La mobilità è una delle sfide più importanti del nostro tempo, in quanto influisce direttamente sulla qualità della vita, sull’ambiente e sull’economia
L'obiettivo di una città sostenibile è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini nel rispetto dell'ambiente, attraverso la promozione di una mobilità verde, di un'economia circolare e di una governance partecipata. L’auto privata elettrica è la giusta scelta. Il proprietario tipo di un’auto elettrica, europeo, è uomo, di mezza età, ad alto reddito, residente in un centro urbano, con accesso a un parcheggio privato
#sostenibilità, #mobilità
Argomenti trattati Opinioni. Hai o compreresti un’auto elettrica? Il mercato italiano dell’auto elettrica L’aspettativa di vita di un auto elettrica può essere un problema |
Introduzione
“La mobilità costituisce un importante elemento di libertà, di pari dignità sociale, strumento che sottrae all’emarginazione territori e popolazioni, con particolare riguardo alle aree interne. È una missione di cui non va mai sottovalutata la finalità di interesse generale”. È con queste parole che il Presidente della Repubblica ci ricorda il grande valore della mobilità contemporanea, un argomento con tante ricadute, anche sulla vita quotidiana.
Tra le sfide che la mobilità contemporanea deve affrontare, una delle più rilevanti è quella della sostenibilità ambientale. Il trasporto su strada, infatti, è responsabile di una quota significativa delle emissioni di gas serra, che contribuiscono al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. Inoltre, il traffico veicolare è fonte di inquinamento atmosferico, acustico e visivo, che compromette la qualità della vita e della salute delle persone.
Un rapporto ISPRA rivela che il settore dei trasporti contribuisce in maniera importante alle emissioni nazionali di gas serra: nel 2021 il settore ha contribuito complessivamente per il 24.7% rispetto al totale nazionale. La scomposizione del settore dei trasporti per modalità è articolata nel trasporto stradale, che costituisce la fonte maggioritaria di emissioni (92.9% del settore dei trasporti, considerato complessivamente), seguito dalla navigazione (4.4% del totale), dall’aviazione (1.7% del totale), dall’altro trasporto (0.8% ) e dalle ferrovie (0.1%). Per quanto riguarda le ferrovie, in questa sezione vengono contabilizzate unicamente le emissioni dovute alla trazione a gasolio, mentre nella voce «altro trasporto» vengono considerate le pipelines per il trasporto gas. Per quanto riguarda il trasporto su strada, la maggioranza delle emissioni deriva dalle autovetture (65% circa del totale), mentre le emissioni dei veicoli commerciali nel complesso rappresentano circa il 29% delle emissioni, poco meno del 6% delle emissioni è attribuibile a ciclomotori, motocicli e autobus.
Per ridurre l'impatto ambientale della mobilità, una delle soluzioni più promettenti è quella dell'auto elettrica, ovvero un veicolo che utilizza un motore elettrico alimentato da una batteria ricaricabile.
Se da un lato l’auto elettrica ha una buona efficienza nel trasformare l’energia e richiede meno manutenzione, dall’altre ha una scarsa autonomia (l'auto elettrica ha una durata limitata della batteria, che varia da 150 a 500 km a seconda del modello e delle condizioni di guida, mentre l'auto a benzina ha un'autonomia di circa 800 km) e mancanza di infrastrutture.
Il mercato italiano dell’auto elettrica
Restando all’elettrico “puro” (BEV), l’Italia non si smuove dal fondo della classifica dei Paesi europei. Se la Norvegia, con più di 8 BEV su 10 auto immatricolate, continua a rappresentare un unicum irraggiungibile, anche la media europea del 15,7% (considerando UE, Regno Unito, Svizzera, Norvegia e Liechtenstein) sembra fuori portata. Con il suo 4% circa, l’Italia è stata superata, in modo stabile, anche dalla Spagna, nella quale l’elettrico ha superato la soglia psicologica del 5% del mercato automotive.
Analizzando i dati complessivi del 2023, il Nord Est ha fatto da traino, con le sue 24.062 immatricolazioni di auto elettriche, seguito dal Nord Ovest a quota 18.822.
Esiste una paura tra coloro che acquistano e guidano i veicoli elettrici, quella che in inglese viene chiamata “range anxiety”, in italiano letteralmente “ansia da ricarica” o “ansia da autonomia”. È il nome che è stato dato alla paura di non riuscire a trovare una stazione di ricarica per il proprio veicolo elettrico, prima che la batteria si esaurisca
Ma la maggior parte dei possessori di auto elettrica in Italia oggi la ricarica la fa nel proprio garage. Infatti i punti di ricarica domestici nel 2023 hanno superato quota 400 mila, cioè sono dieci volte tanto quelli ad uso pubblico.
I punti di carica domestico hanno avuto una forte spinta grazie ai bonus edilizio ed il bonus colonnine domestiche.
Purtroppo la rete di ricarica ad uso pubblico non è in grado di soddisfare la potenziale utenza che non ha la possibilità di installare delle colonnine private.
Con riferimento alla potenza di ricarica, la situazione della rete italiana possiede:
Punti Slow e accelerata: 43.564 punti di ricarica (86%). In media, i tempi di ricarica in una colonnina slow variano dalle 6 alle 12 ore.
Punti Fast: 4.579 punti di ricarica (9%) dai 10 ai 30 min
Punti Ultra fast: 2.535 punti di ricarica (5%) 10-20 min
Attualmente l’auto elettrica è ancora di “elite”. Infatti, il proprietario tipo di un’auto elettrica, europeo, è uomo, di mezza età, ad alto reddito, residente in un centro urbano, con accesso a un parcheggio privato
I limiti dell’auto elettrica
L'auto elettrica presenta alcuni limiti che ne ostacolano la diffusione su larga scala, tra cui:
- Scarsa autonomia: l'auto elettrica ha una durata limitata della batteria, che varia da 150 a 500 km a seconda del modello e delle condizioni di guida, mentre l'auto a benzina ha un'autonomia di circa 800 km.
- Lungo tempo di ricarica: l'auto elettrica richiede diverse ore per ricaricare completamente la batteria, mentre l'auto a benzina richiede pochi minuti per fare il pieno.
- Scarsa disponibilità di infrastrutture: l'auto elettrica necessita di una rete capillare di stazioni di ricarica, che sono ancora insufficienti e disomogenee sul territorio, mentre l'auto a benzina può contare su una rete consolidata di distributori di carburante.
- Elevato costo di acquisto: l'auto elettrica ha un prezzo di mercato superiore all'auto a benzina, in quanto la batteria rappresenta una componente costosa e tecnologicamente avanzata.
Per superare queste sfide e favorire la transizione verso l'auto elettrica, sono necessari degli interventi sia da parte delle istituzioni che dei produttori e dei consumatori, tra cui:
- Sviluppo di politiche di incentivazione: le istituzioni possono promuovere l'acquisto e l'uso dell'auto elettrica attraverso misure di sostegno economico, fiscale e normativo, come bonus, sgravi, agevolazioni, permessi, ecc.
- Sviluppo di tecnologie innovative: investire nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni che migliorino le prestazioni e riducano i costi dell'auto elettrica, come batterie più capienti, veloci e sicure, motori più potenti ed efficienti, materiali più leggeri e resistenti, ecc.
- Sviluppo di una cultura della sostenibilità: i consumatori adottano comportamenti responsabili e consapevoli che favoriscano la scelta e l'utilizzo dell'auto elettrica.
L’aspettativa di vita di un auto elettrica può essere un problema
Una statistica americana ha evidenziato che il tempo di vita di un’auto elettrica è troppo basso mettendo a rischio anche il mercato dell’usato.
Le statistiche sono:
Vita DIESEL = 14,3 anni
Vita BENZINA = 12,7 anni
Vita ELETTRICHE = 8,8 anni
Vita IBRIDE = 7,1 anni
Va anche tenuto presente che questa statistica non differenzia fra auto che son finite in rottamazione per guasto meccanico e quelle che son finite rottamate dopo un incidente.
Il calcolo è fatto prendendo tutte le automobili di un certo tipo vendute in un determinato anno e si valuta dopo quanti anni la metà di esse sono state rottamate.
Stastisticamente le auto elettriche finiscono rottamate principalmente perché la batteria non tiene più la carica e la sostituzione di essa risulta essere molto più costosa dell'auto stessa.
Anche nelle Ibride la batteria risulta essere il tallone d'Achille, la differenza e` che le Ibride hanno un uso molto più stressante della batteria e questa continua ad esser scaricata e ricaricata parzialmente molteplici volte l'ora durante un viaggio, e ne causa la prematura usura.
L’indagine italiana RADAR SWG
A febbraio 2023 è stata pubblicata un’indagine relativa al gradimento dell’auto elettrica in Italia.
Se, da un lato, un intervistato italiano su tre è favorevole all’auto elettrica, il 45% si dichiara contrario: se l’obiettivo è quello di salvaguardare l’ambiente, in realtà le automobili elettriche non miglioreranno la situazione, in quanto non sono considerate poi così green. Inoltre, si costringono i consumatori a doversi sobbarcare costi più elevati, considerati sia il maggiore prezzo di acquisto dei veicoli elettrici, sia i costi dell’energia necessari alla ricarica.
Si pongono, poi, altre questioni inerenti all’industria automobilistica. Alle aziende è richiesto infatti, un grosso sforzo in termini di investimenti per adeguare la produzione, costi che inevitabilmente andranno a ripercuotersi sul prezzo finale dei veicoli. Le perplessità si fondano quindi soprattutto sul saldo tra i costi da sostenere e il reale beneficio dal punto di vista ecologico. Oltre ai costi, sono i temi legati alle batterie, sia in termini di autonomia e velocità di ricarica, e alla carenza di infrastrutture di ricarica a frenare i dubbiosi.
La domanda e le risposte
Un anno dopo, è stata fatta un’indagine indipendente e NON statistica per valutare se il sentimento è cambiato
I governi stanno spingendo il mercato delle auto elettriche. Hai o compreresti un’auto elettrica? Perché?
L'indagine
La possiedo |
13% |
La comprerei |
13% |
Forse |
7 % |
Non la compro |
67% |
Oltre la metà degli intervistati si sono dichiarati contrari all’acquisto di una auto elettrica.
Le ragioni sono varie.
La carenza di colonnine di ricarica, soprattutto per coloro che vivono in città oppure in condominio
L’autonomia limitata.
Tempi lunghi di ricarica con elevati costi, in particolare l’elevato costo dei Kw alle colonnine veloci che vanificano il risparmio
Attualmente i prezzi indicativi sono: ricarica lenta (fino a 22 kW) Costo medio: 0,40 €/kWh; ricarica veloce (da 22 kW a 50 kW) Costo medio: 0,50 €/kWh; ricarica ultraveloce (oltre 50 kW) Costo medio: 0,70 €/kWh
Il pericolo di incendio delle batterie al litio
Il pericolo di incendio delle batterie al litio è un argomento molto discusso, con diverse opinioni e dati contrastanti. Nonostante la grande diffusione delle batterie al litio, gli incendi rimangono eventi relativamente rari. Secondo diverse stime, l'incidenza di incendi si aggira tra lo 0,0001% e lo 0,002% per le batterie al litio utilizzate in veicoli elettrici.
La Commissione per la Sicurezza dei Prodotti di Consumo degli Stati Uniti ha registrato almeno 25.000 incidenti di incendio o surriscaldamento delle batterie al litio negli ultimi cinque anni. Inoltre, ci sono stati 40 incendi noti negli ultimi anni all’interno di sistemi di accumulo di energia a batteria al litio su larga scala.
Questi incendi possono essere causati da vari fattori, tra cui la scarsa qualità dei prodotti in cui sono inserite le batterie, e possono rappresentare una minaccia significativa per la sicurezza. Pertanto, è importante utilizzare e smaltire correttamente le batterie al litio per minimizzare il rischio di incendi.
Peso eccessivo delle batterie
Sanzioni e penali da pagare in caso di sosta oltre il necessario alle colonnine pubbliche.
In Italia, la sosta oltre il tempo necessario alle colonnine di ricarica pubbliche per auto elettriche può comportare sanzioni e penali. Oltre il termine della ricarica, la sosta è vietata e scattano le sanzioni amministrative, uguali a quelle applicate a chi non ha titolo di sostare. I gestori del servizio di ricarica possono applicare maggiorazioni tariffarie, proporzionalmente più elevate in base al tempo trascorso dopo la fine della ricarica, per disincentivare l’impegno della stazione
Colonnine in Italia ancora insufficienti e mal distribuite.
L’utilizzo di energia proveniente da fonti fossili vanificano le zero emissioni delle auto elettriche. E’ opinione che se tutte le auto circolanti fossero elettriche, la produzione di elettricità nell’immediato futuro assumerebbe dimensioni insostenibili.
Favorisce coloro che vivono in casetta con box e pannelli solari
Preferibile utilizzare auto con accumulo di idrogeno, ed utilizzo di cella a combustibile casalingo. Se poi l'idrogeno prodotti divenisse cospicuo, si può utilizzare direttamente per la caldaia.
Una cella a combustibile è un dispositivo che converte l’energia chimica di un combustibile, tipicamente idrogeno, e di un ossidante, come l’ossigeno, in energia elettrica, calore e acqua, attraverso una reazione elettrochimica anziché un processo di combustione. A differenza delle batterie tradizionali che immagazzinano energia, le celle a combustibile possono produrre energia continuamente finché hanno a disposizione combustibile e ossidante.
Ovviamente non tutti sono contrari. I pro segnalati provengono soprattutto da chi l’auto elettrica ce l’ha già.
Spese per tagliando e meccanico quasi nulle
Le auto elettriche hanno meno componenti meccanici rispetto alle auto a benzina o diesel, quindi richiedono meno manutenzione
Silenziosità e comfort
No Bollo, sconti in assicurazione, sconti autostradali, nessun costo per Area B/C e altre ZTL per auto inquinanti, nessun costo strisce blu, e altri sgravi.
Esenzione bollo. Le auto elettriche sono generalmente esenti dal pagamento del bollo auto per i primi 5 anni dalla data di immatricolazione. Alcune Regioni prevedono l'esenzione anche per gli anni successivi.
Sconti assicurazione. Diverse compagnie assicurative offrono sconti per le auto elettriche, in considerazione del minor rischio di incidenti e furti.
Sconti autostradali dal 10 al 30 %.
In alcune città libera circolazione in ZTL semipedonale.
Le auto elettriche possono accedere liberamente alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) e alle aree B/C, dove sono vietati i veicoli inquinanti.
In molte città, le auto elettriche possono parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu.
Alcune città offrono anche parcheggi riservati gratuiti.
Zero emissioni
Batterie riciclabili e riutilizzabili quasi al 100%
Attualmente, le batterie al litio sono riciclabili fino a circa l'80-90%. Questo significa che la maggior parte dei materiali contenuti nelle batterie può essere recuperata e utilizzata per la produzione di nuove batterie o altri prodotti.
White Paper, VIII rapporto 2024, La mobilità sostenibile e i veicoli elettrici, Repower
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