Tra le più importanti arterie stradali dell’Italia settentrionale in epoca romana: la via Annia

Tra le più importanti arterie stradali dell’Italia settentrionale in epoca romana, la via Annia collegava centri di rilevanza strategica e commerciale dell’area alto adriatica, solcando un territorio dominato da paludi e fiumi, intrecciati a campi coltivati.

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La strada fu costruita nell’avanzato II secolo a.C. per opera di un magistrato appartenente alla gens Annia, il console Tito Annio Lusco, che aveva guidato il secondo contigente coloniario ad Aquileia, oppure il pretore Tito Annio Rufo. Oltre a uno scarto cronologico (153 a.C., oppure 131 a.C.). Chi sposa la seconda ipotesi ritiene che l’Annia sia nata come diretto prolungamento della via Popillia (Rimini-Adria) fino ad Aquileia, passando per Padova e Altino.

All’uscita di Padova, la strada raggiungeva la stazione di Ad Duodecimum, identificata in Sambruson di Dolo, e proseguiva lungo l’attuale laguna di Venezia, con le stazioni di Ad Portum e Ad Nonum. La via proseguiva e raggiungeva Altinum (Altino). In epoca romana, Altino era un centro portuale di grande rilevanza commerciale.

Il tracciato della via Annia toccava poi la colonia di Iulia Concordia, oggi Concordia Sagittaria, dove si inseriva la via Postumia, dopo aver attraversato l’intera area padana.

Tra Concordia e Aquileia l’Itinerarium Burdigalense cita la presenza di due stazioni di sosta: mutatio Apicilia (Latisana) e Ad Undecimum (Chiarisacco - San Giorgio di Nogaro).

La stazione di sosta denominata mutatio Apicilia, posta a 9 miglia da Concordia, era destinata al cambio dei cavalli ed era a ridosso dell’attraversamento del fiume Tagliamento, menzionato dagli autori antichi con il nome di Tiliaventum Minus.

L'arteria consolare correva a poca distanza da un articolato complesso produttivo alla produzione di laterizi di mattoni, coppi e tegole (tra la fine del I secolo a.C. e il I secolo d.C) che è stato riportato alla luce nel 2007 nell'ambito dei lavori per la realizzazione del nuovo casello autostradale di Ronchis.

La strada concludeva il suo percorso ad Aquileia, la città che rappresentava un fondamentale crocevia tra Mediterraneo ed Europa balcanica e continentale. Il suo imponente porto fluviale, infatti, si connetteva all’Adriatico e il ricco sistema stradale in cui era inserita garantiva collegamenti con i grandi centri a nord e sud del Po ma anche verso la parte nord-orientale dell’impero, quindi con le principali città del Norico e  dell’Istria.

La via Annia. Clicca sull'immagine per ingrandire.

 

La via Annia

Per Antiche vie, Progetto PArSJAd/Parco Archeologico dell’Alto Adriatico

 

 



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