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Potrebbe essere una semplice scheggia di legno rivestita di stagno la prossima promessa dello stoccaggio energetico efficiente, di lunga durata, rispettoso dell’ambiente e dalle dimensioni ridotte.

 

 

I singoli componenti sono mille volte più sottili di un foglio di carta e al posto del litio è stato usato il sodio, meno inquinante. L'idea non è nuova: all'Università delle Scienze di Tokyo ci avevano già pensato, ma non in associazione con il legno.

Il sodio tuttavia non archivia energia in modo efficiente quanto il litio, quindi non si possono comporre batterie talmente piccole da stare in un telefono cellulare . Però il basso costo di realizzazione e l'impiego di materiali comuni la rendono una valida alternativa al litio per memorizzare grandi quantità di energia in una sola volta, come avviene per esempio con l'energia solare in una centrale elettrica.

Liangbing Hu, Teng Li e il loro team hanno scoperto che le fibre di legno sono abbastanza flessibili da permettere di realizzare batterie agli ioni di sodio che vantino oltre 400 cicli di ricarica. A conti fatti si tratta di un risultato ragguardevole dal momento che i dispositivi al sodio al contrario di quelli al litio, non sono ancora in grado di stoccare efficientemente l’elettricità. I materiali a basso costo e la compatibilità ambientale ne fanno però un’opzione appetibile.

 "L'ispirazione è arrivata dagli alberi", ha detto Hu, assistente alla cattedra di Scienza dei Materiali. "Le fibre di legno che compongono un albero trattengono acqua ricca di minerali, quindi sono ideali per la memorizzazione di elettroliti liquidi".

 


 

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