Gli Andechs, una famiglia che ha fatto la storia dell’Europa, del Friuli e della Venezia Giulia
Immaginiamo per un attimo, con qualche tolleranza storica di date e titoli, che Bertoldo IV conte di Andechs, duca di Merania, margravio d’Istria e margravio di Carniola decida di fare il classico cenone di capodanno. Visti gli ingenti possedimenti, invece di invitare tutti nel suo austero castello di Andechs (situato in Baviera e dal quale prende il nome la famiglia), rimane indeciso fino a metà novembre tra un cenone in montagna, tra le colline e i laghi della Baviera o più al caldo sulle coste.
In montagna avrebbe potuto scegliere l’Abbazia di Novacella a Bressanone, oppure l’Abbazia benedettina di San Candido, ambienti senza dubbio tipici nel cuore delle dolomiti, ma forse un po’ troppo spartani e sicuramente con delle regole poco adatte agli ospiti.
Abbazia di Novacella
Collegiata di San Candido
In Baviera sicuramente ci sarebbero stati ambienti magnifici, come il castello di Plessenburg in collina o l’ameno castello di Diessen sul lago, ambienti raffinati con una cucina più tipica per la famiglia.
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Il castello di Plessenburg
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Il castello di Diessen
Optando per il mare, avrebbe dovuto rinunciare ai manieri medioevali istriani, troppo militari e troppo legati a cene a base di pesce, gallina o caprone (non a tutti piacciono certi piatti), però avrebbe potuto godere di residenze costiere sia nel sud dell’Istria che nel Quarnaro (Fiume e Abbazia sopra tutte) che addirittura in Dalmazia fino alla meravigliosa Dubrovnik (Ragusa).
Però, consideriamo che siamo nel 1199 e che muoversi non è poi così semplice. Le strade sono poche, in compenso tante sono le faide e le guerre, prima fra tutte la crociata che impegna severamente i territori della penisola balcanica. Niente mare allora! Tra l’altro la figlia minore di Bertoldo IV è rimasta proprio nella penisola come sposa (su ordine dell’Imperatore Federico Barbarossa, che, come si direbbe oggi, ha fatto il figo con le figlie degli altri) del novello re di Serbia primo fautore di un regno Slavo duraturo e quindi è più opportuno riportarla a casa almeno per una breve vacanza.
Bertoldo opta allora per la Baviera, piatti tipici e birra a fiumi. È rimasto da poco vedovo di Agnese Rochiltz, per cui la residenza al lago, più romantica, gli mette un po’ di malinconia, quindi decide per Plessenburg, splendido castello gestito, per conto degli Andechs, dalla famiglia allora von Blassenburg, meglio conosciuta in seguito con il nome di von Guttenberg.
La famiglia ha sempre ricoperto incarichi di governo in Germania, rimanendo sempre fedele al governo per portare avanti un ideale di comunità e tolleranza.
Uno spunto nel XX secolo per ricordare che Karl Ludwig Freiherr von und zu Guttenberg fu un politico tedesco membro della resistenza anti-nazista e ucciso il 24 aprile 1945 in seguito al fallimento dell‘attentato a Adolf Hitler noto come Operazione Valchiria, nel quale non fu direttamente coinvolto, nemmeno in fase progettuale, ma del quale condivideva lo spirito. Già osservato speciale della Gestapo per la sua militanza antinazista, l’occasione dell’attentato fu colta per arrestarlo e per detenerlo, senza alcuno processo, fino all’aprile del 1945, quando fu giustiziato tra le rovine del piazzale di fronte alla prigione di Lehrter Strasse in cui era detenuto da un plotone di trenta uomini al comando diretto di Kurt Stawitzki, investigatore capo della sicurezza del Reich (RSHA) in merito alle vicende dell’attentato del 20 luglio. Stawitzki ricevette dal SS-Gruppenfuhrer Heinirch Mueller (comandante in capo delle SS) l’ordine di eliminare tutti gli oppositori del regime imprigionati in Lehrter Strasse il 21 aprile 1945, nel pieno della battaglia di Berlino e si occupò personalmente della cosa. Fu riconosciuto ed identificato da una delle vittime, sopravvissuto perché fintosi morto. In ogni caso Stawitzki ricevette dal capo della Gestapo un finto passaporto a nome Kurt Stein, grazie al quale si trasferì a Bad Godesberg dove visse fino alla morte nel 1959, lavorando presso la German Research Foundation. Appena nel 1970 la magistratura tedesca si rese conto dell’inganno. Suo figlio Karl Ludwig Freiherr von und zu Guttenberg è stato un noto politico della CDU in Germania e suo nipote Karl-Theodor Freiherr von und zu Guttenberg, nato nel 1971, è stato ministro del commercio e por della difesa in due governi di Angela Merkel.
Torniamo al cenone del 1199… Deciso per il maniero di Plessenburg, partono gli inviti e l’organizzazione per la grande tavolata. Come detto Bertoldo è ancora incupito per la perdita della moglie e quindi decide di avere a tavola solo figlie, figli, nuore e generi. Niente bambini, perché fanno chiasso e lui non è più tanto paziente, soprattutto con i nipoti che non parlano la sua lingua. Soprattutto il nipote Luigi, figlio di Agnese e 12enne spocchioso, proprio non lo sopporta.
Dunque a tavola ci saranno:
- il figlio Ottone conte di Merania, Conte Palatino di Borgogna, margravio dell'Istria, con sua moglie Beatrice di Staufen
- il figlio Enrico II d'Istria, margravio d'Istria, margravio di Carniola, con sua moglie Sofia di Weichselburg (ancora figlio prediletto che poi, noi sappiamo, sarà messo al bando dal 1209 al 1211 in quanto presunto partecipante all'omicidio del Re dei Romani Filippo di Svevia)
- il figlio Eckbert, vescovo di Bamberga e tutore del duca Ottone III di Borgogna
- il figlio Bertoldo di Merania, arcivescovo di Kalocsa e Patriarca di Aquileia
- la figlia andata sposa Toljen del casato dei Nemanjiden (viene con il marito, uff…)
- la figlia Agnese di Merania con il marito Filippo Augusto, re di Francia
- la figlia Gertrude di Merania con il marito Andrea II, re d'Ungheria
- la figlia Edvige con il marito Enrico I il Barbuto duca di Slesia e Polonia. Noi sappiamo che fu proclamata santa da Papa Clemente IV nel 1267, non per aver sopportato in silenzio i cenoni del padre, ma per le innumerevoli opere caritatevoli
- la figlia Mechtilde suora in San Teodoro a Bamberga, e badessa di Kitzingen (per colpa sua bisogna moderare le parole)
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Cenone 1199 a casa Andechs (full image)
Visti i convitati, diventa complicato pensare al menu. Ottone di sicuro non ha voglia di far contento il genero balcanico dal nome (e dai modi) impronunciabili, quindi niente piatti balcanici. Con due sovrani a tavola, si corre il rischio dell’incidente diplomatico sia proponendo piatti gourmet francesi (che peraltro alla stirpe bavarese, più avvezza ai piatti pieni, non danno nemmeno grande soddisfazione) sia osando un gulash all’ungherese, che tra l’altro in Baviera nella versione da cucchiaio (Gulashsuppe) piace molto. Ottone decide per una mediazione meridionale, che non dispiacerà nessuno. Visto che da poco ha il controllo della strada meridionale, decide di chiedere al figlio Bertoldo, patriarca di Aquileia che si è trasferito con tutta la diocesi a Udine per vivere più agiatamente e meno vicino al fastidioso salmastro dell’agro aquileiese, di portarsi dietro il cuoco: cigni, cicogne, gru, aironi e pavoni arrosti e ripieni delizieranno la vista ed il palato. Lo stesso fa con Enrico, sia per i piatti istriani (i fusi con la gallina piaceranno a tutti e pesci e crostacei di mare, cibo plebeo sulla costa, sarebbe stato una specialità rara in Baviera) che per le “delikatessen” della Carniola: quelle salsiccie scure, krajnske (cragno) e i crauti acidi stufati saranno di gradimento per tutti, considerato che anche in Alsazia e Lorena si apprezzano.
E per bere? Vino, del Friuli (la ribolla), d’Istria (il pucino), della Mosella e del Reno. E birra ovviamente, naturalmente prodotta in casa.
Frohe Neujahr!
Le attuali birre Andechs
Diplomatische Beyträge zur Geschichte der Grafen von Andechs und nachherigen Herzoge von Meran etc. : Mit Beylagen Nr. 1-19
Pragmatischen Geschichte der Grafen von Andechs nachherigen Herzoge von Meran, aus Urkunden und glaubwuerdingen Geschichtschreiben zusammengetragen von S.F.v.H., Innsbruck 1797
Scritto da:
Andrea Acanfora
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