Il castrum Buga sul punto strategico del monte di Buja

Probabile sede d'un villaggio neolitico, poi d'un castelliere e quindi dello strategico "Castrum Buga" di epoca romana, la località chiamata "Boga" è documentata per la prima volta nel 792.

 

Il rilievo denominato “Monte di Buia” sorge nell’alta pianura friulana centrale, dominata dalle catene delle Prealpi Giulie e Carniche. Si tratta della più alta delle tre colline che caratterizzano il territorio di Buja, ed è a sua volta costituito da tre cime denominate, da est verso ovest, “Mont di Zoc” (m 322), “San Laurinz” (m 325), “San Bastian” (m 335).

La pieve di San Lorenzo si colloca sull’omonimo colle, al centro del sistema; sull’altura orientale rimangono i resti di un fortilizio medievale (“Cjscjelàt”), mentre su quella occidentale si identifica il sito del castello, presso cui sorgeva la demolita chiesetta di San Sebastiano.

Le più antiche tracce di un insediamento umano si localizzano in località “Pidicuel”, un avvallamento sito tra le pendici meridionali del Monte e la collina dei Pravìz. Nel corso dei decenni in questa zona sono stati recuperati, durante lavori agricoli, centinaia di utensili in selce (attrezzi, grattatoi, raschiatoi, bulini. lame, frecce…), frammenti di ceramica e materiali edilizi che rimandano ad un insediamento preistorico. Si ha anche notizia di ulteriori ritrovamenti di simili oggetti litici nei terreni arativi presso Buja.

Un secondo e più recente stanziamento è stato individuato presso l’estremità occidentale di Monte, in località Vals, a 277 m slm, in posizione sovrastante la valletta di Pidicuel. Qui, tra la fitta vegetazione, si individuano i resti di un castelliere di forma pressappoco quadrangolare. La tipologia della struttura difensiva, insieme con alcuni reperti provenienti dalle vicinanze, collocherebbe il castelliere di Vals nell’età del Bronzo.

Riguardo il periodo romano, la presenza umana sul colle è attestata sin da epoca repubblicana.

Nel 792 si cita il castello di Buja in quanto  Carlo Magno concedeva la chiesetta castellana di S. Lorenzo (ecclesia  sancti Laurentii), posta entro la cinta dell'antico maniero, al patriarca Paolino II.

Il castello di Buia è invece esplicitamente citato nel diploma ottoniano di Verona dell'11 Giugno 983 in cui l'imperatore Ottone II confermava al patriarca Rodoaldo il possesso del fortilizio unitamente ad altri quattro castelli: Fagagna, Braitan, Gruagno e Udine.

Delle fortificazioni medievali che inglobarono il Monte di Buja, ricordato già a partire dal X secolo come castellum, rimangono pochi resti che, insieme con le fonti documentarie, consentono una sommaria ricostruzione dell’evoluzione del complesso difensivo, le cui origini si vorrebbero far risalire già al periodo romano.

Durante i secoli XIII e XIV la gastaldia di Buia ebbe vita travagliata. Nel 1265 risulta conferita ai Tricano (Arcano), in séguito passa ai Villalta, ai Varmo, ai Savorgnano, ai Prampero e da questi al patriarca Gastone della Torre.

Divenuta feudo della Chiesa d'Aquileia, nel 1341 il patriarca Bertrando di Saint Geniès concede la gastaldia a Vicardo di Colloredo. Il castello, oggetto di molteplici assedi, dopo la conquista veneziana ritornò ai Savorgnan che lo mantennero fino al 1797.

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