Vitale Faier divenne doge nel 1084

(Ritratto del Doge Vitale Falier (stampa) di Nani Antonio - ambito bellunese (sec. XIX) - CC-BY 4.0)

Alla destituzione di Domenico Selvo, Vitale Faier divenne doge nel 1084 e rimase in carica fino alla sua morte

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Selvo dovette rinunciare alla carica ritirandosi in convento e fu sostituito da Vitale Falier (1084).

 

La linea del tempo

(azzurro) Imperatori del Sacro Romano Impero, (giallo) papa in carica, (rosso) margravio di Verona, (arancione) patriarchi di Aquileia, (viola) dogi di Venezia, (verde) patriarchi di Grado, (rosa) duchi di Carinzia. Clicca sull’immagine per ingrandire. (RDM)

Vitale Falier nuovo doge di Venezia

Vitale Falier assunse il potere nel dicembre del 1084, dopo la deposizione di Domenico Silvo. La situazione, soprattutto dal punto di vista estero, era tutt'altro che rosea: i Veneziani erano accorsi in aiuto di Alessio I Comneno che era stato attaccato dai Normanni di Roberto il Guiscardo; dopo alcuni successi iniziali, erano stati duramente sconfitti con pesanti perdite di uomini e navi.

Subito dopo la nomina, inviò degli ambasciatori a Costantinopoli.

L’ imperatore manifestò il bisogno di un ulteriore aiuto contro i Normanni, in cambio promise al doge il titolo di duca di Dalmazia.

I veneziani accettarono la richiesta e iniziarono ad allestire una nuova flotta più numerosa rispetto alla precedente. Passato l’inverno, la flotta riportò una piena vittoria su quella di Roberto d'Altavilla. Roberto decise di assediare Cefalonia ma un morbo decimò le sue truppe. Roberto morì, colpito dal morbo, nel luglio del 1085

I bizantini riconquistarono le terre perdute e i veneziani cedettero per denaro Durazzo.

Per i servigi prestati nella guerra contro i Normanni, Alessio nomino il doge Protosébaste o Principe augusto oltre ad una considerevole somma di denaro.

Inoltre concedeva libero approdo in tutti i porti dell’impero d’Oriente senza che avessero a pagare alcuna tassa per quanto importavano ed esportavano. Donò un buon numero di botteghe, magazzini e terreni, tanto a Costantinopoli quanto a Durazzo ed altrove.

Amalfi, ricca città che aveva una flotta numerosa, aveva molti interessi a Costantinopoli. I privilegi che ottenne Venezia portarono un grave danno ad Amalfi portandola alla decadenza.

In quel periodo anche Pisa e Genova stavano crescendo.

I pisani erano fedeli all’impero. Ad esempio Pisa aveva fornito delle navi a Ottone II nella sua spedizione nell’Italia meridionale. Ottenne ampi privilegi da Enrico IV.

Il doge ed i suoi rapporti con Enrico IV

Il doge doveva mantenere buoni rapporti anche con il Sacro Romano Impero. Nel 1094 mandò i propri ambasciatori a Treviso per incontrare Enrico IV.

L’imperatore confermò le precedenti concessioni e inoltre espresse il desiderio di visitare le isole veneziane approffitando dell’importante cerimonia religiosa della deposizione delle reliquie di San Marco.

In questa occasione Enrico IV omaggiò il popolo veneziano e le politiche istituzionali della repubblica.

La morte di Vitale Falier 

L’ultimo periodo di Falier vede Venezia devastata da una forte carestia, da una violenta bufera che fece gravissimi danni alle isole e da un terremoto che si aggiunse ad un territorio già devastato.

La morte di Falier non rattristò il popolo in quanto gli attribuivano la colpa di non essere stato previdente ed aver lasciato Venezia senza viveri.

Il successore fu Vitale I Michiel, doge dal 1096 al 1102

 

S.Romanin, Storia documentata di Venezia, Tomo 1, 1853



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