Gli ultimi dieci anni hanno portato un diffuso avanzamento sul fronte dell’istruzione inclusiva, ma l’Italia e ancora agli ultimi posti in Europa per numero di laureati, tasso di abbandono e competenze.
Il Goal 4 si occupa del tema della istruzione di qualità, fattore rilevante per migliorare la vita delle persone e rendere attuabile uno sviluppo sostenibile. I target da monitorare riguardano diverse dimensioni: l’accesso per tutti all’istruzione di ogni ordine e grado (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria e terziaria), la qualità dell’istruzione impartita, il possesso delle conoscenze e delle competenze per l’occupazione e per lo sviluppo sostenibile; l’eliminazione delle disparita di genere nell’istruzione e la parità di accesso per i più vulnerabili; il monitoraggio delle strutture scolastiche, in modo che siano adatte alle esigenze di tutti.
Nel mondo
Nonostante i notevoli progressi compiuti nell'accesso all'istruzione e nella partecipazione negli ultimi anni, nel 2017 262 milioni di bambini e ragazzi di età compresa tra 6 e 17 anni non avevano ancora frequentato la scuola e oltre la metà dei bambini e degli adolescenti non soddisfa gli standard minimi di competenza in lettura e matematica. I rapidi cambiamenti tecnologici presentano opportunità e sfide, ma l'ambiente di apprendimento, le capacità degli insegnanti e la qualità dell'istruzione non hanno tenuto il passo. Sono necessari sforzi rifocalizzati per migliorare i risultati di apprendimento per l'intero ciclo di vita, specialmente per donne, ragazze e persone emarginate in contesti vulnerabili.
In Italia
Gli ultimi dieci anni hanno portato un diffuso avanzamento sul fronte dell’istruzione inclusiva, ma l’Italia e ancora agli ultimi posti in Europa per numero di laureati, tasso di abbandono e competenze.
Il tasso di abbandono e salito per il secondo anno consecutivo e si attesta, nel 2018, al 14,5%. Permangono consistenti differenze territoriali a svantaggio del Mezzogiorno e dei maschi. In Italia, il 27,9% di giovani 30-34enni possiede un titolo terziario ed e stato raggiunto l’obiettivo nazionale previsto da Europa 2020 (il 26-27%), anche se con importanti differenze territoriali e di genere. Per le donne la quota delle 30-34enni laureate e del 34%, mentre per gli uomini e del 21,7%.
Ogni bambino e ragazzo ha diritto ad apprendere, formarsi, sviluppare le sue capacita, le sue competenze e le sue aspirazioni nel modo più proficuo possibile e con le migliori opportunità; quando questo diritto non e garantito, il minore si trova in una condizione di povertà educativa e sconta una mancanza di opportunità, che incide fortemente e negativamente sulla sua crescita.
In Italia, la quota di ragazzi iscritti al terzo anno delle scuole secondarie di primo grado che non raggiungono la sufficienza (low performer) nelle competenze alfabetiche e il 34,4%, in matematica del 40,1%.
Percentuale di studenti di III classe della scuola secondaria di primo grado che non raggiungono il livello di sufficienza per le competenze alfabetiche e numeriche per regione, ripartizione, genere e nazionalità. Anno 2018
Un’evidenza ancora più marcata delle disuguaglianze che si vengono a creare per le differenti opportunità di accesso e la forte differenza nelle competenze dei ragazzi nati in Italia da genitori italiani (nativi), rispetto agli stranieri di prima e di seconda generazione. Il 67,7% dei ragazzi che non sono nati nel nostro paese non raggiungono la sufficienza alfabetica e il 61,3% quella numerica.
Agli studenti della terza classe delle scuole medie inferiori e stata introdotta una prova di inglese, articolata in due parti: una di comprensione dell’ascolto e una di comprensione della lettura.
Percentuale di studenti di III classe della scuola secondaria di primo grado che non raggiungono il livello di sufficienza di lettura (reading) e di ascolto (listening) in inglese per regione, ripartizione, genere e nazionalità. Anno 2018
In entrambe le prove, conseguono un punteggio significativamente insufficiente con maggiore frequenza gli studenti della Calabria, della Sicilia e della Campania, mentre i ragazzi delle province di Trento e Bolzano, del Friuli-Venezia Giulia e della Lombardia ottengono un punteggio migliore
Tra gli studenti delle seconde classi delle scuole superiori di secondo grado, il 33,5% non raggiunge un livello sufficiente nelle competenze alfabetiche e il 41,6% in quelle numeriche.
Le differenze regionali sono ampie. Gli studenti del Nord sono meno carenti, sia in lettura sia in matematica, gli studenti del Centro si posizionano nei livelli medi nazionali e gli studenti del Mezzogiorno presentano particolari mancanze soprattutto in matematica
L’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione è aumentata negli ultimi 2 anni
Il tasso di abbandono e salito per il secondo anno consecutivo e si attesta, nel 2018, al 14,5%. Permangono consistenti differenze territoriali a svantaggio del Mezzogiorno e dei maschi.
Friuli Venezia Giulia
Tra le migliori regioni italiane.
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