione delle confraternite nell'Istria Veneta, meno quella del S. Sacramento. · Libertà di culto e di credenza nell'Istria Veneta, matrimonio valido per la parte civile senza sanzione della chiesa, lasciato alle contraenti di soddisfare al debito di religione. · Istituzione della Prefettura e delle nuove municipalità; abolizione totale delle Baronie. · Formazione del battaglione reale d'Istria. · Stamperia in Capodistria del Sardi di breve durata. · Medaglia coniata in memoria della conquista dell'Istria. · Abolizione della moneta detta soldi, sul piede veneto, che correva in Trieste. · Telegrafi in Istria. · Attivazione nell'Istria veneta dei registri per la conservazione delle ipoteche. Cessano i libri delle notifiche. |
1807 |
· Giornale Istriano di breve durata. · Abolizione dei dazi municipali di consumo di ogni genere, da qualunque fossero percepiti, e di qualunque opera obbligata verso baroni. I canoni fondamentali vengono dichiarati redimibili. |
1808
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· Il palazzo pubblico detto la Torre, di Dignano, viene atterralo. · Il consiglio municipale dei Patrizi di Trieste ottiene anche l'assisa di Stati Provinciali. · Armamento di due battaglioni provinciali di Trieste, l'uno di urbani comandati dal conte Paolo Brigido, l'altro di suburbani comandati dal conte Raimondo della Torre. |
1809
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· Nell’Istria italica si riattivano le leggi e le procedure venete sui boschi, Cessate per l'introduzione della legislazione italica. · Guerra tra Austria e Francia. · Il governo Austriaco presta tre milioni al commercio di Trieste per mitigare le strettezze mercantili. · Triestini all'assedio di Palma e di Capodistria. · Resa di Capodistria alle armi austriache, che poco stante La ricedono ai Francesi. · Giornata di Prewald nella quale i Triestini pugnarono da valorosi, però con sorte avversa. I battaglioni si sperdono, e vengono richiamati dai Francesi. Il generale Lazzarich, il maresciallo Nicolò de Miniussi ora al servizio di Spagna, erano del battaglione urbano. · Trieste è presa dai Francesi e paga 50 milioni di taglia. Alla pace Trieste rimane in dominio della Francia; Fiume, sebbene divenuta francese, rimane aperta al commercio marittimo dell'Austria. · Creazione delle Provincie Illiriche dell’Impero Francese che sembrano destinate a qualche fortunato generale. · Cessazione in Trieste dell'Accademia degli Arcadi Sonziaci. · Insurrezione dell'Istria Veneta in favore dell'Austria, tentata da Le Tellier de Manetol, emigrato francese che prese il nome di generale Montechiaro. Sbarcato in Umago è preso, condotto a Trieste, e passato per le armi con altri otto. |
1810
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· introduzione dell'imposta reale sulle terre e sulle case. · Fondazione del gabinetto letterario detto delle Minerva di Trieste. · Fondazione del Collegio imperiale di Trieste in surrogazione al ginnasio, che comprende Ginnasio e Liceo. Apertura di quattro scuole popolari · Formazione della guardia civica di Trieste sul piede francese. · L'Istria veneta staccata dal regno d'Italia ed incorporala alle provincie illiriche. · Legge severissima del maresciallo Marmont, contro i ladri da strada; i comuni vengono dichiarati responsabili per le aggressioni e furti. · Introduzione dell'imposta fondiaria in Trieste. Leva forzosa di marinai. · Introdotta la vaccinazione. · S'apre il commercio colla via di terra attraverso la Bossina, mediante carovane. |
1811
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· Pisino viene tolto alla Croazia civile cui fu dato nella ripartizione territoriale ed unito all'Istria. · Decreto imperiale di S. Cloud che dispone la costituzione futura delle provincie illiriche. · Decreto imperiale d'Anversa che dispone la costituzione giudiziaria delle provincie illiriche. · Il Lazzaretto di Trieste viene convertito in arsenale da guerra. Si dà mano per costruirvi un vascello e due fregate, che non vengono portate a compimento. Primo passeggio a viale in Trieste per cura del Dr. de Rossetti. · Introduzione in Trieste dell'imposizione sull'industria della patente. |
1812
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· Attivazione delle costituzioni per le provincie illiriche. Governatore generale, intendenti che equivalgono a prefetti, sotto intendenti, municipalità. Abolizione delle baronie; abolizione ed opere personali dovute alle baronie, e di censi non derivati da primitiva concessione di fondi. Codice Napoleone. Procedura orale, però non giudizio di giurati; coscrizione militare. L'Istria tutta è unita a Trieste. · Palazzo di residenza del governo di Trieste. · Il porto franco convertito in entrepot fittizio. · Guardia nazionale. · Il governo francese rilascia un terzo dei debiti verso pubblici fondi. · Passeggio di S. Andrea in Trieste. · Gaetano Palma pubblica in Trieste la carta delle provincie illiriche. · Prima estrazione del lotto in Trieste. |
1813 |
· Il ministero della guerra pubblica in Milano la grande carta delle provincie illiriche. · L'Istria montana insorge contro i Francesi un corpo di questi stretto nelle gole tra Pisino e Vermo, si rende al comandante Lazarich, che era alla testa degl'insorgenti. |
1813
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· L'Istria veneta é occupata tutta dagli Austriaci, Trieste è ancor tenuta dai Francesi. · Editto Nugent. Formazione della commissione provinciale per l'Istria veneta. Restituzione dell'Istria veneta nelle condizioni di legge come era nel 1804. · Il colonnello Rabiè dichiara Trieste in stato di assedio. Austriaci, inglesi e Siciliani assediano i Francesi ritirati nel castello di Trieste; cannonamento, armistizio, resa di Trieste agli alleati. · Abolizione dei registri per la conversione delle ipoteche nell'Istria veneta, sostituzione dei libri delle notifiche nella credenza che servano per le ipoteche. Nel rimanente dell’Istria il termine pel trasporto delle inscrizioni delle tavole provinciali nei registri non era spirato, per cui durarono. |
1814
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· L'Istria rimane unita a Trieste sotto comune intendenza · Restituzione del porto franco di Trieste. · Incorporazione delle provincie illiriche all'Austria, restituzione in Trieste della legislazione e sistema di governo durato fino al 1809. · Abolizione del collegio imperiale di Trieste; abolizione delle scuole popolari; restituzione della scuola di nautica, e di una scuola normale in lingua tedesca. · Costituzione amministrativa e rappresentativa data a Trieste all’Istria, formazione dei circoli di Trieste e di Fiume. · Instituzione del governo di Trieste, cessazione dell’intendenza dell’Istria e della commissione provinciale. · Legge sui danni dei boschi per Istria Veneta. · Le salme delle principesse reali di Francia vengono levate dalla tomba in S. Giusto e trasportate in Francia · Riattivazione della deputazione di borsa come era prima della cessione di Trieste. · Ripristinazione del diritto di patronato dei laici sui benefizi ecclesiastici. |
1815
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· Veglia, Cherso, Lussino vengono staccate dalla Dalmazia ed unite alla provincia del Litorale e propriamente al circolo di Fiume. Castelnovo viene staccato dal Carnio e dato al circolo di Fiume. · Il Dr. de Rossetti pubblica le lue meditazioni sulle franchigie di Trieste. · Il dazio detto dei poveri In Trieste viene applicalo al movimento dei vini dal territorio alla città. · Il governo provinciale di Trieste detta altra legge punitiva pel guasto dei boschi, colla quale si pongono fuor di attività tutte le leggi precedenti. |
1816 |
· Instituzione del regno d’Illiria. |
1817
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· lnstituzione dell'Accademia reale e di nautica in Trieste. · Apertura in Trieste di teatro diurno · Costruzione della lanterna di Salvore illuminata a gas · Il governo austriaco ha Intenzione d’instituire pel litorale una rappresentanza sulla foggia di quella data al regno Lombardo - Veneto; non ha effetto. |
1818 |
· Viene aperta casa di ricovero dei poverelli di Trieste. · Primo battello a vapore tra Venezia e Trieste. |
1819
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· Diroccamento del castel Leone di Capodistria. · Conferma sovrana del titolo di fedelissima alla città di Trieste e dell'uso dell'antico stemma e di bandiera. · Il governo fa pubblicare la raccolta di leggi provinciali pel litorale che comincia coll'anno 1819 e non continua oltre l'anno 1823. · L'erario camerale vende al comune di Trieste l’erbario della città nuova, cioè la percezione del carantano fondiario pei terreni conceduti ad uso di costruzioni private. Il comune assume col reddito i carichi uniti. · D. Giuseppe Mainati pubblica la seconda parte delle cronache del P. Ireneo della croce, proseguendole fino I suoi tempi. · lnstituzione dei gremi farmaceutici nel Litorale. · Abolizione nel Litorale del diritto di martellatura (o bollo) di alberi nei boschi privati per uso della marina di guerra. · Introduzione in Trieste della gabella pel selciato. |
1820
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· Cominciamento di strada diretta da Trieste per Prosecco, che poi viene abbandonata. · Pecchebotto regio fra Trieste e Corfù. · Regolamento per la formazione di nuove saline in Istria. |
1821
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· Si destinano premi annui per la migliorazione delle razze di cavalli e di bovi. · La pesca è confermata agli abitanti del Litorale entro un miglio dalla spiaggia. · Instituzione della direzione delle saline in Istria. · Nuovo regolamento di procedura per l'esazione del dazio vini in Trieste. |
1822
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· Sterramento del palazzo del comune divenuto ozioso per la mancanza di reggimento a comune. Qualche anno più tardi si atterrano le antiche prigioni e La curia criminale per allargare la piazza. · Il tribunale di appellazione per la Stiria e Carinzia è dichiarato tribunale di appellazione per il Litorale. · Fissazione della linea di navigazione pel piccolo cabotaggio di navigli austriaci. · Cessazione di Fiume all'Ungheria. · Offizio provvisorio circolare in Pilino per nove distretti del già circolo di Fiume rimasti all’Illiria. |
1823 |
· Creazione di due posti gratuiti nell'Accademia militare di Neustadt per giovini del Litorale, così nell'Accademia degl'ingegneri militari e nel Teresiano. |
1824 |
· Apertura di bagni minerali in Isola di breve durata. |
1825 |
· Formazione dell'odierno circolo d'Istria; le isole del Quarnero, Castelnovo vi vengono unite, staccati Sesana, Duino, Monfalcone ed Aquileja che passano a Gorizia. Modificazione di qualche distretto. · Miglioramenti nelle saline istriane. · “Mercurio Triestino "giornale mercantile di breve durata. |
1826 |
· lnstituzione in Trieste di ergastolo o cala di reclusione temporanea di vagabondi ed oziosi per occuparli con lavori. · Costruzione in Trieste del Teatro Mauroner. · Instituzione di deputazione comunale per la città di Trieste. · Il genio militare pubblica in Milano la grande carta idrografica dell'Adriatico. |
1827 |
· Formazione in Trieste di orto botanico farmaceutico. Vi si danno lezioni di botanica e fisica. |
1828 |
· La Minerva celebra la festa secolare del porto-franco, e fa coniare medaglia in memoria. · Molino a vapore in Trieste. |
1829 |
· Soppressione delle saline di Zaule e di Muggia. · Archeografo Triestino, raccolta di opuscoli e notizie di Trieste e dell'Istria, edito dal Dr. Domenico de Rossetti. Escono quattro volumi, uno dei quali nell'anno 1837. |
1830 |
· introduzione in Trieste del dazio delle accise. La città se ne esenta mediante averasuale annua. · Si alza in Trieste monumento funebre a Giovani Winkelmann nell'antico cimitero di S. Giusto. |
1833 |
· lnstituzione del Lloyd austriaco in Trieste; Prima sezione destinata alla comunicazione di notizie commerciali. |
1834 |
· Costruzione di lanterna sull'estremità del molo Teresiano di Trieste precisamente sulle fondamenta di antica lanterna dei bei tempi romani. |
1836 |
· Nuovo regolamento per la Milizia territoriale di Trieste, che si forma di un battaglione di fucilieri in quattro compagnie. · Instituzione della società di Navigazione a vapore in Trieste pel Levante e per l'Adriatico, la quale forma la seconda sezione del Lloyd austriaco. |
1838 |
· lnstituzione del corpo dei Pompieri in Trieste. |
1839 |
· lmperatore Ferdinando concede a Trieste il reggimento a comune e proprio statuto municipale. |
1840 |
· lnstituzione della Società triestina di belle arti, destinata a promuovere lo smercio dei lavori di pittura e scultura. · Apertura di scuola popolare pel rione di S. Giacomo in Trieste. · Nuovo regolamento del dazio vini di Trieste. · Navale S. Marco in Trieste. |
1841 |
· Apertura del nuovo ospitale di Trieste. · Apertura in Trieste d'asili di carità per l’infanzia · Costruzione di molo alla foce del torrente maggiore di Trieste. |
1842
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· Instituzione del Monte civico - commerciale, cioè della cassa di risparmio, e della cassa di sconto, garantite dal comune e dalla borsa di Trieste. · Apertura di scuole popolari dotate dal comune. · Il ginnasio tedesco di Capodistria viene trasferito a Trieste. · Instituzione in Trieste di scuola agraria |
1844
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· Attivazione d’imposta sui redditi delle case a Trieste, e delle imposte reali in tutta la provincia sulla base del nuovo catastico. · Ferdinando I e Maria Anna Carolina visitano Trieste. · L'imperatore dona al comune di Trieste il bosco Farneto. |
1846
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· Casa di lavoro forzoso in Gorizia per tutto il Litorale o piuttosto casa di penitenza e di correzione per malviventi sul principio di continua attività fisica e di silenzio. · Il governatore conte Stadion introduce nel Litorale il reggimento a comune, precisando ed applicando la legge Lattermann. · Giornale l'Idria destinato a raccogliere materiali per la conoscenza della penisola istriana. · Stampa degli Statuti Municipali di Parenzo, in testo italiano, come vennero rifatti dopo la perdita degli antichi incendiati nelle guerre coi Genovesi. · Instituzione delle scuole popolari di canto in Trieste con metodo francese, siccome mezzo di migliorare il popolo. · Instituzione in Trieste di scuola di ginnastica per la gioventù. · Instituzione in Trieste del museo zoologico per private liberalità. · Instituzione del monte di pietà in Trieste garantito dal comune. · Instituzione della scuola di lavoro per giovani artisti. |
1847
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· Costruzione in Trieste di due vapori da guerra, con che si rinnova terzo arsenale da guerra. · Lanterna sullo scoglio Porer presso la punta di Promontore. · Costruzione di moli entro il porto di Trieste. · Medaglia coniata in onore del Dr. Domenico de Rossetti dal gabinetto di Minerva. · Pubblicazione di documenti che mostrano le condizioni politiche di Trieste dal secolo decimo in poi, tra i quali v'è la raccolta di tutte le leggi del Portofranco di Trieste per cura del Dr. Kandler. |
1848 |
· Scioglimento del Consiglio municipale di Trieste; vi si sostituisce commissione per rifare La legge municipale, la quale commissione ristabilisce l'antica con modo di elezione popolare. · Instituzione della Guardia Nazionale. |
1849
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· Si dispone la esecuzione di strada ferrata tra Trieste e Lubiana traversando le Vallate della Piuca. Il consiglio di Trieste dona per la strada ferrata gli edifici del macello e della casa dei poveri, la Borsa centomila fiorini · Apertura di ginnasio italiano in Capodistria per liberalità di private persone. · Trieste viene dichiarata città immediata dell’impero austriaco; l'Istria viene unita a Gorizia per formare la provincia del Litorale. A Trieste vengono confermate lo condizioni di emporio e di porto franco. · Pestilenza del colera che miete assai vittime, un quarto della popolazione fugge la travagliata città. Pestilenza forte in Pirano, minore in altre città del Litorale. · Instituzione di altra sezione del Lloyd Austriaco, detta artistica e letteraria. · Instituzione di scuola per la nautica in Rovigno. · Il battaglione territoriale di Trieste è convertito in corpo di bersaglieri, ha armi donate dall'imperatore Ferdinando I. · Scuola pei sordomuti in Trieste per carità privata. |
1850 |
· Costituzione provinciale data alla novella provincia del Litorale colla sede in Gorizia. · Decretazione di governo marittimo per tutto il Litorale austriaco colla sede in Trieste. · Costruzione di nuova chiesa parrocchiale in Trieste nel rione di S. Giacomo. |
Un cimelio medievale è diventato, nel XIX e XX secolo oggetto di contese legate all’italianità di Trieste
Un cimelio medievale è diventato, nel XIX e XX secolo oggetto di contese legate all’italianità di Trieste
Carlo Magno conquista Trieste e l’Istria.
Nel 586 ci fu un armistizio di tre anni tra Re Autari e l’Esarca Smeragdo, ma durò poco.
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