L’esperienza tribale aveva già utilizzato inconsciamente il principio di azione e reazione utilizzando la polvere nera.

 
IN CINA NASCONO LE PRIME ARMI A PROPULSIONE

Le prime testimonianze dell’utilizzo della polvere nera risalgono al III secolo a.C. in Cina. Le prime notizie riguardanti l’utilizzo della polvere nera in modo controllato si hanno con lo sviluppo dei fuochi d’artificio intorno al VII/ VIII sec. d.C. in Cina, ai tempi della dinastia Tang (618-907). Il Wujing Zongyao è il primo libro della storia a riportare formule scritte contenenti gli ingredienti della polvere da sparo. I primi bolidi per uso bellico furono utilizzati in modo efficace dal XIII secolo.

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L’esperienza tribale aveva già utilizzato inconsciamente il principio di azione e reazione utilizzando la polvere nera.

Le prime testimonianze dell’utilizzo della polvere nera risalgono alla fine del III secolo a.C. in Cina.

Durante le feste religiose dei tubi di bambù, riempiti con salnitro, zolfo e carbone, venivano gettati nel fuoco cerimoniale con la speranza che il rumore dell’esplosione spaventasse gli spiriti maligni. È probabile che alcuni di questi tubi di bambù, non sigillati in modo adeguato, invece di subire una rottura causata da un’esplosione, semplicemente “partissero” dal fuoco, a causa della spinta dovuta ai gas prodotti dalla combustione veloce della polvere nera. Si pensa che alcuni osservatori dell’epoca possano aver iniziato degli esperimenti per produrre lo stesso effetto in modo controllato.

Le prime notizie riguardanti l’utilizzo della polvere nera in modo controllato si hanno con lo sviluppo dei fuochi d’artificio intorno al VII/ VIII sec. d.C. in Cina, ai tempi della dinastia Tang (618-907).

I fuochi d’artificio erano impiegati allora principalmente per accompagnare feste e celebrazioni di vario tipo, tanto che l’arte pirotecnica divenne in breve tempo una professione molto specializzata. In Cina, i maestri di arte pirotecnica erano molto rispettati, per le loro tecniche sofisticate e spettacolari, ai limiti della magia. Si riteneva, infatti, che i fuochi d’artificio potessero scacciare gli spiriti maligni, oltre a portare fortuna e prosperità.

 Si raggiunse anche la consapevolezza che dei tubi contenenti polvere nera potessero essere utilizzati come armi.

Il Wujīng Zongyào (Raccolta delle più importanti tecniche militari), è un compendio di testi militari scritto nel 1044, durante la dinastia Song settentrionale.

Il libro copre un’ampia serie di argomenti, dalla guerra navale a vari tipi di catapulte. Il Wujing Zongyao è il primo libro della storia a riportare formule scritte contenenti gli ingredienti della polvere da sparo (carbone, zolfo e salnitro), sebbene mescolati con altri ingredienti. Descrive anche una prima forma di bussola e contiene la più antica illustrazione di un lanciafiamme cinese di fuoco greco (il Pen Huo Qi).

 

Wujing Zongyao.

 

A sinistra: formula per la polvere da sparo, nel 1044, Wujing Zongyao. A destra: illustrazione di una bomba di fuoco.

 

Alcune cronache storiche cinesi riportano che la polvere nera fu usata in guerra fin dalla dinastia Song (960-1279). I primi bolidi per uso bellico furono utilizzati in modo efficace dal XIII secolo. I cinesi utilizzarono queste nuove armi contro l’esercito di Gengis Khan durante la battaglia di Kaifung-fu.

I tubi pieni di polvere nera avevano l’aspetto di frecce ed erano costruiti con materiali infiammabili oppure le punte venivano imbevute di veleno. In pratica erano un’evoluzione della freccia tradizionale.

 

 



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Intorno al 150 d.C., nell’Antica Grecia, nasceva la letteratura fantastica, dalla quale deriverà la fantascienza. Luciano di Samosata scrive il primo libro di fantascienza “Di Una Storia Vera”. In “Icaromenippo, o il passa nuvoli”, il protagonista osserva la Terra dalla Luna

Il primo viaggio sulla Luna fu compiuto diciotto secoli fa!


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Il Liber ad ignium comburendos hostes, scitto da Marcus Graecus,   è una raccolta di ricette di fuochi pirotecnici pubblicati in latino nel XIII  secolo. 

Il "Liber ad ignium comburendos hostes" di Marcus Graecus



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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