Il progetto SuberSkin di BIOSOST è sicuramente vincente dal punto di vista dell’opportunità imprenditoriale, in quanto utilizza scarti della lavorazione del caffè e del sughero per ottenere un materiale termicamente ed acusticamente isolante con ottime prestazioni e costi di lavorazione molto bassi, nel totale rispetto dell’ambiente.

 

 

 

Tutto questo rende il progetto appetibile a qualunque imprenditore che voglia investire per avere un ritorno economico in tempi brevi. L’idea però è altrettanto (se non ancora di più) interessante per i risvolti che porta dal punto di vista della comunicazione e del marketing. Al di là delle sue caratteristiche tecniche, il prodotto SuberSkin è vincente per le opportunità comunicative che porta con sé: un prodotto naturale, ecologico, compatibile con l’ambiente, ma anche un’opportunità per unire marchi celebri, per apportare elementi comunicativi legati alla green e alla blue economy a aziende che, pur trattando prodotti di origine naturale, non sempre sono rigorosamente connesse al rispetto dell’ambiente. Spesso infatti i cicli produttivi di prodotti anche di origine naturale non sono a basso impatto ambientale, vuoi per le caratteristiche intrinseche delle lavorazioni, vuoi per l’antiquata concezione con cui sono stati implementati (il che può anche significare semplicemente una decina di anni).

L’opportunità di unire prodotti con marchi ad alta visibilità (come il caffè) con prodotti di alto valore aggiunto (come il vino) può rendere appetibile il progetto anche per aziende che abbiano solo la necessità di “rinfrescare” la loro immagine entrando in un ciclo virtuoso del mercato dell’anidride carbonica: diventare partner di fornitura di BIOSOST significa infatti ridurre l’impatto dal punto di vista del “carbon footprint” del proprio prodotto, comunicando una politica imprenditoriale vicina all’ambiente che spesso non collima perfettamente con la comunicazione strutturata di un brand aziendale legato ad altre parole chiave.

SuberSkin è dunque un’opportunità per gli imprenditori di comunicare un messaggio moderno (per non dire trendy) legato al proprio prodotto, anche quando questo sia molto lontano dagli isolanti termoacustici per l’edilizia (come lo sono il mercato del caffè, del sughero o del vino). L’opportunità di legare un brand del settore food & beverage con l’ambiente, attraverso una connessione legata ai concetti della blue economy è argomento difficile da comunicare, ma può essere il punto chiave per l’ingresso nel mercato del prodotto, con benefici innegabili per tutti gli attori coinvolti.

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