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Secondo i dati raccolti dall’Eia, l’Agenzia informazioni dell’Energia statunitense, le riserve mondiali di petrolio e gas di scisto sono di gran lunga superiori a quanto finora stimato, e sono tali da garantire la copertura di un intero decennio di consumi di petrolio.

 

 

Le nuove stime derivano da studi geologici più aggiornati e completi. Un’affermazione tanto importante da meritare l’apertura oggi del Financial Times: queste riserve rappresentano il 10% della totalità di petrolio tecnicamente estraibile nel mondo e il 32% del gas. Queste riserve andrebbero ad aggiungere 345 miliardi di barili di greggio alle riserve globali, facendo salire il totale a 3.357 miliardi di barili. Per quello che riguarda il gas, l’incremento corrisponde al 32% del totale sinora stimato.

Le riserve di petrolio di scisto si concentrano in un pugno di paesi, primo fra tutti la Russia, seguita Stati Uniti, Cina, Argentina e Libia. Quelle di gas di scisto invece si concentrano in Cina, Argentina, Algeria, Usa, Canada e Messico. Attualmente “solo gli Usa e il Canada sono in grado di produrre petrolio e gas di scisto in quantità commerciali”, sottolinea lo studio dell’Eia, un organo del Dipartimento energia americano, che ha analizzato 41 paesi. Grazie alla cosiddetta “rivoluzione dello scisto” e alle tecnologie combinate della fratturazione idraulica (fracking) e delle perforazioni orizzontali, il petrolio e il gas di scisto rappresentavano l’anno scorso il 29% della produzione americana di greggio e il 40% di quella di gas.

 

E’ notizia del 12 luglio 2013 che l'Aie, l'Agenzia internazionale dell'Energia, ha alzato le stime sulla domanda mondiale di petrolio per quest'anno a 90,8 milioni di barili al giorno. Per il 2014 l'Agenzia nella prima stima indica un aumento dei consumi di 1,2 milioni di barili rispetto al 2013 a un nuovo livello record di 92 milioni di barili giornalieri per effetto del miglioramento atteso della crescita economica mondiale.

Il boom dello shale oil (e shale gas) negli Usa sta provocando un forte aumento produttivo nei Paesi esterni al cartello Opec (quello dei Paesi esportatori) che contribuirà a soddisfare la crescita dei consumi mondiali. Per contro rischia di ridimensionarsi sensibilmente la domanda di greggio Opec.

Sempre dal lato dell'offerta, l'Aie prevede che la produzione nordamericana salirà nel 2014 di circa un milione di bg; altri incrementi nell'output verranno registrati in Paesi quali Brasile e Kazakhstan. E se i prezzi resteranno agli attuali livelli – sottolinea l'Agenzia – le estrazioni potrebbero sperimentare ulteriori accelerazioni soprattutto in Russia, negli Stati Uniti, Canada e Brasile.

Sul fronte della domanda, la Cina resterà "il motore" della crescita dei consumi (+385mila bg il prossimo anno ), seguita dai Paesi non-Ocse (+325mila bg) . Per contro – ha ricordato l'Aie – è in frenata la domanda nei Paesi Ocse.

La mappa di un nuovo rapporto della Energy Information Administration mostra le risorse di gas naturale e olio di scisto

 


 

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