Germania e Polonia sono responsabili per oltre la metà delle emissioni da questo tipo di centrali, seguite a stretto giro dal Regno Unito. L'Italia ha ancora 5 impianti attivi

 

Il carbone è ancora un grossa fonte di energia in Europa e il suo sfruttamento serve a produrre circa il 15% dell'elettricità del continente. Eppure il carbone è la fonte fossile più inquinante e le centrali elettriche che lo utilizzano rimangono responsabili di circa un quinto delle emissioni di anidride carbonica (CO2), diossido di zolfo (SO2) e ossidi di azoto (NOx) nell'ambiente. Secondo i dati raccolti nel sito coalmap.eu al momento nell'Unione europea sono attualmente in funzione circa 280 centrali di carbone e più di duecento di queste sono vecchie di trent'anni o più, il che significa che sono più inquinanti e obsoleti. Il carbone in Europa è soprattutto un affare tedesco e polacco:  Germania e Polonia sono responsabili per otre la metà delle emissioni  da questo tipo di centrali, seguite a stretto giro dal Regno Unito.

 

 

 

 

Il carbone è molto pericoloso per la salute delle persone.  Ogni anno, milioni di europei si ammalano e circa 23mila persone muoiono prematuramente a causa dell'esposizione agli inquinanti del carbone.  Gli ossidi di zolfo, gli ossidi di azoto, la polveri fini e il mercurio sono particolarmente dannosi anche per la natura e hanno un costo per gli Stati.

Per combattere gli impatti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferici numerose organizzazioni ambientaliste provenienti da 28 Paesi hanno lanciato la campagna "Europe Beyond Coal", per accelerare l’abbandono del carbone in favore delle energie rinnovabili.

Secondo i calcoli delle associazioni, tra cui figurano anche  Greenpeace e il Wwf, nel 2015 le sole centrali a carbone dell’Ue sono state responsabili di un numero di morti premature stimato in 19.500 persone, nonché di 41 mila casi di bronchite cronica nei bambini. Anche i costi legati agli impatti sanitari sono impressionanti: fino a 54 miliardi di euro nel 2015. Le campagne come quelle di “Europe Beyond Coal” e gli obiettivi climatici imposti da Bruxelles hanno contribuito a far chiudere finora 16 centrali a carbone in Europa, e altre 39 sono in procinto di fermare le proprie attività. Diversi governo, tra cui quelli di Paesi Bassi, Regno Unito, Finlandia, Francia, Portogallo e Italia si sono tutti impegnati ad abbandonare il carbone entro il 2025 o il 2030 e anche la stessa Germania, nelle trattative sulla formazione del nuovo governo, sta prendendo in considerazione un impegno del genere, seppur in maniera molto graduale.

 

 

Il  movimento  Beyond Coal  è una campagna condotta dal gruppo ambientalista  Sierra Club  per promuovere  l'energia rinnovabile al  posto del  carbone.  Il loro obiettivo principale è chiudere le  centrali elettriche a carbone  negli  Stati Uniti , includendo almeno un terzo delle oltre 500 centrali a carbone del paese entro il 2020 e sostituirle con fonti di energia rinnovabili.  La campagna è attiva anche in altri paesi;  per esempio stanno cercando di impedire la costruzione della centrale termica del Kosovo C vicino a  Pristina , in  Kosovo.  Tra gli altri obiettivi vi è quello di tenere il carbone nel terreno, in particolare negli  Appalachi  e nel  bacino del fiume Powder , dove si trova la maggior parte delle riserve di carbone americano  e impedirne l’esportazione.

Nel mese di novembre 2017 è  stata lanciata in Europa  una campagna analoga, denominata  Europe Beyond Coal. Questa campagna è ispirata alla campagna statunitense Beyond Coal ma è indipendente da essa. 

 

 

 

 

 

 

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