Gli Iapodi hanno conosciuto il loro periodo di massimo sviluppo e di espansione territoriale tra l'VIII ed il IV secolo a.C.
Gli Iapodi crearono una civiltà forte nelle valli montane, sfidati dai Liburni.
Nelle valli montane dell'attuale Croazia e Slovenia, gli Iapodi costruirono una civiltà forte e indipendente. Tra l'VIII e il IV secolo a.C., il loro dominio si estese, ma dovettero affrontare continue sfide, soprattutto con i Liburni, che ambivano ai loro ricchi pascoli montani.
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Gli Iapodi: un popolo tra monti e foreste, custodi di antiche tradizioni
Territorio degli Iapodi
Nel cuore dell'entroterra adriatico orientale, tra i fiumi Kupa e Una, viveva un popolo: gli Iapodi.
Le loro origini si perdono nella notte dei tempi. Le ricerche archeologiche suggeriscono un legame profondo con i primi Pannoni e Illiri, popoli antichi che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia di questa regione.
La prima menzione scritta riguardante tribù illiriche Iapodi di Hekataios risale ai navigatori greci del VI secolo a.C.. Sono descritti da Strabone come una razza mista di Celti ed Illiri, che utilizzavano armi celtiche e tatuaggi, che si cibavano soprattutto di miglio e farro; tuttavia, la tesi di Strabone sulla provenienza celtica-illirica degli Iapodi non è confermata dall'archeologia. Gli Iapodi esistevano almeno dal IX secolo a.C., mentre l'influenza celtica raggiunse la regione nel IV secolo a.C., quando gli Iapodi erano in declino. L'evidenza archeologica dell'influenza della cultura tipica celtica è supportata solo dalla zona di contatto fra gli Iapodi e i Celti Taurisci lungo la valle del fiume Kupa (ora il confine sloveno-croato). Altrove, e in particolare nel principale territorio iapodico degli altopiani Lika, in Croazia, i manufatti celtici ritrovati sono scarsi e spiegabili solo dagli scambi commerciali
Gli Iapodi occupavano l'interno della regione adriatica orientale, a nord del territorio dei Liburni e ad est della Penisola istriana, nel triangolo compreso tra i fiumi Colapis (Kupa) ed Oineo (Una) e la catena montuosa del Mons Baebius (Alpi Bebie) che li separava proprio dai Liburni costieri.
Il loro territorio copriva quindi l'entroterra centrale della moderna Croazia e la valle del fiume Una in Bosnia ed Erzegovina. Secondo la documentazione archeologica, gli Iapodi hanno stanziato in questi territori per più di un millennio a partire dal IX secolo a.C.. La documentazione archeologica conferma la loro presenza in questi paesi almeno a partire dal IX secolo a.C. e per più di un millennio. La documentazione antica scritta su di loro è tuttavia più scarsa rispetto alle popolazioni costiere adiacenti (Liburni, Dalmati, ecc.) che hanno avuto contatti marittime più frequenti con gli antichi Greci e Romani.
Territorio degli Iapodi. La popolazione degli Iapodi (40 a.C.)(fonte Cristiano64)
Gli Iapodi: un popolo tra monti e foreste, custodi di antiche tradizioni
Un popolo che viveva in simbiosi con la natura, tra le fitte foreste e le cime delle montagne.
La loro vita quotidiana era scandita dai ritmi della terra: coltivavano cereali, legumi e viti, raccoglievano frutti selvatici e bacche, e si dedicavano all'allevamento di animali. La caccia e la pesca completavano il quadro di una comunità autosufficiente, legata indissolubilmente al proprio territorio.
Gli insediamenti iapodi, arroccati sulle colline, ospitavano comunità numerose (400-3000 abitanti). La metallurgia, un'arte antica, si fondeva con le influenze celtiche, dando vita a manufatti unici. La società, semplice e ben strutturata, comprendeva guerrieri, agricoltori, pastori, minatori e artigiani del metallo.
La cultura iapoda era un mosaico di influenze diverse, un crocevia di tradizioni pannoniche, illiriche, greche e romane. L'arte si esprimeva in decorazioni metalliche e ambra lavorata, testimonianze di una creatività ancestrale. La lingua, avvolta nel mistero, ci sussurra echi di antiche tribù illiriche e pannoniche, attraverso toponimi e iscrizioni funerarie.
La lingua prima della conquista romana è in gran parte sconosciuta: le uniche indicazioni disponibili sono toponimi ed iscrizioni nelle necropoli di epoca romana. Queste scarse indicazioni suggeriscono che la lingua iapodica possa essere correlata con altre tribù dell'Illiria e della Pannonia. Durante la loro indipendenza, gli Iapodi sembrano essere stati completamente analfabeti, dato che non hanno lasciato iscrizioni anteriori all'arrivo dei Romani.
Insediamenti
Gli insediamenti degli Iapodi erano posizionati su alture e colline. Erano dotati di larghi muri a secco, costruiti con pietre e terriccio. Un insediamento tipico fu costruito sulla riva del fiume Una e si compone di sojenice, ossia palafitte sorrette da pali di rovere.
Religione e culti
Tracce di vita religiosa degli Iapodi possono essere approfonditi attraverso le cerimonie funebri, i culti (erano politeisti), i simboli e i manufatti. Le cerimonie di sepoltura includevano sia la sepoltura del corpo nel terreno sia la crematura. Si ritiene che seppellire il defunto fosse un rituale iapodico, mentre la crematura sarebbe stata importata da altre culture.
Struttura sociale
Fin dagli albori, la società iapodica mostra un alto livello di struttura sociale. Tutto veniva pianificato accuratamente: i muri di protezione, la disposizione delle abitazioni, i sentieri e le strade all'interno di un’area in precedenza delimitata… Questi schemi di pianificazione e organizzazione suggerirebbero l’esistenza di alcune forme di governo condiviso e di strutture protourbane, soprattutto negli insediamenti più grandi e nei villaggi sojenica (su palafitte)che sono considerati strutture protourbane.
Cultura
I manufatti creati dagli Iapodi possono essere identificati a seconda dei materiali utilizzati per la produzione: argilla, ceramica, bronzo, giada, vetro, pietra e raramente argento. Le tecniche utilizzate nella produzione di questi oggetti includono la scultura, la modellatura e la colata. Creavano oggetti di uso quotidiano e oggetti raffiguranti uomini e animali. I manufatti in argilla e in pietra sono peculiari della valle del fiume Una e non sono stati rinvenuti in altri siti archeologici degli Iapodi. I manufatti rinvenuti - e alcuni simboli puramente geometrici - sono le uniche fonti rimaste del mondo così complesso di idee religiose e credenze degli antichi Iapodi.
La Società Iapodica: Struttura e Organizzazione
La società iapodica, antica popolazione indoeuropea che abitava l'area tra l'attuale Croazia e Slovenia, presentava una complessa organizzazione tribale. Questo tema esplorerà la struttura sociale, la suddivisione in tribù e la presenza di figure di leadership all'interno della società iapodica.
La società iapodica era suddivisa in diverse tribù, ognuna delle quali aveva il controllo su specifiche aree geografiche. Tra le tribù più note si annoverano i Moentini, gli Avendeatae, gli Arupini, i Poseni e i Metulini. Questa suddivisione in tribù rifletteva un'organizzazione sociale decentralizzata, dove ogni tribù manteneva una certa autonomia nella gestione delle proprie terre e risorse.
A differenza di altre società antiche che presentavano una struttura politica centralizzata con un re o un sovrano, la società iapodica sembra essere stata caratterizzata da una leadership più diffusa e locale. Le tribù erano probabilmente governate da capi locali o leader tribali che esercitavano l'autorità all'interno del proprio gruppo. Questi leader avevano il compito di guidare la tribù nelle decisioni politiche, militari ed economiche, mantenendo l'ordine e la coesione all'interno della comunità.
Fonte. Nacionalni Park Una
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