Filippo d'Alençon

Filippo d'Alençon

Risoluto sostenitore di Papa Urbano VI contro l'antipapa avignonese Clemente VII, (uno dei pochi alti prelati francesi a schierarsi con la sede romana) venne da quest'ultimo privato dei benefici e costretto a trasferirsi a Roma. Urbano VI lo elevò alla dignità cardinalizia nel concistoro del 18 settembre 1378 quale cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere. Fu legato pontificio nelle Fiandre nel 1379 e nel 1380 fu promosso al rango di cardinale vescovo di Sabina. Visse anche una parentesi (da giugno ad agosto del 1380) come governatore di Spoleto. La sua nomina a patriarca di Aquileia (1381) provocò gravi discordie in Friuli e lo scoppio della guerra di successione al Patriarcato di Aquileia, la cui ragione principale era il dissido tra Udine e Cividale per questioni di interesse commerciale, legate a motivi di prestigio cittadino e familiare. Il Patriarca si schierò apertamente con Cividale, suscitando la furiosa reazione degli udinesi, che lo costrinsero a fuggire dallo Stato Patriarcale. Filippo riuscì a rientrare alla testa di un esercito assoldato da Francesco da Carrara ma poi, giudicando la situazione ingovernabile, rassegnò le dimissioni, accettate dal Papa (1387). Nel frattempo le casse patriarcali si erano completamente svuotate e il bilancio dello stato era in uno situazione drammatica. Venne reintegrato da Bonifacio IX e nominato vescovo di Ostia: non partecipò al conclave del 1389 ma fu legato del nuovo pontefice dal 1387 al 1390 in Germania. Filippo partecipò alla canonizzazione di Santa Brigida di Svezia nel 1391. Tenne una corrispondenza con l'Università di Parigi per porre fine allo scisma. Fu inoltre arciprete (dal 1378) della Basilica Vaticana e dal 1394 Decano del Sacro Collegio. Morì a Roma all'età di 59 anni in odore di santità e venne sepolto nella Basilica di Santa Maria in Trastevere.

Date

06 Dicembre 2020

Tags

Aquileia, Patriarchi