Theo Jansen si definisce “scultore cinetico” ma la sua arte va oltre ogni definizione. Le sue creazioni si pongono al confine tra arte e progettazione ingegneristica, tra biologia e poesia, innovazione tecnologica e forza della natura.
L’abilità di Jansen è costruire enormi creature in grado di camminare nel vento. Una nuova “specie animale”: le Strandbeest (animali da spiaggia). Simili a grossi insetti, o a scheletri da museo di paleontologia. A metà tra le creature di un film di fantascienza e le macchine volanti di Leonardo, e tra le invenzioni di Gondry nell’Arte del Sogno e la robotica.
Dispositivi semplici nel loro concetto, molto complessi nella loro attuazione, le creature di Jansen riescono a camminare sulle spiagge sfruttando l’energia del vento. Per costruirle Jansen connette e articola sottili tubi gialli in PVC, di quelli usati in elettrotecnica per la canalizzazione dei cablaggi degli impianti elettrici, e li tiene insieme con nastro adesivo, elastici, fascette serrafili. A questi materiali si aggiunge l’impiego di bottiglie di plastica riciclati, tela, bastoni di legno e persino pallet.
Jansen ama liberare le sue creature sulle spiagge e se i suoi primi modelli, più semplici, erano dipendenti dalla presenza del vento, le nuove creazioni seguendo le regole dell’evoluzione delle specie viventi, si sono migliorate. Hanno assunto forme di omeostasi, con la capacità di immagazzinare l’energia eolica in bottiglie, per garantirsi l’autonomia in assenza di vento. Inoltre, grazie ad alcuni sensori riescono ad avere delle rudimentali abilità percettive dell’ambiente esterno e a modificare di conseguenza il proprio comportamento.
Jansen ha lasciato i suoi studi di fisica all’Università per dedicarsi alla pittura, ma non ha assolutamente dimenticato quanto ha imparato, i suoi progetti nascono proprio dall’incontro del suo genio artistico con le sue qualità di ingegnere e fisico.
Jansen, in uno spot per BMW che lo vede testimonial insieme alle sue creazioni, afferma: “i confini tra arte e ingegneria esistono solo nelle nostre menti”.
E guardando camminare le sue affascinanti Strandbeest sulle rive del mare, mosse soltanto dalla forza del vento e dei sogni, non possiamo che dargli ragione.