La corsa ai minerali abissali riaccende il dibattito tra economia e ambiente: rischi elevati per gli oceani spingono verso riciclo e soluzioni sostenibili
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Il dibattito globale tra interessi economici e sostenibilità ambientale
La decisione di accelerare le autorizzazioni per l'estrazione mineraria abissale (DSM) ha riacceso il dibattito internazionale sulla protezione degli ecosistemi marini. Mentre la crescente domanda di minerali strategici spinge verso lo sfruttamento dei fondali oceanici, le preoccupazioni ambientali legate alla distruzione degli habitat e all'inquinamento aumentano. Studi recenti suggeriscono che i rischi del DSM superano i potenziali benefici, promuovendo un urgente passaggio a strategie di economia circolare come il riciclo e l'estrazione urbana per soddisfare la domanda di risorse in modo più sostenibile e ridurre la pressione sugli oceani.
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Trump accelera l'estrazione mineraria oceanica: allarme ambientale globale
Il presidente Donald Trump ha firmato un'ordinanza esecutiva il 24 aprile 2025, che impone alla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) di accelerare le autorizzazioni per l'estrazione mineraria nei fondali oceanici. Questa mossa ha scatenato una forte reazione da parte delle organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo.
Le preoccupazioni principali riguardano i potenziali danni alla biodiversità marina e all'equilibrio ecologico degli oceani. Gli esperti avvertono che l'estrazione mineraria nelle profondità oceaniche potrebbe distruggere habitat marini critici e compromettere la capacità degli oceani di assorbire il carbonio, aggravando il riscaldamento globale.
La zona Clarion-Clipperton, nel Pacifico settentrionale, è un obiettivo primario per le compagnie minerarie, data la sua ricchezza di minerali essenziali come nichel, cobalto e manganese. Questi minerali sono cruciali per le industrie tecnologiche e militari. La competizione globale per il controllo di queste risorse è in aumento.
Aziende come la Metals Company, con sede in Canada, hanno già espresso il loro interesse per l'estrazione nella zona. La società afferma di voler "estrarre noduli ricchi di minerali preziosi per alimentare le forniture americane", sostenendo allo stesso tempo un impegno per la protezione dell'ambiente marino.
Tuttavia, le organizzazioni ambientaliste rimangono scettiche, sottolineando i rischi significativi per la pesca, la ricerca oceanografica e la navigazione. La decisione di Trump ha riacceso il dibattito internazionale sulla necessità di bilanciare lo sviluppo economico con la protezione degli ecosistemi marini.
Analisi scientifica dei rischi associati all'estrazione mineraria in acque profonde
Un recente studio ha condotto una valutazione approfondita dei potenziali rischi e benefici derivanti dall'attività di estrazione mineraria in acque profonde (DSM). I risultati indicano un aumento generalizzato dei rischi in uno scenario "Con DSM".
In particolare, i fattori ambientali mostrano una vulnerabilità accentuata delle zone costiere, con un incremento del 13%. I rischi sociali evidenziano un aumento compreso tra l'8% e l'11%, includendo problematiche quali violazioni legali, limitazioni dei diritti di partecipazione, inefficacia dei controlli e danni alla reputazione. I rischi economici, quali inadempienze contrattuali, assenza di tutele specifiche, lacune nei fondi di assistenza economica e conflitti tra molteplici stakeholder, mostrano un incremento dell'11%.
I rischi che la DSM pone agli ecosistemi marini abissali sono considerati significativamente elevati, tanto da suggerire la necessità di riconsiderare l'opportunità di perseguire tale attività. Lo studio propone l'adozione di modelli di economia circolare come alternative valide per mitigare i rischi ambientali, sociali ed economici. Gli analisti raccomandano l'implementazione di politiche che incentivino pratiche circolari, promuovendo il recupero delle risorse.
Lo studio sostiene una transizione verso strategie di economia circolare, come il riciclaggio avanzato e l'estrazione mineraria urbana, che rappresentano alternative sostenibili alla DSM. Questi approcci possono ridurre l'esposizione al rischio per tutte le parti coinvolte, attenuando le incertezze ambientali ed economiche associate alle attività estrattive in acque profonde.
L'estrazione mineraria dai fondali marini profondi: una minaccia ambientale
Negli ultimi anni, l'estrazione mineraria dai fondali marini profondi (DSM) è emersa come una seria minaccia per l'ambiente. Questa pratica, che mira all'estrazione di risorse preziose come nichel, rame, cobalto e manganese direttamente dagli abissi oceanici, solleva crescenti preoccupazioni riguardo al suo impatto sugli ecosistemi marini.
La spinta verso la DSM è alimentata dalla crescente domanda globale di materiali cruciali per la transizione energetica e tecnologica. Batterie per veicoli elettrici, pannelli solari e dispositivi elettronici dipendono da questi minerali, la cui estrazione terrestre spesso comporta problematiche ambientali e sociali. Si stima che alcune zone dei fondali oceanici, come la Clarion-Clipperton nel Pacifico settentrionale, possano contenere riserve minerarie superiori a quelle terrestri conosciute.
Nonostante le promesse di operazioni sostenibili, gli effetti a lungo termine della DSM rimangono in gran parte sconosciuti. Gli scienziati avvertono del potenziale per danni irreversibili agli ecosistemi marini, sottolineando una serie di gravi rischi:
- Distruzione degli habitat: I fondali oceanici ospitano ecosistemi complessi e fragili, molti dei quali rimangono inesplorati. L'uso di macchinari pesanti per l'estrazione mineraria distruggerebbe questi habitat, mettendo a rischio la sopravvivenza di specie marine uniche.
- Inquinamento da sedimenti: Le operazioni minerarie generano enormi quantità di sedimenti che si disperdono nell'acqua, compromettendo la qualità dell'ambiente marino e danneggiando la fauna selvatica.
- Interruzione del ciclo del carbonio: Gli oceani svolgono un ruolo fondamentale nell'assorbimento dell'anidride carbonica, contribuendo a mitigare il cambiamento climatico. La distruzione dei fondali marini potrebbe ridurre significativamente questa capacità, aggravando il riscaldamento globale.
- Impatti sulla pesca e sulla navigazione: Le attività minerarie potrebbero interferire con la pesca commerciale e la sicurezza della navigazione, causando potenzialmente conflitti economici e geopolitici.
L'urgenza di proteggere questi ecosistemi unici e vitali richiede una moratoria sulla DSM e lo sviluppo di alternative sostenibili per l'approvvigionamento di minerali.
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Alam L, Pradhoshini KP, Flint RA, Sumaila UR (2025) Deep-sea mining and its risks for social-ecological systems: Insights from simulation-based analyses. PLoS ONE 20(3): e0320888.
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