Il castello medievale di Cordovado era posto a guardia di un guado sul Tagliamento della via Augusta
Il castello medievale di Cordovado è nato sulle vestigia di un castrum romano che era posto a guardia di un guado della via Augusta, su un ramo ora prosciugato del fiume Tagliamento, ai confini del Patriarcato di Concordia Sagittaria di cui era feudo.
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Il fortilizio medievale, probabilmente sorto sul posto di un insediamento preistorico fortificato, diventato successivamente castrum romano, è ben configurato nell’opera di ricostruzione friulana dopo le invasioni degli Ungari per impulso dei vescovi di Concordia (X-XI secolo).
Risulta accertato come ‘castro Cordevadi’ con un atto di investitura del 1276. Nel periodo del vescovo Federico di Prata (1221-1250) era costituito solo di fosse, terrapieni, strutture di legno, spalti e spinate, fu successivamente ampliato e ammodernato tanto è vero che il vescovo Fulcherio (1270-1293) fece costruire una torre di guardia con i mattoni di alcune case abbattute a Portogruaro.
L’antico castello sorgeva nell’area dove ora si trova villa Freschi-Piccolomini, il luogo era cinto da fossato murato con ponte levatoio.
I Vescovi di Concordia fortificarono la corte attorno all’XI-XII secolo e scelsero Cordovado come il più importate castello della pianura, sede di numerosi poteri, civili, militari ed ecclesiastici.
I vescovi di Concordia lo governarono tramite un gastaldo, carica questa attribuita alla famiglia dei Ridolfi che aveva il compito di risiedervi stabilmente, di custodirlo, di difenderlo, di amministrarlo e amministrarvi la giustizia.
Rimasto in piena funzione fino al Quattrocento, dopo il passaggio del Friuli a Venezia il maniero perse la sua funzione militare. Nel frattempo l’insediamento prosperava: nella zona della Pieve di Sant’Andrea esisteva il villaggio rurale, dentro le mura si era sviluppato il borgo di chi coltivava interessi in castello o era al servizio della signoria, e a Nord cresceva il borgo nuovo dei mercanti, notai, possidenti, artigiani.
Verso la metà del XVI secolo divenne proprietà dei conti d’Attimis, poi nel XVIII secolo, sempre per matrimonio la proprietà passò alla famiglia dei conti Freschi di Cucanea.
Di questa famiglia personaggi illustri furono Gherardo, noto intellettuale e famoso agronomo. Egli si interessò alla condizione dei contadini e soprattutto delle donne, ed è proprio per queste ultime che promosse la diffusione del baco da seta, ritenendolo un prezioso mezzo per cercare di emancipare economicamente le donne sole o in difficoltà.
Suo fratello Sigismondo fu uno studioso di alchimia e musicista.
Antonio, figlio di Sigismondo, fu invece un appassionato musicista e compositore. Egli ospitò nella villa un salotto musicale frequentato da molti musicisti dell’epoca. Anche sua moglie Carlotta era una valente pianista ed è a lei che dobbiamo la piantumazione delle prime rose che ancora fanno bella mostra di sé all’interno del parco, una passione che seppe tramandare ai suoi discendenti.
Localizzazione del castello di Cordovado. Clicca sull’immagine per ingrandire
Archeocartafvg. CORDOVADO (Pn). Il castello ed il borgo medievale.
L Quarina, Castellieri e tombe a tumulo in prov di Udine, in “Ce Fastu” Bollettino della S.F.F., Anno XIX – n. 1 – 2 Aprile 1943.
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